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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Marzo 2011
 
   
  A MILANO I MAGGIORI ESPERTI DI NEUROSCIENZE DA TUTTO IL MONDO PER IL "BRAIN FORUM 2011"

 
   
   Milano, 14 marzo 2011 - Il 4 e 5 aprile approda a Milano il Brain Forum, la conferenza internazionale di neuroscienze a cui parteciperanno i maggiori esperti di tutto il mondo. L´iniziativa è stata presentata l’ 11 marzo dall’assessore alla Salute Giampaolo Landi. Il Brain Forum, quest’anno alla seconda edizione, è ideato da Viviana Kasam, presidente dell’associazione Brain Circleitalia, che lo ha organizzato insieme al prof. Giancarlo Comi, direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’Irccs San Raffaele, con il patrocinio e il contributo degli assessorati alla Salute e alla Ricerca del Comune. Al forum partecipano alcuni dei massimi neuroscienziati al mondo, provenienti da 19 Università, tra cui Harvard, Berkeley, l’Università di Gerusalemme, l’Ebri, il Weizmann, l’Epfl di Losanna. Dopo il successo della prima edizione svoltasi a Roma l’anno scorso, l’Assessorato alla Salute del Comune ha invitato Viviana Kasam a portare la manifestazione a Milano: "Ho voluto che l´edizione 2011 del Brain Forum si svolgesse a Milano - dichiara l´assessore Landi - per offrire ai milanesi l´opportunità di partecipare a un singolare evento internazionale che scandaglia sotto tanti punti di vista il cervello. Un appuntamento con i maggiori esperti delle neuroscienze e non solo, provenienti da tutto il mondo, che permetterà di conoscere in anteprima le ultime scoperte e applicazioni su quella sofisticatissima e affascinante macchina che, con i suoi 100mila miliardi di neuroni, è il cervello". Brainforum 2011, “Il colore del pensiero” è dedicato a due premi Nobel italiani: Rita Levi Montalcini, ispiratrice dell´iniziativa fin dalla prima edizione, e Camillo Golgi, il grande scienziato che fu il primo italiano a ottenere il premio Nobel nel 1906, per aver scoperto il modo di colorare i neuroni. Da questa scoperta si sono sviluppate le moderne neuroscienze, ed è stato sviluppato ad Harvard un sofisticatissimo sistema di colorazione: il Brainbow, che consente di ottenere immagini straordinarie dei circuiti neuronali e delle sinapsi in un arcobaleno di tonalità. Straordinarie fotografie Brainbow saranno esposte open air in corso Vittorio Emanuele dal 12 marzo al 12 aprile, accostate a opere d’arte contemporanea. “Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione nella conoscenza del cervello - spiega Viviana Kasam -. E’ importante che tutti, non solo gli addetti ai lavori, siano informati di ciò che sta succedendo, perché il cervello è ciò che ci rende uomini, e la possibilità di tenerlo in forma ed espanderne le capacità, e di curare le malattie neurodegenerative, è alla base del nostro benessere”. Il convegno è articolato in due giornate: la prima, lunedì 4 aprile al Piccolo Teatro Grassi, sarà una giornata di divulgazione scientifica sulle nuove frontiere della ricerca sul cervello, durante la quale si parlerà della relazione tra cervello e creatività, memoria, arte, musica, emozioni, amore, rimpianto e linguaggio e del rapporto tra intelligenza umana e computer. La seconda giornata, che si svolgerà presso l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, affronterà il tema “Il pensiero grigio: l’Alzheimer”. Al mattino è previsto un symposium scientifico internazionale moderato da Giancarlo Comi e William Mobley e dedicato allo stato della ricerca sulla malattia che affligge 24 milioni di persone al mondo, mentre nel pomeriggio avrà luogo una tavola rotonda divulgativa per discutere delle nuove speranze di terapia, dei modelli internazionali di assistenza e del problema socioeconomico che la crescita esponenziale della malattia sta generando in tutto il mondo. “Tra le malattie neurodegenerative - afferma Giancarlo Comi, direttore scientifico dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (Inspe) - la malattia di Alzheimer ha un ruolo particolare, sia per l’elevata frequenza, sia per gli effetti devastanti non solo sulla vita della persona che ne è affetta, ma anche all´interno del suo ambito familiare. Una miglior comprensione dei meccanismi molecolari che caratterizzano la malattia, ha aperto la strada a nuove possibilità terapeutiche che si basano su un intervento precoce oggi possibile anche per miglioramenti nell’ambito diagnostico dovuti ai potenti sviluppi delle tecniche di neuroimaging”.  
   
 

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