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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Marzo 2011
 
   
  UNO STUDIO RIVELA CHE I BAMBINI SONO IN GRADO DI APPRENDERE REGOLE GRAMMATICALI COMPLESSE GIÀ A 4 MESI

 
   
   Bruxelles, 30 marzo 2011 - Una nuova ricerca finanziata dall´Ue rivela che i lattanti di soli 4 mesi sono in grado di identificare le regole grammaticali di una lingua non familiare. Lo studio, pubblicato sulla rivista Plos One, migliora significativamente la nostra comprensione dell´apprendimento linguistico nei bambini. La ricerca è stata finanziata dall´Ue tramite il progetto Calacei ("Universal and specific properties of a uniquely human competence. Tools to study language acquisition in early infancy: Brain and behavioural studies"), che ha ricevuto 15 milioni di euro nell´ambito della linea di bilancio "Scienza e tecnologie nuove ed emergenti" (Nest) del Sesto programma quadro (6°Pq). I bambini apprendono le lingue così in fretta e senza apparente sforzo da sorprendere sia i genitori sia i ricercatori. Gli studi condotti hanno dimostrato che persino i neonati sono in grado di distinguere i vari fonemi nelle sillabe. I piccolissimi, inoltre, sembrano capaci di riconoscere le relazioni tra sillabe adiacenti che compaiono frequentemente insieme. Molto spesso, però, gli elementi grammaticalmente collegati non compaiono l´uno vicino all´altro in una frase: ad esempio, nel sintagma "sta cantando", "sta" è separato da "-ando" dal tema verbale "cant-". "Apprendere queste relazioni di dipendenza tra elementi non adiacenti è molto più difficile che apprendere le relazioni di dipendenza tra elementi adiacenti", scrivono i ricercatori. Studi precedenti suggerivano infatti che i bambini non fossero in grado di comprendere questo genere di regole prima dei 17 o 18 mesi. "Ma ci sembrava che fosse troppo tardi", ha commentato la prof.Ssa Angela Friederici, direttore del dipartimento di neuropsicologia all´Istituto Max Planck di scienze cognitive umane e cerebrali (Germania). Nel suo studio, la prof.Ssa Friederici e i suoi colleghi hanno cercato di determinare se i lattanti di 4 mesi di età fossero già in grado di cogliere queste relazioni di dipendenza tra elementi non adiacenti. La scelta è caduta sui bambini di 4 mesi perché la ricerca suggerisce che a questa età già si possiedano capacità di memoria verbale e discriminazione fonologica. I ricercatori hanno iniziato a insegnare a bambini tedeschi di 4 mesi alcuni rudimenti di italiano. Per poco più di tre minuti, i piccoli hanno ascoltato alcune frasi in italiano in cui comparivano due semplici costruzioni: "sta X-ando" (ad esempio "il fratello sta cantando"), e "può X-are" (ad esempio "la sorella può cantare"). Dopo aver ascoltato frasi italiane formate correttamente come queste per tre minuti, gli infanti sono stati sottoposti a un piccolo test, nel corso del quale hanno ascoltato frasi corrette e frasi scorrette. In queste ultime le costruzioni erano mescolate, come in "la sorella può cantando" o "il fratello sta cantare". L´esperimento si è composto di quattro fasi di apprendimento, nel corso delle quali i bambini hanno ascoltato 256 frasi corrette, per un tempo totale di poco più di 13 minuti. Nel corso del test, è stata misurata l´attività cerebrale dei lattanti. Nelle prime fasi, le differenze nei pattern di attività registrati all´ascolto delle frasi scorrette erano minime. Tuttavia, entro la quarta fase, emergevano pattern di attivazione cerebrale profondamente diversi, a indicare il fatto che i piccoli avevano appreso che "sta" va con "-ando" e "può" con "-are". "I dati attuali dimostrano che i lattanti di 4 mesi sono in grado di cogliere le relazioni di dipendenza tra elementi non adiacenti nelle frasi dopo una breve esposizione a una lingua naturale non materna", concludono i ricercatori. "L´emergere della sensibilità alle regolarità grammaticali indica che i bambini hanno estratto le relazioni di dipendenza esistenti tra le due coppie di elementi non adiacenti (cioè gli ausiliari e i rispettivi suffissi verbali) dalle frasi corrette ascoltate durante le fasi di allenamento". "Naturalmente, a questa età i bambini non notano gli errori di contenuto", spiega la prof.Ssa Friederici, "ma molto prima di comprendere i significati sono in grado di riconoscere e generalizzare le regolarità in base al suono della lingua". Secondo i ricercatori, i modelli di attività cerebrale dei lattanti tedeschi di 4 mesi esposti agli errori assomigliavano maggiormente a quelli degli adulti di madrelingua italiana che non a quelli degli adulti di madrelingua tedesca che studiavano italiano come seconda lingua. A detta degli esperti, questo "suggerisce che l´apprendimento della madrelingua potrebbe essere limitato a una breve finestra temporale dello sviluppo". Per maggiori informazioni: Istituto Max Planck di scienze cognitive umane e cerebrali: http://www.Cbs.mpg.de/index.html  Plos One: http://www.Plosone.org/    
   
 

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