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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Marzo 2011
 
   
  PESCA: COOPERAZIONE AUSPICA INCONTRO CON MINISTRO ROMANO PER RILANCIO SETTORE

 
   
  “Il cambio della guardia alla guida del Mipaaf, oltre agli auguri di rito di un proficuo lavoro, ci impone una riflessione sulle linee programmatiche che vorrà adottare il neoministro. Il nostro auspicio è di poter incontrare quanto prima Romano per avviare un confronto e un percorso di rilancio della pesca italiana, teso a dare al settore nuova linfa vitale anche in virtù degli importanti dossier ancora aperti in ambito comunitario, come l’imminente trattativa sulla riforma della Politica Comune della Pesca”. Dichiarano in una nota congiunta l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative, la Lega Pesca all’indomani della nomina di Francesco Saverio Romano come ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali.“La pesca italiana può e deve contare di più nella filiera agroalimentare nazionale e nelle politiche di indirizzo della Comunità europea, ma occorre una strategia a breve e lungo termine, per uscire dalla marginalità e pensare a politiche di sviluppo”, sottolineano le tre associazioni. Per i rappresentanti della cooperazione il quadro è particolarmente critico. “Il settore sta, infatti, vivendo un momento molto delicato stretto come è tra i continui aumenti del costo del carburante, le ripercussioni legate a quanto prescritto in alcuni regolamenti comunitari, come il regolamento per il Mediterraneo o quello sui controlli, e le difficoltà endemiche della filiera ittica, legate, tra l’altro, ad una eccessiva frammentazione dell’offerta e alla perdita di competitività delle produzioni nazionali”. Occorre altresì, secondo Agci Agrital, Federcoopesca-confcooperative e Lega Pesca, rilanciare una politica di sviluppo che freni l´emorragia continua di lavoratori ed imprese e che sappia attrarre di nuovo i giovani. “Per far questo - prosegue la nota-occorre immaginare anche un nuovo sistema di welfare che elimini le disparità in atto fra coloro che praticano lo stesso mestiere del pescatore; serve un sistema strutturale di ammortizzatori sociali come da anni già esiste in agricoltura che ci permetta di affrontare in modo meno impreparato le difficili fasi come quella che stiamo vivendo in questo periodo. Ma, soprattutto, occorre tornare a parlare di pesca non per le infrazioni che si commettono ma per la funzione di presidio di tradizioni e culture che da sempre contribuiscono all´inimitabile patrimonio agroalimentare italiano”.  
   
 

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