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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Marzo 2011
 
   
  AMMORTIZZATORI SOCIALI : UMBRIA DECIDE ESTENSIONE LISTE MOBILITÀ

 
   
  perugia, 31 marzo 2011 - Da ieri in poi anche i dipendenti licenziati da datori di lavoro non imprenditori e gli apprendisti potranno essere iscritti alle liste di mobilità non indennizzata: lo ha deciso la Giunta regionale dell’Umbria con l’approvazione di una apposita delibera. La norma riguarda una tipologia di lavoratori (dipendenti di studi professionali o liberi professionisti, di associazioni ecc.) e gli apprendisti – licenziati in forma collettiva o individuale – che finora risultavano esclusi da questo diritto il cui principale vantaggio è costituito, in caso di riassunzione da parte di un nuovo datore di lavoro, dalla concessione a quest’ultimo di sgravi contributivi sia nel caso di assunzione a termine di dodici mesi, sia nel caso di successiva instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. La attribuzione, ai lavoratori fino ad oggi esclusi, della possibilità ad essere iscritti alle liste di mobilità non indennizzata (che cioè non prevede la corresponsione della indennità di mobilità) è stata resa possibile da una nuova interpretazione che il Ministero del Lavoro ha dato del testo legislativo che regola la materia. “Siamo consapevoli che la riassunzione incentivata da sgravi contributi e fiscali – affermano all’assessorato regionale all’industria – è oggi quella maggiormente praticata, quasi la unica, si potrebbe dire, per certe categorie di dipendenti, in un momento di crisi economica e occupazionale come quello attuale. Per questo – aggiungono i responsabili delle politiche industriali della Regione - abbiamo ritenuto di dover accogliere la richiesta di estensione delle liste di mobilità proveniente dalle Amministrazioni provinciali, cui la Regione ha attribuito la gestione degli strumenti di controllo e regolazione del mercato del lavoro. Contiamo di poter contribuire, con questa nuova norma, a incentivare e favorire il reimpiego di numerosi lavoratori e lavoratrici fino ad ora esclusi da un diritto e da una possibilità cui possono legittimamente aspirare”.  
   
 

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