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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Marzo 2011
 
   
  MILANO, FIOCCO IN AZIENDA. MORATTI: “ESEMPIO DI COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI E AZIENDE PER CONCILIARE MATERNITÀ E LAVORO”

 
   
  Milano, 16 marzo 2011 “Conciliare maternità e lavoro è una sfida a cui dobbiamo lavorare insieme, Istituzioni e aziende fianco a fianco. Sono convinta che sia necessario un forte patto di collaborazione per consentire alle donne di affrontare la maternità in modo sereno. Un’attenzione che non può essere delegata solo alla famiglia ma che deve coinvolgere tutti”. Così il Sindaco Letizia Moratti, insieme con gli assessori Giampaolo Landi (Salute) e Mariolina Moioli (Famiglia, scuola e politiche sociali), è intervenuta, ieri in Sala Alessi a Palazzo Marino, alla presentazione del progetto “Fiocco in Azienda”, un’iniziativa del gruppo Donne Manager di Manageritalia e La Casa Rosa, associazione a sostegno delle donne in gravidanza e della genitorialità, con il contributo del Comune di Milano. “Con questo progetto – ha proseguito il Sindaco – mettiamo in campo una collaborazione con 22 grandi aziende del sistema produttivo milanese e lombardo. Il progetto è volto a creare un clima positivo nel rapporto tra azienda e neomamma, favorendo l’individuazione condivisa dei tempi di lavoro, creando occasioni di formazione e una flessibilità lavorativa che non penalizzi le donne che non vogliono rinunciare alla proprio professionalità. Le iniziative del Comune in questo senso sono molteplici: penso al Bonus bebè, al corso dedicato alle donne in gravidanza per accompagnarle dal primo trimestre di gestazione ai primi sei mesi di vita del bambino. Incentivare la natalità e restituire serenità alle donne che lavorano è un impegno in cui Milano crede fermamente. Un impegno che continueremo a portare avanti in modo condiviso con tutte le realtà coinvolte”. “Sono particolarmente lieto di promuovere per il secondo anno consecutivo - aggiunge l’assessore alla Salute Giampaolo Landi- “Un fiocco in Azienda” : un progetto innovativo a protezione della donna, dal punto di vista psicologico e personale, nel momento delicato del ritorno in azienda dopo la nascita di un figlio, non in opposizione alle “ragioni dell’azienda” ma anzi in armonia, in un dialogo costruttivo di crescita ed arricchimento per entrambe le parti. Il momento cruciale per una donna – nel rapporto con il lavoro, la professione e la carriera – è la nascita del primo figlio. E ciò accade sia per le donne con un contratto flessibile sia per le donne con un contratto da dipendente più strutturato. L’abbandono coatto del lavoro è tanto più grave se pensiamo che l’età media in cui si ha il primo figlio tende sempre più a scivolare dai trenta ai trentacinque – quaranta anni, una età in cui generalmente una donna che abbia investito in istruzione e formazione conquista finalmente la stabilizzazione di un percorso professionale denso di legittime aspettative. La maternità può essere anche un momento di frizione fra dipendente e azienda e la donna si trova spesso, nel nostro Paese, in una condizione di particolare fragilità quando è in attesa o subito dopo la nascita di un bimbo. Un periodo difficilissimo, che può sfociare in un disturbo depressivo. In Assessorato sosteniamo da 3 anni il Centro Prevenzione della Depressione Donna in collaborazione con l’A.o. Fatebenefratelli”. In Lombardia le donne che soffrono di depressione sono 480mila, ma solo la metà di loro chiede aiuto. Le donne, secondo i dati statistici e la letteratura, sono la popolazione maggiormente colpita da disagio psichico, soprattutto nelle aree urbane con popolazione superiore alle 200 mila persone, come Milano. Nei contesti metropolitani, secondo studi condotti in Europa già a partire dal 2000, si rileva nella popolazione femminile una maggiore tendenza a sviluppare una sintomatologia a carattere depressivo. Gli elementi caratterizzanti sono: la difficoltà a stabilire relazioni amicali, la solitudine, la difficoltà a chiedere aiuto a persone vicine, la reticenza a riconoscere anche a se stesse uno stato di malessere e quindi ad intervenire per tempo. Determinanti ambientali, economiche e sociali si mescolano quindi a compiti e ruoli che col passare del tempo hanno visto la donna sempre più oggetto di aspettative collettive. “Il progetto offre infine - conclude Landi - percorsi di informazione sanitaria e psicologica, attraverso le psicologhe dell’associazione “La casa Rosa”, per la donna e il suo compagno al fine di abbassare il rischio di depressione post partum e per accostarsi alla genitorialità con animo sereno”. “Il dato secondo cui un terzo delle donne non rientra al lavoro dopo la maternità è causato da un concorso di fattori ed è nostro dovere intervenire dove possiamo. – ha commentato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli – L’iniziativa un Fiocco in azienda è un ottimo esempio di collaborazione tra le istituzioni e i privati in favore del benessere delle famiglie. E’ importante che la donna sia nelle condizioni migliori per affrontare il delicato compito che la attende dopo la nascita di un figlio, coniugando il compito di genitore con l’attività lavorativa. Milano può essere considerata la città pilota per la promozione del benessere della donna nella famiglia, grazie a tutti i suoi servizi, tra cui primeggiano gli asili nido e le scuole per l’infanzia.” “Sono molto orgogliosa che il Comune di Milano non sia solo promotore, ma che abbia anche aderito al progetto Fiocco in Azienda secondo le indicazioni del Comitato Pari Opportunità” ha concluso l’assessore Moioli. “Oggi per Un Fiocco in Azienda è un giorno importante- dichiara Marisa Montegiove, vicepresidente Manageritalia Milano e Responsabile Gruppo Donne Manager- perché a pochi mesi dal lancio abbiamo 22 aziende, anche piccole medie imprese, che hanno aderito e utilizzato il percorso e qualche centinaio che ci hanno contattato per avere informazioni e tante sono prossime ad aderire. A questo si aggiunge che il forte sostegno avuto sin da subito dal Sindaco, dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano e dall’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali si rafforza con i riconoscimenti che Letizia Moratti consegna personalmente alle 22 aziende. Primi riscontri molto positivi vengono dalle aziende e delle madri che hanno intrapreso il percorso confermando che riesce a migliorare, anche in imprese già di per sé virtuose, la gestione di questo importante momento consentendo alle donne di vivere ancor più serenamente la gioia della maternità sentendosi e facendosi sentire dall’azienda sempre a bordo”. Un Fiocco In Azienda In Pillole - Il contesto - La maternità in Italia è un problema per donne e aziende e nel 2008 ha visto l’abbandono del lavoro da parte del 20% delle madri in Italia e del 9% circa in Lombardia. Il confronto con l’Europa è impietoso: il tasso di occupazione medio delle madri è del 71,3% con un figlio e del 69,2% con due figli. L’italia è al 59% (-12,3%) nel primo caso e del 69,2% (-15,1%) nel secondo caso. L’abbandono del lavoro è dovuto alla necessità di accudire i figli, alla mancanza di validi supporti e alla difficile conciliazione del ruolo di mamma e lavoratrice. Questo il contesto sul quale vuole incidere Un Fiocco in azienda. Le aziende che hanno già aderito al progetto - Assidir Srl; Assingest Srl; Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo; Bem Service Center; Best Western Italia; C.i.s. S.r.l.; Comune Di Milano; Edenred Italia Srl; Gigroup Spa; Gp Insurance Solutions Srl; Gpa Spa; Gpa Wide Group Srl; Hewlett Packard Italiana Srl; Manageritalia; Mc Donald´s Development Italy Inc; Mediamarket Spa; Microsoft Spa; Novo Nordisk Spa; Precabrummel Spa; Stmicroeletronics; Zetaservice Srl. Un percorso virtuoso - Si tratta di un percorso virtuoso che tutte le aziende possono adottare senza particolari costi economici ma con grande apertura mentale e culturale. Il tutto comincia quando la dipendente annuncia la sua maternità in azienda fornendole: opportunità di fare, lei e anche il coniuge, un percorso di genitorialità con La Casa Rosa, informazioni su tutte le procedure burocratiche, un percorso informativo e formativo che le permetta, se vuole, di sentirsi, grazie alle moderne tecnologie, comunque partecipe della vita aziendale anche in questi mesi. Al rientro dalla maternità un colloquio di orientamento per l’ottimale reinserimento. La mamma nel periodo facoltativo per personali esigenze economiche potrà anche chiedere all’azienda di integrare il contributo Inps del 30% con un 20%, che le verrà scalato al rientro al lavoro. Per le aziende i vantaggi sono indubbi: un notevole miglioramento del clima interno, maggiore produttività e una visibilità positiva all’esterno anche grazie alla promozione fatta da Manageritalia e dalle Istituzioni coinvolte. Scheda - Il Gruppo donne manager nato nel 1997 nell’Associazione lombarda (Manageritalia Milano) opera oggi a livello nazionale con presenze in tutte le Associazioni per favorire la partecipazione delle donne alla vita associativa e lavorativa. Un impegno già denso di risultati che vuole migliorare la vita professionale e privata delle manager e più in generale delle donne lavoratrici italiane. Manageritalia Milano (www.Manageritalia.it) - (Associazione Lombarda dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) associa oltre 19.000 manager (12.000 dirigenti, 800 quadri, 1.500 professional e 5.000 pensionati) ai quali fornisce una vasta gamma di servizi, di derivazione contrattuale e non, quanto mai validi ed evoluti: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero. L’associazione lombarda, insieme ad altre 14 Associazioni dislocate sull’intero territorio nazionale, fa capo a Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) rappresenta dal 1945 a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 associa anche quadri e professional. Offre ai manager: rappresentanza istituzionale e contrattuale, valorizzazione e tutela verso la politica, le istituzioni e la società, servizi per la professione e la famiglia, network professionale e culturale. Oggi Manageritalia significa oltre 35.000 manager in Italia: 23.000 dirigenti in attività che lavorano in 9.000 aziende, oltre a 7.000 dirigenti pensionati, 2.000 quadri e 3.000 professional. La Federazione è presente sul territorio nazionale con 15 Associazioni che offrono una vasta gamma di servizi, di derivazione contrattuale e non, validi ed evoluti: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero.  
   
 

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