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Notiziario Marketpress di
Lunedì 28 Marzo 2011 |
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CITTÀ SOSTENIBILI: INTERNET E TRASPORTO PUBBLICO ALLUNGANO LA VITA DEI CITTADINI, FANNO RISPARMIARE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E SVILUPPANO LE IMPRESE. RETECAMERE PRESENTA I RISULTATI DI UNA RICERCA SULLE TRASFORMAZIONI URBANE
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Roma, 28 marzo 2011 Internet e la mobilità urbana influiscono in modo significativo sulla qualità, ma anche sulle aspettativa di vita degli abitanti delle città italiane. È quanto emerge dallo studio “Trasformazioni urbane e mobilità sostenibile”, realizzato da Retecamere, la società delle Camere di commercio italiane che si occupa di progetti integrati per lo sviluppo. I risultati dello studio sottolineano come le politiche di sviluppo urbano siano, tra gli altri, il risultato di due fattori: la creazione di una mobilità virtuale, supportata dalla diffusione della banda larga, e la realizzazione di infrastrutture mirate a un miglioramento significativo del trasporto pubblico, attraverso – ad esempio – il riutilizzo delle aree ferroviarie cittadine dismesse. Queste considerazioni partono da un principio di base: gli spostamenti delle persone nelle città devono essere ridotti e razionalizzati, in quanto provocano il drammatico aumento delle emissioni di Co2, quindi dell’inquinamento dell’aria che respiriamo. Per raggiungere questo obiettivo, le nuove tecnologie e Internet sono fattori cruciali. I cittadini, infatti, possono accedere ai servizi sia pubblici che privati senza muoversi da casa, solo con l’aiuto di un computer o di uno smart phone. È quanto già accade – ad esempio – con l’e-government o con l’home banking, ossia con la possibilità di accedere per via telematica ai servizi pubblici, nel primo caso, o ai servizi bancari, nel secondo caso. Si tratta di servizi in parte già esistenti ma ancora poco utilizzati, anche in considerazione della modesta diffusione di Internet nelle famiglie italiane, con dati che si attestano solo al 50%. Da un’elaborazione di Retecamere su dati forniti dalla Banca Mondiale su 213 paesi del mondo, mentre nel 2000 in tutti i paesi considerati i fattori critici sull’aspettativa di vita erano l’inquinamento da Co2 (anidride carbonica) insieme con internet, gli abbonamenti alla telefonia mobile e il reddito lordo pro-capite, nei paesi Ocse erano il reddito lordo procapite, gli utilizzatori di internet e gli abbonati alla telefonia mobile. Nel 2007, i fattori critici per i 213 paesi sono diventati gli utilizzatori di internet, gli abbonamenti alla banda larga, l’inquinamento da Co2 e gli abbonamenti alla telefonia mobile, mentre nei paesi Ocse sono gli abbonamenti alla banda larga, gli utilizzatori di internet, il reddito lordo procapite e la popolazione delle grandi città. In questo scenario anche le imprese giocano un ruolo determinante, quelle più innovative, le imprese verdi, diventano soggetti strategici per il cambiamento, contribuendo a stimolare la crescita, a creare posti di lavoro e nuove figure professionali. Solo in Europa nel 2008 sono stati stimati 3,4 milioni di “lavori verdi” e oltre 5 milioni di posti nell’indotto (Fonte Wwf). La città sostenibile non è quindi “statica”, ma contribuisce attivamente a creare opportunità e reddito, facendo leva su specifici settori, energie rinnovabili, bioedilizia, mobilità, riciclaggio… e rappresentando in molti casi una strategia di uscita dalla crisi economica. Nel settore della bioedilizia , a fronte di perdite di fatturato ed occupazione subite tra il 2008 e il 2011 pari a circa 29 miliardi di euro di fatturato e 300.000 posti di lavoro (fonte Ance-legambiente), il Wwf stima che con una riconversione “sostenibile” del settore potrebbero essere generati fino a 450.000 posti di lavoro. “Trasformazioni urbane e mobilità sostenibile” prende anche in considerazione un altro fattore strategico: la creazione delle condizioni per un pieno utilizzo del trasporto pubblico da parte dei cittadini, ad esempio dislocando gli uffici e i centri commerciali nei pressi delle stazioni ferroviare e metropolitane, che sono presenti nelle nostre città. Ciò comporterebbe benefici non solo in termini di riduzione degli incidenti e dei livelli di inquinamento, ma anche un notevole risparmio per le tasche dei cittadini. Prendendo come campione esemplificativo la situazione di 13 città italiane, lo studio calcola come un ripristino di queste aree ferroviarie possa comportare un benificio economico complessivo la cui stima si attesta dai 50 ai 120 milioni di euro Le aree urbane prese in considerazione sono: Torino, Milano, Verona, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Salerno-battipaglia, Bari, Reggio Calabria-messina, Palermo. Solo a Roma il risparmio si attesterebbe dai 20 ai 50 milioni di euro e a Milano dai 17 ai 42 mioni di euro, che, rapportato al costo medio di costruzione, genererebbero un risparmio considerevole degli investimenti (17% ipotesi minima - al 21% ipotesi massima). (fonte: elaborazione Retecamere su dati Fs e Istat). Cura del ferro e della fibra ottica, ferrovie e Internet, sono una delle soluzioni cardine per sostenibilità delle nostre città, per lo sviliuppo delle imprese e per il miglioramento della vita e della salute di tutti noi. |
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