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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Marzo 2011
 
   
  IN PRIMA NAZIONALE, AL TEATRO STREHLER, DAL 2 AL 10 APRILE LA GRANDE COPRODUZIONE DEL PICCOLO CON IL THÉâTRE DE LA VILLE-PARIS: EROS E THANATOS, L´INGANNO D´AMORE PATRICE CHÉREAU “INCONTRA” JON FOSSE

 
   
  Milano, 28 marzo 2011 - Un cast straordinario da “grande schermo” Valeria Bruni Tedeschi e Pascal Greggory in scena “Tutto quello che so di teatro, l’ho imparato al Piccolo”, ebbe a dire in un’intervista ricordando la sua “chiamata” in via Rovello da parte di Paolo Grassi nel 1970. A quarant’anni dalla sua prima collaborazione con il Piccolo, iniziata nel segno di Pablo Neruda e proseguita negli anni con la messa in scena di testi di Dorst, Marivaux, Wedekind, Shakespeare e Dostoevskij, Patrice Chéreau si accosta alla drammaturgia contemporanea norvegese con una grande coproduzione internazionale che segna il nuovo “patto culturale” del Piccolo con il Théâtre de la Ville di Parigi, Rêve d’automne di Jon Fosse. Lo spettacolo ha debuttato nella sala Denon del Louvre, per essere poi ripreso al Théâtre de la Ville, con una scenografia che riproduceva la sala del celebre museo parigino. La stessa scenografia che vedremo in prima nazionale allo Strehler. “Amplessi dentro un cimitero e miti di un museo: da restare pietrificati o immobili in mezzo ai colori che, scesa la notte, riprenderanno forma sotto i nostri occhi”. Così Patrice Chéreau presenta Rêve d’automne (Sogno d’autunno), una delle opere più intriganti e ipnotiche di Jon Fosse, drammaturgo norvegese contemporaneo tradotto in 40 Paesi. La scena si apre su una sala rossa, con dei quadri appesi nell’ombra: è un museo dove sono chiamati a riunirsi i vivi e i morti ed è anche la rilettura scenica del cimitero sul mare che apre, invece, il testo di Fosse. Così si intrecciano e si oppongono due immagini fortemente simboliche, che servono a raccontare le vicende di vite intere, esistenze che dolcemente si consumano e poi si spengono, lasciando solo corpi destinati, anche loro, a scomparire. La vicenda ruota intorno all’incontro fra un uomo e una donna, due individui che il destino ha riunito per pochi attimi, e che si raccontano l’uno all’altra, compiendo un viaggio commosso tra passato e futuro, tra vita e morte, speranze disilluse, amori infranti, desiderio logorato dalla morte e dal suicidio. Si apre un ventaglio di enigmi: che cosa è esistito, in passato, tra loro? Che cosa ha in serbo per loro il futuro? E poi, chi è morto, chi sta per morire? “Qui si parla di sesso come si parla di Dio, perché non si parla di nient’altro che di morte in un cimitero: morte degli sconosciuti, morte dei cari, morte dell’amore, inappagato e per questo eterno” scrive Chéreau, svelando una delle numerose chiavi di lettura del testo, che esplora la forza indistruttibile e cieca del desiderio amoroso. Www.piccoloteatro.org/    
   
 

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