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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Marzo 2011
 
   
  2° MEETING INTERNAZIONALE ISPLAD, ROMA, 4-6 MARZO 2011: NUOVI STRUMENTI PER CONTRASTARE LE CAUSE DELL’INVECCHIAMENTO CUTANEO. GLI INTEGRATORI ALIMENTARI, PRESCRITTI DOPO LO STUDIO DEL DNA, E SECONDO I BISOGNI DEL PAZIENTE, SONO EFFICACI

 
   
  La Dermatologia Plastica si arricchisce di nuovi saperi quali la nutrigenomica e la nutrilipidomica che, insieme alle nuove tecnologie, aiutano lo specialista dermatologo nell’identificare la migliore strategia per contrastare l’invecchiamento cutaneo: di tutto questo di parlerà, a partire da domani 4 marzo, al 2° Meeting Internazionale della società scientifica Isplad che aprirà i suoi lavori a Roma. “Il congresso Isplad, International-italian Society of Plastic-regenerative and Oncologic Dermatology (Società Internazionale-italiana di Dermatologia Plastica Rigenerativa e Oncologia), ospita autorevoli e riconosciuti esperti a livello internazionale che hanno fatto di queste materie l’obiettivo del loro lavoro di ricerca e con i quali i dermatologi italiani possono scambiare esperienze, metodiche e saperi” annuncia Andrea Romani, Presidente Isplad.” Bruno Mandalari, responsabile del Dipartimento di Nutrigenomica Isplad, coordina un gruppo di lavoro che negli ultimi tre anni ha condotto studi di genomica applicati all’invecchiamento cutaneo su 500 pazienti residenti a Milano. “L’obiettivo – spiega Mandalari – è stato quello di identificare geni e varianti genetiche associabili ad alterazioni metaboliche e malattie multifattoriali comuni nell´uomo durante l’invecchiamento indicati da innumerevoli studi presenti in letteratura scientifica internazionale, per una migliore conoscenza degli eventi che attivano e regolano tali geni in risposta a vari stimoli (ambientali e/o di altra natura) o fattori di rischio. Ciò può comportare, per gli individui che presentano queste suscettibilità, un rischio più elevato rispetto al resto della popolazione. Grazie al processo tecnologico che ha reso possibile questo progetto saremo presto in grado di conoscere un po’ di più la nostra conformazione biologica e attuare una prevenzione adeguata a tutte quelle situazioni che possono “sabotare” nel tempo i nostri metabolismi cellulari consentendo lo sviluppo di terapie mirate per i diversi fenotipi di invecchiamento. Con l’analisi del Dna già oggi si può arrivare all’identificazione di una buona parte dei polimorfismi coinvolti nei processi dell’invecchiamento, quali ad esempio l’attività di riparazione del Dna e l’infiammazione cellulare, reazioni fortemente implicate nell’invecchiamento fisiologico delle nostre cellule” conclude Mandalari. “La nutrilipidomica afferma Maria Bucci, responsabile del Dipartimento di Nutri Dermatologia Isplad, ha portato una profonda innovazione allo studio del metabolismo dei lipidi, che è stato collegato alle trasformazioni che avvengono durante gli stati fisiologici e patologici di un organismo. In particolare, la lipidomica della membrana cellulare, applicata alla membrana eritrocitaria, può rappresentare un valido strumento per la Dermatologia”. “Recenti studi, aggiunge Bucci, hanno permesso di individuare i profili lipidomici per la psoriasi, la dermatite atopica, l’invecchiamento cutaneo, l’acne, etc. Si è visto, per esempio, che il profilo lipidomico del soggetto affetto da dermatite atopica presenta costantemente un eccesso di acidi grassi saturi (Sfa), di acido linoleico e di acido arachidonico; un deficit, invece, di acido diomogamma-linolenico (Dgla) e di acido linolenico. Il dipartimento di Nutridermatologia dell’Isplad ha appena concluso uno studio clinico, eseguito a livello nazionale, che ha permesso di individuare un nuovo profilo lipidomico: quello per la dermatite seborroica. A seguito di tale studio è stato riscontrato un miglioramento delle manifestazioni cliniche dei pazienti affetti da dermatite seborroica e dell’equilibrio lipidico della membrana eritrocitaria, utilizzando un trattamento personalizzato a base di integratori alimentari associato ad una dieta mirata. Data, inoltre, la correlazione sempre più forte tra invecchiamento e deterioramento di biomolecole, con la necessità di combattere lo stress radicalico e di colmare i deficit di vitamine, proteine e lipidi, si è sviluppata la nutraceutica mirata, un’integrazione alimentare personalizzata sulla base dello studio ossidativo personale, intervenendo solamente sulle alterazioni specifiche di ciascuna persona”, conclude Bucci  
   
 

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