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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Marzo 2011
 
   
  PALAZZO LOMBARDIA "MONUMENTO ALL´ITALIA DELLE AUTONOMIE" IL CAPO DELLO STATO ALL´INAUGURAZIONE UFFICIALE DELLA SEDE FORMIGONI: IL FEDERALISMO NUOVA FORMA DELL´UNITÀ NAZIONALE

 
   
   Milano, 22 marzo 2011- "Palazzo Lombardia è certamente una sede istituzionale e un luogo di lavoro di straordinaria funzionalità e modernità, ma è anche un monumento all´Italia delle autonomie". Sono parole del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha evidenziato la "significativa coincidenza tra l´inaugurazione dell´edificio regionale e le celebrazioni del 150° dell´Italia unita". A Palazzo Lombardia Napolitano è stato accolto ieri dal presidente Roberto Formigoni, con il quale si è intrattenuto per 20 minuti a colloquio privato nell´ufficio al 35° piano, poi è salito al belvedere del 39° (dove ha ricevuto le chiavi simboliche del Palazzo) per entrare infine nella Piazza Città di Lombardia, la grande piazza coperta, gremita di dipendenti regionali e di autorità, per la cerimonia dell´inaugurazione, aperta dalle note dell´Inno di Mameli. Erano presenti numerose personalità istituzionali, politiche, militari e civili: il vicepresidente Andrea Gibelli, gli assessori della Giunta regionale, i consiglieri regionali con il loro presidente Davide Boni, i vicepresidenti di Camera e Senato, Maurizio Lupi e Rosy Mauro, il prefetto Lombardi, i presidenti di Provincia, il sindaco di Milano Letizia Moratti, centinaia di sindaci in fascia tricolore, figure di spicco dell´economia, vertici delle forze dell´ordine. Il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha impartito la benedizione e commentato il passo delle lettere di San Paolo (la prima ai Corinti, cap. 12) dove si parla di comunità, che, analogamente al corpo, "ha diverse membra ma è una sola", per dire che "le specificità devono tendere al bene comune". A fare gli onori di casa, insieme al presidente Formigoni, il segretario generale Nicola Sanese e il sottosegretario alla Presidenza Paolo Alli. L´opera Completata - E´ questa la seconda visita del presidente Napolitano alla nuova sede della Regione. La prima volta fu il 6 dicembre del 2007, a lavori appena iniziati, quando, dove ora sorgono gli edifici curvilinei di vetro e la torre di 161 metri, c´era solo un enorme scavo. Lo ha ricordato Formigoni nel suo intervento, in cui ha espresso a Napolitano "la gioia e la commozione" per la sua presenza, insieme all´"orgoglio di mostrare al capo dello Stato questa grande opera completata", "intitolata ´Palazzo Lombardia´ dall´esito di un sondaggio web di 100.000 persone", "edificio di governo concepito e commissionato perché parlasse di noi, della comunità lombarda, dei nostri territori, delle nostre città, della nostra concezione della vita, del lavoro e della società civile". I progettisti (Pei, Cobb, Fried & partner) studiarono e fotografarono ogni angolo della Lombardia, per "appropriarsi delle sue specificità, le acque, le foreste, il verde, le città, e trasmetterle nell´edificio e nelle sue forme". Modello Di Governo - Formigoni ha anche sottolineato che Palazzo Lombardia "affianca e dialoga con il Pirelli" (che rimane patrimonio della Regione e sarà utilizzato soprattutto per il Consiglio), "con la sua trasparenza vuole esprimere un´idea di governo sussidiario e non sovrastante la società", è "l´unico che raggruppa insieme tutte le funzioni di una pubblica amministrazione, a beneficio di cittadini e imprese", ha impianti ecologicamente all´avanguardia a emissioni zero, e tra breve ospiterà servizi e funzioni aperte al pubblico, creando vita 24 ore al giorno ed evitando "il rischio dopo le ore di ufficio di un luogo deserto e magari pericoloso", come è stato per vari grattacieli pubblici nel mondo. Federalismo - Ma anche un altro "grazie" ha espresso il presidente della Lombardia al capo dello Stato, il "grazie forte e sentito per il modo straordinario con cui esprime il sentimento dei nostri cittadini e delle nostre comunità, ricordando l´appartenenza e la figliolanza rispetto alla grande patria che è l´Italia". "Grazie - sono ancora parole di Formigoni - per aver sempre sottolineato che l´appartenenza alla nazione si accompagna bene con i sentimenti che ognuno di noi prova verso la sua città, la sua regione, il luogo dove è nato, vive e lavora". "Con questi sentimenti - ha concluso Formigoni - guardiamo al futuro consapevoli delle difficoltà ma anche forti della tenacia di tanti nostri giovani, cittadini, imprenditori desiderosi di costruire e di competere nel mondo". Consapevoli della necessità anche di cambiare l´assetto del nostro Paese: "Abbiamo vissuto i primi 150 anni di un´unità d´Italia con la forma centralista, oggi questa forma appare superata. Ed è il federalismo la nuova forma dell´unità italiana". Unita´ E Autonomie - Il capo dello Stato ha dunque preso le mosse dalla definizione data a Palazzo Lombardia di "monumento all´Italia delle autonomie", per sottolineare che l´"Italia delle autonomie" è un´"opera iniziata dai Costituenti", "che non possiamo non completare" con la piena e giusta attuazione della riforma del Titolo V. Napolitano ha citato l´art. 5 della Costituzione, che "sancisce insieme l´unità inscindibile dell´Italia e la promozione delle autonomie" (comunali, locali, regionali) e ha ricordato che dovettero passare 22 anni perché si istituissero le Regioni, nel 1970, per arrivare ora alla "riforma del Titolo per una svolta più federalista". "Non possiamo concederci il lusso - ha detto - di non completare l´opera: portare a termine, con il massimo di condivisione, l´attuazione del nuovo Titolo V, trovando tutte le necessarie strade di equilibrio e di piena corrispondenza tra ruolo delle istituzioni nazionali, in particolare il Parlamento (da riformare in conseguenza di questo processo) e quello di Regioni, Province e Comuni". Concetto scritto da Napolitano di suo pugno sul libro degli ospiti al 39° piano: "Inaugurare questa nuova sede di Regione Lombardia nei giorni del 150° della nascita del nostro Stato vale a consolidare il legame profondo tra le autonomie nella loro evoluzione federalista e la rinnovata unità nazionale".  
   
 

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