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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Marzo 2011
 
   
  "VISTI DAL RETROVISORE" QUINDICI EXTRA-ORDINARI INCONTRI ON THE ROAD RACCONTATI DA UN TAXI-DRIVER MILANESE

 
   
  Milano, 31 marzo 2011 - “Dove la porto?” Quando un tranquillo tragitto a bordo di un taxi si tramuta in un viaggio metaforico alla scoperta della psiche e della vanità umana. Quindici racconti, quindici incontri, quindici vite spiate, sezionate, osservate con ironica curiosità attraverso e oltre lo specchietto retrovisore, schermo di una realtà riflessa, composta da rapidi dettagli svelati con pudore e malizia. Un taxi, protetto dall’anonimato di una sigla, diventa un riparato confessionale dove clienti rivelano - senza maschere - vizi e virtù, convinti della funzione di guida anche psicologica del conducente. Sono personaggi degni di un teatro shakespeariano, commedianti dell’arte e della vita quelli che Davide Liccardo tratteggia con ironia ed originalità nella sua prima raccolta di racconti “Visti dal retrovisore”. Bisbetiche nevroticamente incontentabili, stranieri esigenti come di fronte a un maggiordomo, eleganti businessmen ritardatari, modelle in cerca di un passaggio verso la fortuna, signori gaudenti, anziani contagiosamente solari e tanti altri insoliti individui che, aprendo la portiera del taxi, cominciano la propria personale rappresentazione. I sedili posteriori- così è se vi pare – si trasformano nel palco delle debolezze umane e lo specchietto retrovisore nell’occhio della cinepresa cinica e ammaliatrice. Il lettore stesso spia attraverso la pagina scritta ciò che Davide Liccardo osserva attraverso il suo reale specchietto. Insieme al protagonista di ogni racconto intraprendiamo un viaggio per le vie sempre diverse e sempre uguali di Milano, inquadrate dai finestrini del taxi come fossero fotogrammi di una seducente pellicola neorealista. Davide Liccardo è nato a Milano il 25 giugno del 1978. Nel 1999 si è diplomato come perito elettronico e in telecomunicazioni all´Istituto "G. Giorgi" di Milano. “Visti dal retrovisore” è la sua prima raccolta di racconti, scritti e vissuti in prima persona. Venerdì 8 Aprile 2011 alle 19.30 c/o Bastioni di Porta Volta, 15, Milano.
Nota dell’autore - Vi siete mai chiesti a quali argomenti, domande e soprattutto a quali richieste viene sottoposto l’autista di un taxi? No? Beh, io sono qui per raccontarveli. Iniziamo col dire che esistono diversi tipi di clienti che utilizzano un taxi e che essenzialmente si dividono in due categorie: quella dei diurni e quella dei serali. Seguendo un filo cronologico iniziamo ad analizzare i clienti del mattino, che da qui in poi chiameremo, appunto, “diurni”. I diurni sono clienti principalmente stressati, sempre di fretta e puntualmente in ritardo, sdegnano chiunque e negano anche un semplice saluto, certamente non voglio generalizzare questa mia descrizione a tutte le persone, altrimenti avrei già cambiato lavoro. La maggior parte delle volte che si ha a che fare con questo tipo di cliente è molto facile per un tassista come me indignarsi e utilizzare il loro stesso modo di porsi, cosicché l’incontro si riassume in un semplice “buongiorno” e in un altrettanto freddo e distaccato “arrivederci”. Ad ogni modo bisogna dire che capita, anche se molto di rado, di incontrare persone che escono da questa fastidiosa consuetudine e che interagiscono in un colloquio normale, senza il bisogno di manifestare la loro superiorità nei confronti del mondo. La seconda categoria che tratteremo è quella dei clienti della sera, ovviamente, saranno i “serali”. I serali sembrano prendere la vita con più allegria, probabilmente perché la loro giornata è agli sgoccioli o semplicemente perché vogliono alleggerire la monotonia e la compostezza imposte dalla posizione che ricoprono. Dopo diversi anni di questo lavoro posso affermare di avere incontrato personaggi senza dubbio così particolari e inusuali da meritare di essere raccontati. 12 Insieme a questi personaggi, a volte un po’ folli, iniziamo il nostro bizzarro viaggio in una Milano vista attraverso gli occhi del tassista.13
 
   
 

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