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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Marzo 2011
 
   
  EDISON: BILANCIO DI GRUPPO 2010 IN PAREGGIO PER MERCATO GAS E SVALUTAZIONI

 
   
  Milano, 22 marzo 2011 – Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi ieri, ha esaminato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2010. Andamento della gestione del Gruppo - Nell’anno appena trascorso la domanda di energia elettrica è cresciuta dell’1,8%, quella di gas del 6,6%, attestandosi tuttavia su livelli ancora inferiori a quelli pre-crisi del 2008 (-3,9% per l’energia elettrica e -2% per il gas). Le previsioni, ipotizzano un ritorno della domanda energetica ai livelli pre-crisi soltanto nel medio termine, prospettando per i prossimi anni il permanere di una fase di incertezza. Nel settore elettrico gli effetti negativi del rallentamento della domanda sono stati ulteriormente amplificati dall’ingresso nel mercato di nuova capacità produttiva. L’entrata in esercizio di nuove centrali a ciclo combinato e a carbone, frutto di decisioni di investimento elaborate in uno scenario di riferimento strutturalmente diverso rispetto a quello attuale, ha determinato una forte pressione competitiva sui prezzi di vendita dell’elettricità e sulla relativa marginalità. Il mercato del gas sta vivendo una fase ancor più delicata e imprevedibile, che ha le caratteristiche di una vera e propria bolla e che interessa tanto l’Italia quanto l’Europa. La forte riduzione del livello di domanda è stata aggravata, da una parte dall’aumento, avvenuto nell’ultimo quinquennio, di circa il 25% della capacità complessiva di importazione sia in Europa sia in Italia e dall’altra dall’arrivo sui principali hub europei di considerevoli quantitativi di gas spot (soprattutto Lng). Lo sviluppo della produzione di gas non convenzionale negli Usa ha infatti reso autosufficiente l’economia statunitense, rendendo disponibili ingenti quantitativi di gas liquefatto (Lng) sui mercati internazionali. L’afflusso di questi quantitativi di gas spot sugli hub europei ha determinato un progressivo e radicale disallineamento fra il prezzo del gas spot ed il costo di quello legato ai tradizionali contratti di acquisto di lungo termine, correlati all’andamento delle quotazioni del brent. Sul fronte delle vendite al mercato civile e industriale, ciò ha comportato una drastica riduzione dei prezzi allineatisi al ribasso rispetto al livello dei citati prezzi del gas spot. Tutto ciò ha determinato una fortissima riduzione dei margini di commercializzazione per tutti gli operatori con forniture a lungo termine. Al fine di ristabilire la redditività, Edison ha avviato rinegoziazioni o arbitrati con i propri fornitori, che stanno proseguendo con l’obiettivo di far valere il diritto di ottenere margini adeguati agli impegni di take or pay assunti. Edison farà valere le proprie ragioni senza l’urgenza di ottenere risultati di breve che potrebbero rivelarsi penalizzanti nel medio periodo. In un contesto così complesso Edison ha conseguito risultati positivi e in crescita in tutti i settori di business ad eccezione di quello dell’importazione e vendita di gas. In particolare sono da segnalare: - la buona performance commerciale, con volumi in crescita sia nel comparto elettrico (+17%) sia in quello del gas (+20%) - la piena operatività del terminale di rigassificazione di Rovigo che ha permesso di ottimizzare il costo medio del gas acquistato - la buona performance dell’attività di Esplorazione e Produzione di Idrocarburi sia in Italia che all’estero - la massimizzazione del ritorno economico (173 milioni) derivante dalla risoluzione anticipata, su base volontaria delle convenzioni Cip 6 degli impianti di produzione di Jesi, Milazzo, Porto Viro, Porcari che ha più che controbilanciato il calo di redditività dovuto alla naturale scadenza di alcune concessioni - l’ampliamento della capacità prodotta da fonti rinnovabili che è arrivata a coprire il 15,5% della capacità di generazione elettrica complessiva di Edison. Questi fattori positivi sono riusciti a mitigare solo in parte l’impatto dell’azzeramento dei margini - divenuti negativi a partire dall’ultimo trimestre 2010 - dell’attività di importazione e vendita di gas. L’esercizio 2010 si è chiuso così per Edison con i ricavi di vendita cresciuti del 17,8% a 10.446 milioni grazie al buon andamento della Filiera Energia Elettrica (+12,8%) e della filiera Idrocarburi (+21,2%). L’incremento registrato dalla vendita di energia elettrica è stato trainato soprattutto dai volumi venduti ai clienti finali (+9,2%) e ai grossisti (+74,5%). Nella filiera idrocarburi l’aumento dei volumi è stato del 19,9% soprattutto per usi termoelettrici (+26,3%) e industriali (+6%). Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) si è attestato a 1.369 milioni, facendo registrare una flessione del 6,9% rispetto ai 1.471 milioni dello stesso periodo del 2009. Questo calo della redditività va ascritto alla diminuzione del Margine Operativo Lordo adjusted della filiera idrocarburi (-30,7% a 338 milioni di euro rispetto al 2009) che è stato causato dall’azzeramento dei margini dell’attività di importazione e vendita del gas come analizzato in precedenza. Tale contrazione è stata solo parzialmente mitigata dalla buona performance dell’attività di Esplorazione e Produzione Idrocarburi (+7,2% volumi gas e +31,2% volumi oil rispetto al 2009) che ha beneficiato del contributo crescente delle concessioni estere di Abu Qir e Rosetta e della ripresa dell’attività della piattaforma petrolifera Vega in Sicilia. È invece aumentato il Margine Operativo Lordo adjusted della filiera energia elettrica (+4,1% a 1.130 milioni) sia per la sostanziale tenuta dell’attività merchant, ove l’incremento dei volumi e l’ottimizzazione del portafoglio hanno bilanciato la riduzione dei margini di generazione, sia per il contributo una tantum (173 milioni di euro) della risoluzione anticipata delle convenzioni Cip 6 per alcune centrali termoelettriche del Gruppo, che ha permesso di compensare il calo della redditività provocato dalla naturale scadenza di alcune concessioni Cip 6. Il Risultato Operativo Netto (Ebit) è stato di 273 milioni rispetto ai 699 milioni del 2009 (-60,9%) a causa dell’effetto congiunto del calo della marginalità sopra illustrato a cui si aggiungono svalutazioni per oltre 400 milioni di euro (56 milioni di euro nel 2009). Tali svalutazioni si riferiscono, tra l’altro, per 213 milioni di euro agli asset Egiziani e riflettono sia la riduzione delle riserve stimate (72 milioni) nella concessione di Abu Qir sia la valutazione del rischio (130 milioni) legato al particolare contesto del Paese Nord Africano. Per quanto riguarda gli asset elettrici, le svalutazioni, pari a circa 140 milioni, tengono conto della minor redditività attesa di alcuni impianti termoelettrici che dopo la risoluzione anticipata delle convenzioni Cip 6 verranno dispacciati sul mercato libero. Infine è stato svalutato per 40 milioni di euro un impianto termoelettrico di cui è prevista la dismissione. Tale svalutazione è evidenziata nel risultato netto delle “attività in dismissione”. Il Risultato Ante Imposte passa da 529 milioni nel 2009 a 172 milioni di euro, in seguito alla riduzione del Risultato Operativo Netto (Ebit) illustrata precedentemente, parzialmente bilanciata dalla riduzione di 12 milioni di euro (144 milioni rispetto ai 156 milioni del 2009 ) degli oneri finanziari, soprattutto per proventi di copertura dei differenziali di cambio euro/dollaro e dal minor costo del denaro, e da altri proventi netti per 44 milioni a seguito della definizione transattiva di alcune vertenze e alla proventizzazione di fondi rischi e oneri esistenti a seguito dell’estinzione delle garanzie ad esse connesse. Il Risultato Netto di Gruppo è in sostanziale pareggio a 21 milioni di euro rispetto ai 240 milioni del precedente esercizio. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2010 è risultato pari a 3.708 milioni di euro dai 3.858 milioni rilevati a fine dicembre 2009. Il rapporto debito/patrimonio netto pari allo 0,46 rispetto allo 0,47 registrato al 31 dicembre 2009, rimane uno dei migliori del settore. Con riferimento ai prestiti in scadenza entro 18 mesi si segnala che in data 19 luglio 2011 scadrà il prestito obbligazionario a tasso variabile emesso nel 2004, di nominali 500 milioni. Previsioni per l’esercizio 2011 - Come già comunicato al mercato in data 14.03.2011, l’Ebitda dell’anno 2011 risulta esposto a un impatto negativo ad oggi stimabile in circa 200 milioni di euro, che porterebbe l’Ebitda atteso a circa 900 milioni. Ciò alla luce della prevedibile durata dei procedimenti arbitrali per i contratti gas di lungo termine, che plausibilmente per alcuni di essi si concluderanno dopo la fine dell’esercizio 2011, e della possibilità di raggiungere accordi extra-giudiziali per altri. L’obiettivo della società continua comunque a essere quello di ottenere nei prossimi esercizi sia una ragionevole redditività dei contratti gas che i riconoscimenti una tantum relativi agli esercizi precedenti, recuperando di conseguenza l’impatto negativo di cui sopra. Risultati della Capogruppo - La capogruppo Edison Spa chiude un risultato netto negativo per 86 milioni di euro (utile di 423 milioni di euro nel 2009): sul risultato hanno inciso essenzialmente la riduzione dell’Ebitda per 279 milioni di euro ( 368 milioni nel 2010 a fronte di 647 milioni nel 2009), e la svalutazione di partecipazioni industriali in società controllate che ammontano a 360 milioni di euro a fronte dei 21 milioni del 2009. Destinazione del risultato - Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’assemblea degli Azionisti il ripianamento della perdita di Edison Spa di 86 milioni di euro utilizzando integralmente la riserva sopraprezzo azioni, di euro 1,3 milioni di euro e, per la differenza, parte della riserva utili portati a nuovo. Convocazione dell’Assemblea degli Azionisti - Il Consiglio ha integrato l’ordine del giorno dell’assemblea già convocata per il 26 aprile 2011 in prima convocazione e per il 27 aprile 2011 in seconda, per includervi l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2010 e il ripianamento della perdita.  
   
 

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