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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Marzo 2011
 
   
  CRISI LIBICA. ZAIA: SÌ AI PROFUGHI, NO AI CLANDESTINI

 
   
  Resana (Treviso), 28 marzo 2011 - “Non facciamo confusione. I tunisini in scarpe da tennis, con magliette griffate, giubottini di pelle e cellulare che stanno sbarcando a Lampedusa non sono profughi dalla Libia”. Lo ha ribadito il 25 marzo il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo nel corso della cerimonia inaugurale del completamento della Nuova Strada del Santo tra Castelfranco e Padova. “Mi fa anche specie – ha aggiunto – che arrivino uomini giovani, tra i 25 e 35 anni: dove sono le donne, i bambini, gli anziani?. Il ministro Roberto Maroni ha fatto una cosa ovvia: vuole essere preparato ad un’eventuale emergenza. La crisi e gli eventi bellici in Libia – ha detto Zaia – possono portare ad una fuga di civili: questi sono profughi, e come tali avranno diritto all’asilo politico. Ma in Tunisia è tornata la normalità e tutte le aziende hanno ripreso a lavorare, comprese quelle italiane e venete. Proprio stamane un nostro imprenditore mi ha scritto da laggiù che questi partono perchè convinti che i 2 mila euro che pagano per la traversata si possano guadagnare rapidamente qui da noi. In Veneto però abbiamo 130 mila disoccupati: prima troviamo lavoro a loro”. “I prossimi mesi saranno di riflessioni su questo tema. I giornali saranno pieni di polemiche. In Veneto sappiamo cosa sono volontariato e solidarietà: un cittadino su cinque è direttamente impegnato su questo fronte. E noi sappiamo anche bene cosa significa emigrazione: ci sono più veneti nel resto del mondo che nella nostra regione. Il punto è che chi vuole venire qua deve lavorare, comportarsi beni e rispettare la legge. I barconi che stanno arrivando non c’entrano nulla con la Libia – ha concluso Zaia – e quelli che arrivano sono clandestini, che vanno identificati e rimandati a casa”.  
   
 

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