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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Aprile 2011
 
   
  UE: APPROVATO PARERE A SALVAGUARDIA “FSE” ILLUSTRATO DA PRESIDENTE REGIONE UMBRIA

 
   
  Bruxelles, 4 aprile 2011 - E´ stato approvato all´unanimità nel corso della riunione plenaria dell’ 1 aprile a Bruxelles del Comitato delle Regioni d´europa, il parere illustrato dalla presidente della Regione Umbria, relativo alle nuove politiche di coesione. Sono particolarmente soddisfatta per il voto dell´aula - ha detto la presidente - che ha dimostrato all´unanimità di aver condiviso l´impostazione del parere. Mi auguro che la Commissione europea, nell´assumere le successive decisioni relative ai fondi, tenga conto di quanto affermato nel parere delle Regioni d´Europa. Riteniamo che il Fondo sociale debba conservare, anche dopo il 2013, la sua caratteristica di essere rivolto ai cittadini europei - ha aggiunto - a prescindere se vivano in regioni in ritardo di sviluppo, o appartengano a realtà economicamente e socialmente più dinamiche e competitive, perché la sua peculiarità è quella di rafforzare la coesione sociale tra tutte le aree dell´Europa. Per la presidente della Regione Umbria è necessario che il Fondo sociale europeo mantenga la sua specificità ed autonomia rispetto agli altri Fondi, perché è l´unico che opera per favorire l´occupabilità, la qualificazione e la riqualificazione professionale, rivolgendosi alle imprese ed ai lavoratori. La presidente ha inoltre sottolineato che occorre impedire che ogni Stato membro, con politiche eccessivamente autonome, faccia venir meno la valenza del Fondo quale strumento finanziario per rafforzare la coesione in ambito europeo. Inoltre, riferendo la posizione unanime di tutte le Regioni italiane, è stato ribadito il concetto che non può essere certo la regola utilizzare il Fondo, come avvenuto in Italia, al solo scopo di finanziare gli ammortizzatori sociali. Ciò è accaduto in un momento particolare della vita economica del nostro Paese, ma le politiche di ammortizzazione sociale degli effetti di crisi economiche attengono alla competenza dei Governi. Oltretutto, sarebbe uno snaturare le finalità del Fondo che sono appunto quelle di favorire da parte degli Stati, e quindi delle Regioni, ´politiche attive´ per il lavoro. In particolare, il parere ribadisce il concetto di una politica di coesione estesa a tutte le Regioni europee e si mette in risalto la caratteristica del "Fondo sociale europeo" ("Fse") come l´unico rivolto direttamente ai cittadini dell´Unione. Si sottolinea la convergenza tra politica di coesione e gli obbiettivi di "Europa 2020", pur ribadendo la necessità che la politica di coesione mantenga la sua identità e il perseguimento dei suoi obiettivi previsti dal Trattato. Viene evidenziato il ruolo del "Fse" sia come strumento per la promozione dello sviluppo economico che per la lotta all´esclusione sociale e alla povertà e si sottolinea, altresì, l´esigenza di un maggiore orientamento alla valutazione dei risultati, promuovendo anche una maggiore semplificazione dei sistemi di gestione e controllo. Altro elemento sul quale il parere pone l´accento è l´esigenza di arricchire il Prodotto interno lordo, nella sua caratteristica di indicatore, con criteri che abbraccino aspetti economici, sociali ed ambientali. Infine, viene dato risalto, e per questo sostenuti fortemente dal Comitato delle Regioni, a strumenti di partenariato, come ad esempio i Patti Territoriali, ai quali viene assegnato un ruolo nella definizione dei contributi dei diversi livelli di governo a favore del maggiore protagonismo delle autonomie locali nella messa in atto della politica di coesione  
   
 

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