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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Marzo 2011
 
   
  CARTA BIANCA SU DOC FRIULI MA SI PROCEDA

 
   
  Udine - "Intendo utilizzare il budget di 7 milioni e mezzo per la promozione del Friulano come occasione per rilanciare il settore vitivinicolo che considero l´ambasciatore del made in Friuli enogastronomico nel mondo, ma chiedo all´intera filiera di fare massa critica e credere nella Doc Friuli". L´appello a Consorzi, produttori e intera filiera vitivinicola del Friuli Venezia Giulia ribadito dall´assessore regionale alle Risorse agricole Claudio Violino in occasione dell´annuncio della presenza della Regione alla 45ma edizione di Vinitaly a Verona dal 7 all´11 aprile - 93 le aziende presenti in collettiva, 70 le altre per un costo totale a carico dell´amministrazione regionale di 900 mila euro (metà per acquisto spazi, l´altra metà per l´allestimento e altri 50 mila euro a carico del capitolo "Friulano" per la promozione pubblicitaria) - è una risposta alle critiche sollevate recentemente. "In merito alle accuse di scarsa collaborazione con le organizzazioni sindacali di settore non intendo assumermi l´onere di essere in prima persona quello che non ha cercato di collaborare", ha commentato Violino, rilanciando la necessità di fare quadrato attorno al progetto di Doc Friuli. "Le sette Doc sono importantissime - ha ribadito l´assessore - e ognuna rappresenta diversità e ricchezza del nostro territorio, ma riteniamo che, visto che siamo piccoli e pochi e che le risorse non sono infinite e non vanno sprecate, si debba fare massa critica". Violino parla a Collio, Carso e Isonzo, i Consorzi che "resistono" di più al progetto di unificazione, ma lascia carta bianca ai produttori su come gestire contenuti e tempi del disciplinare. "La stessa filiera potrà decidere le modalità del disciplinare, per andare avanti mi basta solo sia convalidata dalla firma di tutte le sette Doc e il Comitato sia rappresentato da 5 persone", afferma Violino che spiega anche perchè bastano 5 componenti e non 7, uno per ogni Doc. "Perchè ci vuole fiducia e i viticoltori devono poter delegare. Per parte mia prometto che non ci saranno figli e figliastri".  
   
 

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