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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Marzo 2011
 
   
  CASA, EDILIZIA RESIDENZIALE AGEVOLATA: AZZERATI I FONDI PER L’EMILIA-ROMAGNA

 
   
  Bologna, 29 marzo 2011 – Azzerate le risorse per l’edilizia residenziale agevolata. Questo il risultato dei tagli del Governo, che per l’annualità 2011 ha previsto fondi soltanto per le Regioni a statuto speciale. Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli concludendo i lavori del Tavolo regionale sulle politiche abitative che si è svolto il 25 marzo in Regione. «È uno schiaffo al federalismo e un grave attacco al diritto alla casa. Questo significa - ha commentato l’assessore Muzzarelli - che all’Emilia-romagna mancherà una fondamentale fonte di finanziamento per le politiche per la casa, ed addirittura dovremo reperire anche le risorse per pagare i contributi sugli interessi fino al totale ammortamento dei mutui attivati dai cittadini in attuazione delle diverse programmazioni regionali». Al netto del recupero sulle anticipazioni, l’Emilia-romagna avrebbe dovuto ricevere, per l’annualità 2011, 34 milioni di euro. L’importo complessivo dei limiti d’impegno versati alla Regione Emilia-romagna a partire dal 2001 e fino al 2009 è stato di 553 milioni di euro. Di cui circa 430 milioni di euro sono stati impiegati per finanziare programmi di politica abitativa. «C’è preoccupazione e delusione, perché attaccare l’edilizia residenziale agevolata – ha concluso Muzzarelli - significa mettere in discussione il diritto alla casa dei cittadini, in particolare di quelli che faticano a permettersi un alloggio. La coesione nasce e si rafforza sostenendo pari opportunità e politiche di equità». In base al riparto 2011 per l’edilizia residenziale agevolata, la Regione Sicilia riceverà 55 milioni di euro; la Sardegna 12,8 milioni; circa 9 milioni per la Provincia autonoma di Bolzano e 5,5 milioni per quella di Trento; circa 9 milioni per il Friuli Venezia Giulia ed 920 mila euro per la Valle d’Aosta. Mentre sono a zero le risorse per le Regioni a Statuto ordinario.  
   
 

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