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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Marzo 2011
 
   
  AGRICOLTURA VENETA: ALLA MONTAGNA UN QUARTO DEI FONDI PSR

 
   
   “Le aziende zootecniche della montagna veneta e bellunese potranno anche quest’anno ricorrere al bando del Programma di Sviluppo Rurale creato proprio per supportare la loro realtà, in uscita tra aprile e maggio”. Lo ha annunciato oggi nel Consiglio regionale straordinario sull’agricoltura l’assessore regionale Franco Manzato, rispondendo ad un intervento del consigliere Sergio Reolon. Manzato ha nell’occasione illustrato le misure adottate a sostegno del settore, il cui obiettivo è quello di tutelare l’agricoltura in pianura e in montagna, offrendo a quest’ultima opportunità equivalenti che tengono conto della situazione di svantaggio. “Un totale di 8 milioni di euro, messi a disposizione dalla misura 121 del Psr (Piano di Sviluppo Rurale) diretti a finanziare le imprese del settore lattiero-caseario ed altri settori affini delle aree montane – ha spiegato Manzato – sono distribuiti in funzione dell’effettivo svantaggio naturale in termini di altitudine e pendenza”. Il bando in questione, giunto alla sua seconda edizione, ha dato risultati positivi nel corso del 2010, con 226 richieste presentate dalle aziende e un totale di circa 6,7 milioni di euro stanziati. A queste si aggiungono le 21 richieste finanziate dalla misura legata al piano giovani, pari a circa 4 milioni di euro. La sola provincia di Belluno ha potuto così ricevere aiuti economici per circa 5,5 milioni di euro in risposta a 40 imprese, mentre altri circa 580 mila euro sono stati destinati ai giovani. Questi dati evidenziano come la maggior parte dei finanziamenti per la montagna (circa il 74% del totale) sia stata destinata al bellunese, in ragione delle sue specificità oggettive. “Alla luce della progettualità e della concretezza dei provvedimenti avviati finora e prospettati per il 2011 – ha concluso Manzato – invito Reolon a non fare dichiarazioni propagandistiche, non documentate e allarmistiche rispetto alla realtà dei fatti. Ricordo anche al consigliere che, dando priorità esclusiva alle zone montane, si potrebbe presentare il rischio che le aree di pianura si vedano svantaggiate nel confronto. E rivendicazioni da parte delle zone a valle avrebbero l’effetto contrario a quello che serve e che tutti vogliamo, con un una spinta alla riduzione delle risorse destinate alle imprese montane”.  
   
 

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