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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Marzo 2011
 
   
  AGENDA DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE INFORMAZIONI A 16 STATI MEMBRI SUL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA SUI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI

 
   
  Bruxelles, 30 marzo 2011 - La Commissione europea ha interpellato 16 Stati membri chiedendo informazioni in merito al recepimento della direttiva sui servizi di media audiovisivi (Sma) e attende le risposte entro 10 settimane. Le lettere inviate fanno parte dell’impegno della Commissione a garantire che tutti gli Stati membri abbiano correttamente recepito nel diritto nazionale le disposizioni della direttiva in tutti i loro elementi. Le questioni sollevate variano da uno Stato membro all’altro. Le richieste di informazioni non implicano una cattiva trasposizione della direttiva negli Stati membri interessati ma indicano semplicemente che, in questa fase, la Commissione desidera fare particolari domande a questo proposito. La direttiva sui servizi di media audiovisivi (2010/13/Ue) tutela il mercato unico e garantisce la certezza del diritto per il settore europeo della televisione e degli audiovisivi stabilendo condizioni di concorrenza eque per i servizi di radiodiffusione televisiva e di media audiovisivi a richiesta in tutta Europa; nel contempo, la direttiva contribuisce a preservare le differenze culturali, tutelare i minori e i consumatori in genere, difendere il pluralismo dei media e lottare contro l’odio razziale e religioso. La direttiva si basa sul principio del “paese di origine”, secondo il quale i fornitori di servizi di media audiovisivi sono soggetti unicamente alle disposizioni regolamentari del loro paese di origine e possono essere soggetti a quelle di altri paesi solo in un numero molto limitato di circostanze elencate all’articolo 3 della direttiva stessa (ad esempio nel caso di incitazione all’odio razziale). Gli Stati membri hanno concordato di recepire la direttiva Sma nelle rispettive legislazioni nazionali entro il 19 dicembre 2009 (Ip/09/1983). La Commissione ha concluso un’analisi preliminare delle misure di recepimento della direttiva nelle legislazioni nazionali comunicate da 16 Stati membri: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Sulla base di questa analisi preliminare, la Commissione ha inviato delle lettere per accertare se e in che modo fossero stati recepiti i diversi elementi della direttiva, come le disposizioni relative al paese di origine, l’introduzione di prodotti sul mercato, l’incitazione all’odio e la tutela dei minori. Tre Stati membri (Polonia, Portogallo e Slovenia) non hanno ancora comunicato alla Commissione le misure adottate per recepire la direttiva nel proprio ordinamento e nei loro confronti sono in corso dei procedimenti di infrazione (Ip/10/803). La Commissione è impegnata attualmente nell’esame delle misure notificate dagli altri Stati membri (Austria, Cipro, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Ungheria), a cui potrebbe fare seguito un altro invio di lettere nel secondo trimestre nel 2011. Che cosa riguardano le domande inviate agli Stati membri? Le richieste di chiarimenti riguardano un ampio ventaglio di questioni legate al recepimento della direttiva (per maggiori dettagli si veda Memo/11/199): il principio del paese di origine e i problemi di giurisdizione legati ai servizi audiovisivi; le comunicazioni commerciali audiovisive (incluse l’introduzione di prodotti sul mercato e la sponsorizzazione, la pubblicità televisiva e le televendite); gli obblighi fondamentali imposti dalla direttiva (come prescrizioni in materia di identificazione, norme restrittive sull’incitazione all’odio, norme relative all’accessibilità, obblighi relativi all’equilibrio della copertura e registrazione dei servizi su richiesta); il diritto di rettifica (chiunque i cui legittimi interessi siano stati lesi a seguito di un’asserzione non conforme al vero contenuta in un programma televisivo, deve poter fruire di un diritto di rettifica o di misure equivalenti); la tutela dei minori; la promozione delle opere europee; la trasmissione in chiaro degli eventi di maggiore rilevanza e di notiziari brevi; la cooperazione fra organi di controllo.  
   
 

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