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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2011
 
   
  INTERPORTI: ELEMENTO DI COMPETITIVITÀ DEI PORTI ITALIANI SIGLATO UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L’INTERPORTO DI BOLOGNA E IL PORTO DI LIVORNO

 
   
  Bologna, 23 marzo 2011 – L’interporto di Bologna si è fatto promotore nei giorni scorsi di un accordo di collaborazione che ha siglato con il Porto di Livorno. L’accordo che ha l’obiettivo di : Sviluppare i flussi di traffico containerizzato tra le due infrastrutture; Promuovere relazioni di traffico tra Spagna ed Italia, attraverso i porti spagnoli e francesi; Condividere iniziative e soluzioni adottate in merito ai servizi ferroviari-intermodali, si inserisce in un’ottica strategica molto più complessa che vede l’Interporto di Bologna impegnato nell’ampliare i confini delle sua area di riferimento e nell’agganciare infrastrutture in grado di alimentare il suo ruolo di concentratore di flussi di traffico da rilanciare verso il nord Europa. “L’emilia Romagna è una regione con forti potenzialità logistiche sostenute da una forte politica locale che va assecondata con strategie individuali di ampio respiro lì dove il mercato ti guida verso logiche funzionali di cooperazione nell’ambito di confini geografici sempre più flebili.” – E’ quanto dichiara il Presidente dell’Interporto di Bologna, Alessandro Ricci, più che mai sostenitore del cluster terra-mare che, in un Paese come il nostro, lungo e stretto, è un’ovvietà più che una scelta. Alessandro Ricci : “E’ innegabile che iniziative del genere sarebbero molto più semplici se si inserissero in un contesto di pianificazione nazionale adeguato e in linea con i rapidi cambiamenti del mercato, ma nell’attesa è sicuramente molto più produttiva la tecnica di metter a fattore comune le proprie specializzazioni per amplificarne gli effetti” . L’interporto di Bologna, che accoglie treni di 7 società ferroviarie, ha connessioni intermodali periodiche a nord, verso il cuore produttivo dell’Europa, e a sud, verso il mediterraneo, considera questo accordo l’anticamera di un vero e proprio corridoio intermodale che potrebbe svilupparsi coinvolgendo anche gli Interporti di Guasticce e di Prato. L’accordo parte dall’analisi dei flussi merci attuali e potenziali fra le due aree di riferimento per poi individuare azioni concrete in grado di gestire questi flussi da un punto di vista intermodale garantendo servizi ad alto livello qualitativo. Lo scalo bolognese opera ancora troppo in una dimensione regionale, pur avendo, se solo si pensa alla sua localizzazione geografica, una vocazione internazionale; - questo sarà per noi il futuro trasformare una vocazione in un dato di fatto e ovviamente ben vengano tutte le collaborazioni funzionali a tale obiettivo.”  
   
 

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