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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Aprile 2011
 
   
  CONVEGNO POLICLINICO DI MILANO IL CASO ESEMPLARE DELLA NEFROLOGIA PEDIATRICA IN NICARAGUA

 
   
   Milano, 4 aprile 2011 - ´Insegnare ai popoli a pescare anziché mandargli il pesce´. E´ la metafora usata dall´assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, per spiegare la visione di cooperazione internazionale di Regione Lombardia, che si concretizza nel ´fare rete tra il sistema regionale lombardo e quello del Paese in via di sviluppo a cui si vuole insegnare a pescare´. Lo ha detto l´assessore regionale alla Sanità, partecipando il 31 marzo al convegno dedicato all´impegno del Policlinico di Milano nella Cooperazione internazionale. All´incontro era presente anche il presidente della Fondazione Irccs Ca´ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Giancarlo Cesana. ´I popoli vanno aiutati a casa loro con il modello vincente di Regione Lombardia, che si basa sulla sussidiarietà orizzontale - ricorda l´assessore Bresciani - in questo modo, grazie a questo processo di crescita continuo, anche il partner che aiuta ne trae beneficio: una ricchezza continua che consiste nel ricevere esperienze da poter poi ritrasmettere a chi ne ha bisogno´. Sono 12 i progetti di cooperazione internazionale in corso, che vedono coinvolti decine di operatori sanitari del Policlinico; 5 di essi sono basati su un gemellaggio tra Policlinico e strutture ospedaliere extra europee con il sostegno finanziario di Regione Lombardia. Altri 7 progetti invece coinvolgono a titolo personale diversi operatori del Policlinico che provvedono ad autofinanziare i progetti stessi. Gli ambiti di intervento riguardano sia l´area medica (Pediatria, Nefrologia, Medicina Generale), che quella chirurgica: Chirurgia generale, Pediatrica, Ostetricia e Ginecologica. Luciano Bresciani, prima di concludere il suo intervento, ha voluto ricordare la collaborazione regionale in ambito sanitario con la Repubblica del Nicaragua, iniziata fin dal 2005 attraverso il cofinanziamento di un progetto di gemellaggio triennale, tra la Fondazione Ca´ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e l´Ospedale pediatrico Manuel De Jesus Rivera ´La Mascota´ di Managua nel settore della nefrologia pediatrica. Il ´Caso´ Di Managua - ´Grazie a questa collaborazione - ha concluso Bresciani - si è riusciti a creare all´interno dell´Ospedale di Managua un servizio di nefrologia pediatrica in grado di effettuare la diagnosi precoce e cura delle nefro-uropatie infantili, al fine di prevenire le insufficienze renali e trattare quelle croniche o terminali insorte con dialisi e trapianti di rene da donatore vivente. L´ospedale di Managua è diventato quindi un centro di riferimento per il territorio, in particolare per gli ospedali di 5 distretti periferici (Leon, Masaya, Granada, Jinotega e Matagalpa), ai quali sono stati diffusi protocolli di diagnosi e cura elaborati dalla Fondazione, fornite attrezzature per il trattamento dei casi semplici, fornita assistenza telematica da parte della Mascota ai fini di trasferire tempestivamente alla stessa i casi complessi´. Negli anni Regione Lombardia ha cofinanziato altri progetti fino ad arrivare, nel 2009, alla sottoscrizione dell´Accordo con la Repubblica del Nicaragua, volto a migliorare le capacità di diagnosi e cura delle principali patologie infantili, in particolar modo sostenendo lo sviluppo tecnologico dell´Ospedale ´La Mascota´ e degli altri centri ospedalieri pediatrici, favorendo la creazione di una rete assistenziale territoriale e di servizi informatici. Nel 2010 infine, il cofinanziamento regionale di un progetto di gemellaggio triennale tra la Fondazione e l´Ospedale di Managua, in collaborazione con l´Università Milano-bicocca, con l´obiettivo di creare una rete informatica nazionale tra la Mascota e gli ospedali periferici principali presenti nel territorio, al fine di dare un´adeguata risposta assistenziale alle urgenze pediatriche, sfruttando i potenziali della telemedicina. Al termine del convegno l´assessore Bresciani ha visitato, con il dirigente responsabile del servizio beni culturali Paolo Galimberti, parte del patrimonio storico del Policlinico che racchiude, in oltre 500 anni, 3 km di scaffali di archivio e 2830 opere artistiche, con un valore stimato in oltre 30 milioni di euro.  
   
 

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