Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 22 Marzo 2011
 
   
  DECRETO RINNOVABILI: I PRODUTTORI DI IMPIANTI TERMICI REAGISCONO

 
   
  Milano, 22 marzo 2011 - “Quando si parla di solare si pensa che ci sia solo il fotovoltaico. - afferma Paola Ferroli, Presidente di Assotermica (Associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici) - La nostra Associazione, invece, rappresenta anche il solare termico, che è una tecnologia italiana, efficiente e ben adattabile a tutte le realtà costruttive. Gli obblighi sulle rinnovabili di cui si parla nello schema di decreto e i relativi tempi e modalità di adozione metterebbero in seria difficoltà l’industria italiana del riscaldamento e dell’acqua calda sanitaria (prevalentemente rivolta alla tecnologia delle caldaie a gas di ultima generazione abbinate al solare termico), a favore di tecnologie da f.E.r. (fonti energetiche rinnovabili) per le quali la leadership è in mano a realtà extra-europee. Assotermica da tempo propone di spalmare l´obiettivo nazionale su una base più ampia di edifici, con interventi più facilmente realizzabili, proposta che assicurerebbe una crescita armoniosa del mercato per le aziende nazionali. Dal punto di vista economico, le attuali soluzioni utilizzanti f.E.r. In grado di garantire le coperture proposte dal decreto risulterebbero un impegno eccessivo per l’utente finale. La soluzione proposta dall’industria di settore, che prevede di dare continuità alla legislazione vigente mantenendo un requisito combinato con un importante vincolo sulla copertura del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria (almeno al 50% con rinnovabili) e un ulteriore requisito più realistico sul totale Res per la somma dei fabbisogni annui di energia primaria ( dal 20% al 25% ), garantisce invece un impegno economico più contenuto per il singolo utente, oltre che essere di più facile applicazione e penetrazione nel mercato con gli stessi risultati finali. Da ultimo segnaliamo che, ad oggi, non sono richiesti agli impianti di teleriscaldamento alti valori di efficienza degli impianti di incenerimento. Non sono calcolate nemmeno le perdite della rete di distribuzione del calore agli utenti che devono sostenere tutte le tipologie di teleriscaldamento, anche non alimentate da fonti rinnovabili attraverso un fondo alimentato da una voce della bolletta del gas”. Assotermica - Associazione produttori di apparecchi e componenti per impianti termici - Nel 1993, dalla trasformazione dell´Unione Calore fondata nel 1972, viene costituita Assotermica, come Associazione autonoma federata ad Anima. Assotermica rappresenta 60 industrie produttrici di apparecchi ed impianti termici e componenti destinati al comfort climatico ambientale. Un settore che in Italia occupa circa 11.500 addetti e fattura oltre 2 miliardi di euro. L’associazione dei costruttori di pompe di calore accoglie con favore il Decreto Rinnovabili - “Il recepimento della direttiva relativa alla promozione dell´uso delle rinnovabili – dichiara Bruno Bellò Presidente Coaer (Associazione costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici) - “è un atto dovuto e necessario al nostro Paese per sviluppare finalmente una politica seria e concreta sull´uso delle rinnovabili che al di là degli impegni presi (20/20/20) è una decisione indispensabile considerata la situazione negativa relativa all´approvvigionamento energetico del nostro paese. L´attuazione di queste misure potrà, in particolare, incrementare l´uso delle fonti rinnovabili termiche, fra le quali le pompe di calore che sono più promettenti ed adatte al nostro territorio, ed evitare le speculazioni economiche legate all’impiego di alcune tecnologie di rinnovabili elettriche. Ora finalmente abbiamo uno strumento legislativo che sancisce il criterio d´integrazione fra le politiche a sostegno delle fonti rinnovabili e quelle per l´efficienza energetica. Evidenziamo tuttavia che l´atto di recepimento lascia in sospeso alcuni punti importanti che rimandono ad alcuni decreti attuativi, senza i quali non è possibile fare una completa valutazione del decreto. In particolare le maggiori criticità riguardano: - l’esclusione degli edifici esistenti ristrutturati di superficie inferiore di 1000 m2, dagli obblighi di integrazione delle rinnovabili negli edifici, - la mancanza di flessibilità fra l´obbligo per le Fer termiche e quello per le Fer elettriche. Ma le maggiori criticità riguardano gli strumenti di sostegno per le rinnovabili termiche dove per gli interventi di piccole dimensioni si dice solo che saranno finanziati tramite le tariffe del gas naturale, ma non si dice come, mentre per gli altri interventi saranno incentivati mediante Titoli di Efficienza Energetica che fanno riferimento solamente all´efficienza senza indicazioni di raccordo con la produzione di energia rinnovabile. Ci auguriamo quindi che in fase di stesura dei decreti applicativi si possa introdurre una norma che consenta la gestione degli incentivi sotto forma di “conto energia per le rinnovabili termiche”, che premi l’impiego di energia rinnovabile e che i Titoli di Efficienza Energetica possano svolgere la nuova funzione di certificati bianchi come incentivo per le Fer termiche con riferimento agli obiettivi contenuti nel Pan (Piano di Azione Nazionale).” Co.aer - Associazione Costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici – Il comparto rappresentato da Co.aer occupa 7.250 addetti per una produzione di 1.400 milioni di euro e una quota export/produzione del 38%. La produzione merceologica si articola in diversi gruppi di specializzazione, comprendenti: ventilatori - componenti per la distribuzione e la diffusione dell´aria - impianti per il disinquinamento atmosferico - filtri d´aria - unità di trattamento aria - gruppi refrigeratori d´acqua - motocondensanti - pompe di calore - aerotermi - ventilconvettori - condizionatori autonomi - scambiatori di calore - torri di raffreddamento. Decreto rinnovabili: la cogenerazione reagisce - “Per il settore industriale si sono succedute regolamentazioni disorganiche e disarticolate che, seppur presentate come favorenti l’efficienza, hanno invece colpito proprio la possibilità di svilupparne la parte riferita alla cogenerazione diffusa, scenario particolarmente penalizzante per gli imprenditori industriali di taglia medio-piccola che vedono quindi diminuire, in tale periodo di crisi, l’auspicio di abbattere i propri consumi e costi produttivi dando nel contempo un forte contributo per la salvaguardia dell’ambiente. – dichiara Silvio Rudy Stella, Presidente Italcogen (Associazione dei costruttori e distributori di impianti di cogenerazione) - In questo quadro si è posizionato ultimamente il testo del recepimento 2009/28/Ce - atto 302 del governo ormai approvato - sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili che inusitatamente ha “invaso” il campo della Efficienza Energetica e della Cogenerazione creando volutamente sovrapposizioni con le “rinnovabili” e quindi peggiorando ulteriormente lo scenario e la chiarezza oltre che dal punto di vista dei processi autorizzativi anche delle direttrici di sviluppo nel settore dell’Efficienza Energetica/cogenerazione che, ritengo, deve essere ben distinto dalle rinnovabili. Si crea inoltre in tal modo ulteriore confusione nel sistema degli incentivi e si impone una forte, tecnicamente improponibile e poco chiara, estensione della applicazione delle rinnovabili negli interventi di ristrutturazione immobiliare che difficilmente potranno essere realizzati”.  
   
 

<<BACK