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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Marzo 2011
 
   
  A PARMA IN PROVINCIA NASCE IL SISTEMA TERRITORIALE INTEGRATO PER L’ASILO FIRMATO UN PROTOCOLLO D’INTESA FRA PROVINCIA, COMUNE, PREFETTURA, QUESTURA, COMUNE DI FIDENZA, CIAC E COOP CALEIDOS

 
   
  Parma, 30 marzo 2011 – Nasce in Provincia di Parma il sistema territoriale integrato in materia di prima accoglienza e assistenza dei richiedenti protezione internazionale. Dopo la costituzione, poco più di un anno fa, di un coordinamento provinciale ad hoc, ora con un protocollo d’intesa interistituzionale si delinea un vero e proprio sistema territoriale integrato, con l’obiettivo di dare risposte tempestive e coordinate, seguendo prassi condivise, per una tutela e una presa in carico efficaci e il più possibile personalizzate. A firmarlo sono state ieri mattina la stessa Provincia di Parma, il Comune di Parma, la Prefettura, la Questura, il Comune di Fidenza, il Ciac e la Cooperativa sociale Caleidos. All’intesa aderiscono anche la Regione Emilia Romagna e lo Sprar – Servizio di protezione richiedenti asilo e rifugiati (gestito dall’Anci per conto del Ministero dell’Interno). “È un protocollo importante, una testimonianza della volontà di mettere insieme competenze, energie, intelligenze. È un modo di lavorare che ci piace sottolineare”, ha esordito l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani, che ha coordinato l’incontro. Il documento definisce ruoli e funzioni degli enti sottoscrittori: alla Provincia è assegnato il coordinamento e monitoraggio; ai Comuni di Parma e Fidenza (in collaborazione con gli enti gestori, la Cooperativa sociale Caleidos e Ciac onlus) il coordinamento dei progetti territoriali di accoglienza attivi sul territorio; a Caleidos e Ciac onlus, in stretta collaborazione con Prefettura e Questura, la gestione dei percorsi di assistenza e accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati. “Tutto ciò è il frutto di un lavoro che viene da lontano, ed è il segno della disponibilità di un territorio a farsi carico di questi temi. Essere qui oggi per mettere a sistema un modo di affrontarli è un bel segnale di civiltà e una testimonianza del fatto che Parma vuole continuare a tenere questo filo anche a livello nazionale, dove tra l’altro ci è riconosciuta un’esperienza rilevante e d’avanguardia”, ha commentato il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli. “Il protocollo e il lavoro che ne è alla base configurano una forte disponibilità del territorio, e ancora una volta dimostrano che quando si fa squadra si raggiungono ottimi risultati”, ha spiegato il prefetto Luigi Viana, sottolineando l’attenzione che il documento riserva anche “a quelle frange di soggetti che si trovano in una situazione antecedente al riconoscimento dello status di rifugiato”. Sul lavoro di rete si è soffermato anche il questore di Parma Salvatore Longo: “Solo facendo sistema riusciamo a lavorare bene, e anche a smorzare alla fonte eventuali problemi di ordine pubblico che potrebbero crearsi nel momento in cui dovessimo avere una forte richiesta. Fare sistema ci aiuta a lavorare meglio, e lavorare meglio ci aiuta a dare risposte immediate”, ha detto, chiarendo che il protocollo non ha nulla a che fare con l’emergenza-sbarchi in corso a Lampedusa e i suoi eventuali riflessi. Il documento serve infatti a mettere a sistema la normalità, non l’emergenza. “La vicenda della Libia – ha rimarcato il questore - ha comunque già prodotto due richiedenti asilo”. Dai Comuni di Parma e Fidenza, coordinatori dei progetti di accoglienza attivi sul territorio, l’impegno a esserci e a fare la propria parte. “Nella provincia di Parma le rete funziona, ma certo da oggi sarà una rete meglio coordinata e più efficace”, ha osservato l’assessore al Welfare del Comune di Parma Lorenzo Lasagna, che ha aggiunto: “Siglare questi atti significa anche predisporre uno sforzo commisurato alle possibilità di accoglienza che abbiamo, senza deliri di onnipotenza”. “Noi vogliamo essere terra d’asilo ma non possiamo farlo da soli, è importante non essere lasciati soli di fronte all’emergenza e alla presa in carico di questi soggetti. Abbiamo la fortuna che il nostro territorio su questa come su altre cose sa fare rete”, ha commentato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Fidenza Marilena Pinazzini. Grande soddisfazione anche dagli enti gestori, che hanno parlato di tappa importante di un lavoro lungo e complesso. “Questo protocollo è un bel traguardo, e rappresenta una garanzia anche per noi soggetti del privato sociale. L’obiettivo è quello di garantire una presa in carico integrata della persona, all’interno di un percorso finalizzato all’autonomia”, ha affermato la presidente di Caleidos Elena Oliva. “Anche noi siamo molto contenti di questo risultato, che riconosce anche il nostro impegno di proposta e di progettazione”, ha commentato il presidente del Ciac Emilio Rossi, che ha a sua volta sottolineato l’impegno per l’accoglienza “dei richiedenti asilo che non hanno ancora completato le pratiche”. Tra gli obiettivi del protocollo: - rafforzare la rete provinciale di accoglienza rivolta ai richiedenti protezione internazionale, ai rifugiati ed ai titolari di permesso di soggiorno per motivi di protezione sussidiaria o umanitaria - garantire particolare assistenza alla persona che intende formalizzare o ha formalizzato domanda di protezione internazionale sul territorio provinciale di Parma e che si trova in una situazione di grave disagio, attraverso la definizione condivisa di una procedura comune che possa assicurare l’immediata presa in carico della persona, in particolare delle categorie più vulnerabili (vittime di tortura, donne, in condizione di emergenza sanitaria) - consolidare la sinergia tra gli enti e istituzioni coinvolte e le altre realtà presenti sul territorio e impegnate sul tema - assicurare la prima accoglienza ai richiedenti asilo in condizioni di particolare vulnerabilità e privi dei mezzi di sostentamento grazie alla disponibilità di 4 posti supplementari dedicati ai percorsi di pronta accoglienza nell’ambito della recente approvazione ministeriale dei progetti Sprar 2011 – 2013 attivi sul territorio (il progetto del Comune di Parma è passato da 24 a 26 posti, quello del Comune di Fidenza da 25 a 27) garantendo così l’assistenza annuale in pronta accoglienza sino a 12 stranieri in quattro unità abitative Sprar individuate nel protocollo - sviluppare e integrare l’intesa per migliorare il percorso di tutela ed effettiva integrazione del richiedente protezione internazionale prevedendo l’eventuale coinvolgimento e adesione al protocollo di altri soggetti del territorio.  
   
 

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