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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Aprile 2011
 
   
  CORREGGIO (PALAZZO DEL PRINCIPE): ANGELO MARANI PER MIMMO ROTELLA: L´OMAGGIO CHE LO STILISTA ANGELO MARANI RENDE AD UN ARTISTA FANTASTICO E FANTASMAGORICO COME MIMMO ROTELLA

 
   
  Due spiriti liberi, due uomini pieni di passione. Accomunati dall´amore infinito per la bellezza femminile, esaltata col colore, la fantasia, la creatività sensuale. Non meraviglia perciò l´omaggio che lo stilista Angelo Marani rende ad un artista fantastico e fantasmagorico come Mimmo Rotella con la mostra di opere ed abiti nelle sale cinquecentesche del Palazzo dei Principi di Correggio, a testimoniare l´attualità del messaggio del dècollage e la straordinaria potenza d´emozione dello strappo d´arte, che si specchiano nello stile e nella moda del creatore che esalta anche la sua città. <Ho conosciuto Mimmo Rotella venti anni fa _ racconta Marani _ e l´ho incontrato una sola volta quando andai a trovarlo nel suo studio milanese per portargli un mio vecchio manifesto di un film di Charlot, Il Circo. Lui mi accolse con simpatia dicendomi ´sì, lo userò, basta che mi dia´ il tempo!>. Erano anni che Angelo comprava e collezionava le sue opere, incantato soprattutto dal colpo di fulmine con Rita Hayworth nei panni di Gilda, <la donna più sexy del mondo>, per un quadro pagato allora cinque milioni. Ora la collezione vanta sette esemplari che si uniranno ad altri trenta, in una sinfonia di ritratti che catalizzano l´attenzione del visitatore per la potenza della manipolazione geniale delle immagini che si fonde magnificamente con l´estro del pennello dell´artista. <Non sono afflitto da manie intellettuali _ spiega Angelo Marani _ e confesso di essermi avvicinato a Mimmo Rotella in modo istintivo, per la carica emotiva che le sue opere mi hanno comunicato e per gioia che provo nell´ammirarle. In questo rivivo lo stesso spirito della mia moda che è sempre un inno alla positività: il mio motto è la vie est belle!>. Brilla nella volontà di organizzare questa esposizione, oltre all´ammirazione per il lavoro creativo di un Maestro del Novecento, anche la soddisfazione del fare qualcosa per la città natia e per un territorio come quello che circonda Correggio dove il saper fare si è sempre coniugato con la cultura della moda. <Anche strappare un jeans e trasformarlo come fosse una tavolozza è un gesto creativo, anche un po´ liberatorio>, racconta lo stilista che già nella collezione dell´estate 2003 è rimasto stregato dal tema del dècollage rotelliano: Uno strappo alla regola d´intuizione, una manipolazione tessile che ha reso vintage il nuovo, con la zingara chic in abiti stracciati e le facce delle dive del cinema, da Rita ad Marilyn, da Audrey a Liz, che si rincorrono su bustier e borsette. <La collezione non ebbe tanto successo _ racconta sorridendo Marani _ forse perché come spesso succede io ero un po´ troppo avanti. Fu un azzardo strappare lo chiffon e poi acquerellarlo, ma certo per me un esperimento magnifico>. Performance stilistiche a tutta libertà che ben si avvicinano alle <pugnalate> di Rotella, a quel suo portare la vita della strada che si srotola stagione dopo stagione sui manifesti nell´Arte, con la prepotenza e la forza dirompente del gesto dello strappo che l´artista calabrese ma sempre cittadino estroso del mondo, un po´ bohèmien e un po´ guascone, ha reso possibile fondendo estetica e memoria, lui passato attraverso la poesia sonora e la Pop Art, il Nouveau Réalisme e la pittura digitale. Con la lacerazione che diventa immagine eccelsa e grido di bellezza sublime, come la tintura di un tessuto che al tempo stesso lo esalta e lo stravolge e lo rinnova. <Ho la fortuna di fare un mestiere in cui posso fare tutto e sbizzarrirmi con tutto>, dice con orgoglio Angelo Marani, fiero delle sue origini correggesi e ancora di più convinto di lanciare con questa mostra un messaggio positivo al mondo e alla sua gente, a quei tanti giovani che possono scoprire che se si vuole, si lavora tanto e si ha un po´ di fortuna, si può arrivare lontano, dando le ali ai propri sogni. Come accostando abiti e opere d´arte, per continuare all´infinito a tessere una tela comune  
   
 

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