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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Marzo 2011
 
   
  ENERGIA: PER L´ACCIAIO UN BUSINESS DA 305 MILIONI DI TONNELLATE GLOBALI

 
   
   Brescia, 29 marzo 2011 - Energia ed acciaio: un binomio indissolubile destinato a rafforzarsi negli anni sull´onda dei nuovi progetti energetici. Per l´acciaio, che contribuisce alla realizzazione degli impianti energetici di ogni forma, ci sarà spazio per crescere. Se ne è discusso il 24 marzo a Made in Steel durante il convegno “Energia e acciaio” con Stefano Saglia (Sottosegretario allo Sviluppo Economico), Giuseppe Zampini (amministratore delegato Ansaldo Energia Italia), Giovanni Lelli (commissario Enea), Giuseppe Recchi (President Ge South Europe), Vittorio Chiesa (docente di strategia e organizzazione della Rs, Politecnico di Milano) e Gianfranco Tosini (responsabile ufficio studi Siderweb.com). «I recenti fatti fanno della pausa di riflessione sul nucleare un dovere – ha detto Stefano Saglia -. Tuttavia, siamo di fronte ad una domanda di energia in continua crescita, pari a circa il 3% l´anno. Per questo, non possiamo escludere a priori alcuna forma di fonte energetica». «Per le imprese che vogliono investire in un territorio – ha ricordato il Sottosegretario – ci sono dei requisiti necessari: una banca solida, un´assicurazione affidabile e certezze energetiche». «Lo sviluppo degli investimenti in campo energetico – è intervenuto Giuseppe Zampini, a.D. Ansaldo Energia Italia – porta con sé importanti opportunità di business anche per l´acciaio. In particolare, per quello di alta qualità. E non possiamo dimenticare che l´Italia è ricca di imprese capaci di fornire acciai di qualità». Ma non solo. «Per chi, come noi, lavora nel mondo, è necessario lavorare con una filiera corta per preservare la qualità. Ciò significa interagire con pochi partner selezionati capaci di garantire in ogni Paese standard qualitativi elevati». Sulla stessa lunghezza d´onda Giuseppe Recchi, presidente di Ge South Europe. «Ci sarà spazio solo per prodotti di qualità, soprattutto per chi collabora con imprese multinazionali che ragionano sempre più spesso meno in termini di prezzo e più in termini di certezza di qualità per evitare danni d´immagine o budget disattesi. Per questo l´acciaio deve muoversi necessariamente lungo questi binari, continuando ad investire in innovazione e ricerca». Ma quanto inciderà sulla domanda di acciaio lo sviluppo degli investimenti energetici? «Si tratta – ha spiegato Gianfranco Tosini, analista di Siderweb – di circa 305 milioni di tonnellate globali in vent´anni». Sotto il profilo geografico, «circa la metà della futura capacità produttiva energetica installata – ha precisato – sarà asiatica. Inoltre, guardando alle differenti fonti energetiche, è l´eolico il più interessante per l´acciaio anche se, dopo un primo decennio di forte crescita, vedrà progressivamente rallentare gli investimenti». Di tutto l´acciaio necessario allo sviluppo energetico, il 40% sarà costituito da tondo per cemento armato e travi, il 35% circa da acciai al carbonio ed il 25% da acciai speciali. «Non dimentichiamoci – ha ricordato Giovanni Lelli, commissario Enea – della necessità di formare forti partnership tra imprese per creare gruppi capaci di intercettare i fondi che la Comunità europea mette a disposizione. Dobbiamo creare sinergie».  
   
 

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