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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Marzo 2011
 
   
  LŽIMPEGNO DELLŽUNIONE EUROPEA PER IL PIENO DIRITTO DEI CITTADINI ALLA TUTELA CONSOLARE E ALLŽASSISTENZA NEI PAESI TERZI

 
   
  Bruxelles, 24 marzo 2011 - In situazioni dŽemergenza o di crisi, si pensi al Giappone, alla Libia o allŽEgitto, il cittadino dellŽUnione allŽestero ha il diritto di chiedere assistenza al consolato o allŽambasciata di altri Stati membri dellŽUe se il suo ne è sprovvisto, e gli Stati membri hanno lŽobbligo, nellŽevacuare il paese, di aiutare tutti i cittadini dellŽUnione, alla stregua dei loro. Il diritto alla tutela, sancito dai trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dellŽUnione europea, è un diritto chiave della cittadinanza europea che copre anche situazioni quotidiane, come il furto del passaporto, gli incidenti o le malattie gravi. Molti europei però non ne sono al corrente e dato che sempre più cittadini vivono, viaggiano o lavorano oltre i confini dellŽUnione – più di 90 milioni di viaggi lŽanno e circa 30 milioni di residenti in paesi terzi – è quanto mai importante sensibilizzare il pubblico. La Commissione ha quindi pubblicato oggi una comunicazione sulla tutela consolare nei paesi terzi, in cui individua interventi concreti per far conoscere meglio i diritti della cittadinanza europea, e intende proporre, il prossimo anno, misure di coordinamento per agevolare la tutela consolare in situazioni ordinarie. Alla tutela consolare è poi dedicato un sito internet con i recapiti delle rappresentanze diplomatiche o consolari nei paesi terzi e rubriche informative messe a disposizione di chi viaggia da tutti gli Stati membri. "Gli europei corrono in soccorso delle popolazioni giapponesi e libiche travolte dalle emergenze nazionali," ha affermato Viviane Reding, vicepresidente della Commissione e commissaria europea per la Giustizia. "La solidarietà europea si attiva sotto i nostri occhi sfidando le avversità. Gli Stati membri fanno fronte comune ed evacuano anche i cittadini di altri paesi dellŽUe. Con sempre più cittadini che lavorano o viaggiano allŽestero diventa essenziale che ciascuno sappia a chi rivolgersi e come ricevere aiuto nelle situazioni di crisi, indipendentemente dalla propria cittadinanza o dal paese in cui si trova." Con oltre 90 milioni di viaggi nel 2008 rispetto agli 80 del 2005, sono in costante aumento i cittadini Ue che si recano nei paesi terzi, e sebbene quelli che risiedono stabilmente in un paese terzo superino i 30 milioni, sono attualmente solo tre i paesi al mondo (Stati Uniti, Cina e Russia) in cui sono rappresentati tutti e 27 gli Stati membri dellŽUnione. I sondaggi di opinione rivelano che gli europei nutrono grandi aspettative in fatto di assistenza allŽestero; nel 62% dei casi si aspettano di ricevere dalle ambasciate degli altri Stati dellŽUnione lo stesso tipo di assistenza che riceverebbero da quella del proprio paese (v. Allegato). Detto ciò, molti europei e molti addetti consolari non hanno dimestichezza con questo diritto. Ecco perché la Commissione ha deciso di sensibilizzare i cittadini europei e i funzionari consolari al diritto di rivolgersi alle ambasciate o ai consolati di altri Stati membri, ai modi per contattare le sedi diplomatiche e al tipo di assistenza offerta. Dal canto loro gli Stati membri possono informare la cittadinanza al momento del rilascio di nuovi passaporti, come accade già in ben 20 paesi dellŽUnione1. Gli ultimi avvenimenti in Giappone, Libia, Haiti, hanno messo in luce lŽimportanza dellŽassistenza consolare a cittadini europei che, in situazioni di crisi allŽestero, si ritrovano completamente isolati. Quando è scoppiata la crisi libica, erano 6 000 i cittadini dellŽUnione sul posto; nel paese però sono rappresentati appena otto Stati membri. Il 9 marzo 2011 i cittadini europei erano ancora 1 345; lŽassistenza è stata coordinata con videoconferenze e tramite il sito internet protetto del Centro di situazione congiunto dellŽUnione europea. Gli Stati membri hanno rilasciato documenti di viaggio provvisori ai cittadini Ue e assicurato lŽevacuazione area dei cittadini di altri paesi dellŽUnione. Adhaiti, il sisma del 2010 ha colpito circa 2 700 cittadini europei, e anche in quel caso appena la metà degli Stati dellŽUnione disponeva di rappresentanza diplomatica. Ingiappone, dove né Malta né Cipro hanno una rappresentanza, circa 1 000 cittadini si sono messi in contatto con i servizi consolari nazionali chiedendo assistenza per lasciare il paese. La Germania ha aiutato ad evacuare dalla città di Sendai i propri cittadini e almeno 18 cittadini di altri paesi dellŽUnione con pullman a noleggio. La solidarietà europea è stata fondamentale in tutte queste situazioni dŽemergenza. In Libia, lŽUnione è intervenuta prontamente attivando il meccanismo di protezione civile che aiuta a coordinare e a cofinanziare i costi di trasporto per lŽevacuazione; così lŽUngheria ha evacuato in aereo da Tripoli 29 rumeni, 27 ungheresi, 20 bulgari, 8 tedeschi, 6 cechi e altri 6 cittadini Ue e non-Ue. LŽunione europea deve garantire il ritorno a casa di tutti i cittadini Ue e anche le delegazioni dellŽUnione europea, nellŽambito del servizio europeo per lŽazione esterna, possono contribuire a diffondere la consapevolezza del diritto alla tutela consolare e dare esse stesse assistenza. Era già accaduto a Gaza nel gennaio 2009, quando circa 100 persone sono state evacuate in autobus blindati con lŽassistenza della delegazione Ue. Il diritto alla tutela consolare, fondamentale durante le crisi, vale anche in situazioni ordinarie, come lo smarrimento o il furto del passaporto, incidenti o malattie gravi o reati violenti. Le leggi consolari differiscono tuttavia da uno Stato membro allŽaltro e il livello di tutela offerto può variare a seconda dello Stato a cui ci si rivolge. Gli Stati membri possono anticipare denaro principalmente per piccoli importi (ad esempio per le spese dŽalbergo o per il volo di ritorno), ma prima devono chiedere lŽautorizzazione al paese di appartenenza, che dovrà poi rimborsare la somma anticipata e ne chiederà a sua volta il rimborso al cittadino interessato. Gli Stati membri ricevono una compensazione anche quando evacuano cittadini Ue non rappresentati, sebbene, nella pratica, le regole in vigore vengano raramente applicate. Per garantire pari assistenza ai cittadini Ue non rappresentati e spronare gli Stati membri ad assumere un ruolo sempre più proattivo nelle situazioni di crisi che non vedono coinvolti i cittadini nazionali, la Commissione sta valutando come agevolare e semplificare le procedure di rimborso. Nei prossimi 12 mesi la Commissione si accinge inoltre a presentare proposte di legge miranti a: garantire maggiore certezza giuridica sullŽambito di applicazione, le condizioni e le procedure della tutela consolare e ottimizzare lŽuso delle risorse, anche in periodi di crisi; stabilire le misure di coordinamento e cooperazione necessarie a facilitare la tutela consolare in situazioni ordinarie, a beneficio dei cittadini Ue non rappresentati, e a rendere effettiva la compensazione finanziaria nelle situazioni di crisi. Più informazioni Sito internet della Commissione europea sulla tutela consolare: http://ec.Europa.eu/consularprotection  Homepage di Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea e commissaria europea per la Giustizia: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/reding/index_en.htm    
   
 

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