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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Marzo 2011
 
   
  L’ASTICE AL VELENO SCRITTO E DIRETTO DA VINCENZO SALEMME AL TEATRO MANZONI

 
   
  Milano, 28 marzo 2011 - Chi è di scena! presenta L’astice Al Veleno commedia in due atti scritta e diretta da Vincenzo Salemme con in ordine di entrata: Benedetta Valanzano (Barbara), Maurizio Aiello (Matteo), Domenico Aria (Angelo Vicedomini) , Antonio Guerriero (Scugnizzo), Giovanni Ribò (Poeta), Antonella Morea (Lavandaia), Nicola Acunzo (Munaciello), Vincenzo Salemme (Gustavo). Canzoni originali: musiche Antonio Boccia, testi Vincenzo Salemme. Scene Alessandro Chiti, costumi Giusy Giustino, disegno luci Umile Vainieri, movimenti coreografici Stefano Bontempi. “L’astice al veleno” è l’ultima commedia che il prolifico Vincenzo Salemme ha scritto appena un anno fa e con la quale si sta confrontando col pubblico riscuotendo grande successo. Lo spettacolo ha debuttato a Orvieto il 20 novembre 2010 e dopo molte piazze approda al Teatro Manzoni il 29 marzo, per poi concludere la lunga tournée il 5 maggio. Si basa come sempre su un meccanismo comico farsesco, che è la cifra dell’autore, e porta in sé i caratteri della commedia brillante e romantica. Protagonisti sono Barbara e Gustavo. Lei è un’attricetta che sta provando uno spettacolo ed attualmente è l’amante addolorata e delusa del regista, un inseparabile ammogliato. Gustavo invece è un pony express che porta in giro pacchi dono per il Natale imminente. La vicenda infatti nasce e finisce nella giornata del 24 dicembre. Nel teatro dove Barbara debutterà tra pochi giorni, in scena coi protagonisti ci saranno quattro figure molto particolari: sono le statue raffigurate nella scenografia, una lavandaia del Cinquecento, uno scugnizzo di Gemito, un poeta rivoluzionario proveniente dal Regno delle Due Sicilie, un “Munaciello”, figura mitologica dell’iconografia popolare napoletana, che si esprime come un primitivo. Barbara è una donna molto suscettibile e sognatrice e, proprio per questa sua fragilità psicologica, parla con queste figure inanimate che però nella sua fantasia prendono vita. Solo lei (e il pubblico in sala) le vede “vivere”. E invece quando in teatro arriva Gustavo, col costume di Babbo Natale per una consegna, anche per lui le statue si animano. E’ il segno che tra i due c’è molto in comune. Barbara decide di mettere fine alla sua relazione con il regista adultero attuando un piano diabolico e a tal fine organizza una cena a lume di candela in teatro. Il tutto condito dalle incursioni di un astice vivo da cucinare, ma che nessuno ha il coraggio di ammazzare. Vincenzo Salemme, come sempre alla direzione dello spettacolo e in scena con il suo affiatato gruppo di attori, introduce come novità una decina di pezzi inediti cantati dai personaggi, passaggi musicali che spezzano e alleggeriscono il ritmo convulso delle battute. Note di regia di Vincenzo Salemme Non so voi, ma io nelle giornate natalizie sono sempre più felice che nel resto dell’anno. Dal 23 dicembre al 6 gennaio mi sembra tutto più allegro e condito di sana bontà. E allora proprio l’anno scorso, nel mese di dicembre ho deciso di scrivere “L’astice al veleno” e di ambientare la storia di Barbara proprio nei giorni che precedono il Natale, precisamente il 24 dicembre, la Vigilia. E la Vigilia si sa è giorno di cenoni. Ma il cenone in questione prevede un astice vivo che non ha nessuna intenzione di morire. Anche perché la nostra romantica Barbara non ha il coraggio di ucciderlo. Eppure il coraggio di mettere il veleno nel vino per ammazzare il suo amante ce l’ha avuto. Però prima che arrivi l’amante, alla cena avvelenata si presenta Babbo Natale. Non quello vero, no! E chi ci crederebbe più. Nel nostro caso si tratta di un pony express che porta doni delle festività alle compagnie teatrali. E sì perché Barbara è un’attrice ed il suo amante è un regista. Ma non sono i soli a muoversi in scena. Personaggi nuovi si intrometteranno nella vicenda per rendere più complicati i piani di tutti. Chi vincerà? L’amore? La vendetta? Il rimorso? Ce lo racconteranno parlando e cantando i personaggi di questa storia dove di certo si muore, ma speriamo dal ridere.  
   
 

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