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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Marzo 2011
 
   
  BACINO IDROGRAFICO MERIDIONALE. PUGLIA SOLLECITA PROTOCOLLO D’INTESA

 
   
  Bari, 22 marzo 2011 - Cogliendo l’occasione della celebrazione della Giornata mondiale dell’acqua, che si tiene martedì 22 marzo, l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati ha nuovamente sollecitato la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per l’approvazione dell’Accordo unico di programma tra le regioni del bacino idrografico meridionale, per il trasferimento, l’acquisizione e il governo della risorsa idrica. Amati ha infatti inviato ieri mattina una lettera a tutti gli assessori competenti delle regioni coinvolte, ovvero Abruzzo, Basilicata, Lazio, Molise, Calabria e Campania, ribadendo la richiesta, già formulata con una precedente lettera del 15 novembre scorso, di voler concorrere alla sottoscrizione dell’accordo. “Avverto l’esigenza di scriverVi – ha detto Amati nella lettera – anche in concomitanza con la Giornata mondiale dell’acqua e dei relativi rischi di ‘inondazione’ da retorica. Preferendo non arruolarmi nella ridondanza ed avvertendo gli effetti pratici che una buona celebrazione potrebbe suscitare, Vi ribadisco la richiesta di concorrere alla sottoscrizione del protocollo d’intesa, presupposto dell’approvazione dell’unico accordo di programma tra le regioni del bacino idrografico meridionale”. La bozza d’intenti per la predisposizione dell’Accordo, proposto proprio dalla Regione Puglia, era stata sottoscritta l’8 settembre scorso a Roma, presso la sede della Regione Molise, dove le regioni avevano convenuto sulla opportunità di pianificare l´utilizzo della risorsa idrica esistente e dei trasferimenti al fine di assicurare il superamento del deficit di approvvigionamento e di garantire gli obiettivi stabiliti dal Codice dell’Ambiente. Quest’ultimo prescrive infatti, tra le altre cose, l’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee in una prospettiva di solidarietà, salvaguardando e tutelando le aspettative ed i diritti delle future generazioni, secondo criteri di razionalità degli utilizzi stessi ed equilibrio del bilancio idrico. Attraverso la firma, le regioni si erano impegnate a perseguire una strategia di governo della risorsa idrica basata su alcuni principi fondamentali di messa a disposizione della risorsa idrica di qualità e quantità atta a garantire gli usi legittimi, con assoluta priorità di quello idropotabile, di tutela e buon funzionamento degli ecosistemi, di integrazione della politica sostenibile delle acque con le altre politiche territoriali e di attuazione di un sistema tecnico informatizzato comune sul patrimonio idrico, fondamentale per conoscere circolazione idrica sotterranea, funzioni degli invasi e portate superficiali disponibili, nonché i flussi finanziari dei servizi idrici. Secondo quanto stabilito dal documento inoltre, le regioni daranno attuazione ad un trasferimento di risorse idriche che dovrà basarsi sull’etica ambientale, sociale ed economica e dovrà essere inquadrato nel Piano di Gestione delle Acque del Distretto dell’Appennino Meridionale basandosi sulla sostenibilità idrologica e idrogeologica, quella ambientale, sociale ed economica. Le regioni avrebbero dovuto stipulare, in tempi rapidi, un unico Accordo di programma teso a regolamentare i trasferimenti anche alla luce di una valutazione più aggiornata e precisa dei fabbisogni idrici e delle disponibilità delle singole regioni. Pur comprendendo le problematiche logistiche e non certo di merito sulla difficoltà di fissare un incontro utile alla sottoscrizione dell’accordo, Amati aveva scritto una prima lettera di sollecito nel novembre scorso, sottolineando che la mancata sottoscrizione avrebbe comportato per le regioni, e per quella pugliese in particolare, motivo di giuste ‘tensioni’ reciproche nel compimento di atti amministrativi di competenza, perché sovente la polemica sull’assenza dell’accordo ha sommerso diverse iniziative infrastrutturali e di miglioramento del servizio.  
   
 

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