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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Aprile 2011
 
   
  CARTA DEI SUOLI DELL’OLTRADIGE PUBBLICATA DAL CENTRO DI SPERIMENTAZIONE LAIMBURG

 
   
  Bolzano, 6 aprile 2011 - I suoli dell’Oltradige in pochi clic del mouse: la carta interattiva dei suoli è stata pubblicata sulla homepage del Centro di Sperimentazione Laimburg all’indirizzo www.Laimburg.it/  con la quale possono essere richiamate facilmente informazioni sulle variabilità di tipi di suolo nell’Oltradige. La carta dei suoli elaborata dal Centro di Sperimentazione Laimburg e disponibile nel sito www.Laimburg.it si estende da Missiano a Castelvecchio e con un clic del mouse mostra informazioni dettagliate sulla configurazione del suolo di 59 punti di analisi. L’agricoltore interessato può quindi richiamare informazioni sul suolo di una superficie complessiva di 2500 ettari. Specialmente nella viticoltura la natura del terreno, insieme al clima, ha un’influenza decisiva sulla qualità del vino. “La carta dei suoli può essere utile per adottare decisioni anche riguardo ad altre problematiche” dice Martin Thalheimer, il creatore della carta pedologica. Le informazioni possono essere consultate nella scelta delle specie e la base di diverse piante coltivate, come anche per trovare soluzioni riguardo ad aspetti come la concimazione, l’irrigazione e la lavorazione del terreno. Il Centro di Sperimentazione Laimburg ha raccolto i dati nel corso di sperimentazioni realizzate nell’arco di vari anni ed ora le mette online a disposizione di tutti gli interessati. “Con pochi clic del mouse gli utenti interessati si possono informare sulla configurazione dei suoli nell’Oltradige e scoprirne così la grande variabilità, dal terreno alcalino su macerie di pietra calcarea fino a terreni acidi su morene detritiche dell’epoca glaciale” rileva il direttore di Laimburg, Michael Oberhuber. L’oltradige con la sua superficie coltivabile di 1700 ettari è una delle più importanti zone di viticoltura dell’Alto Adige. I dati completi sui quali si basa la carta online, sono stati pubblicati in un articolo nel Laimburg Journal Vol. 3 (2006), il quale può essere scaricato dalla homepage del Centro di Sperimentazione Laimburg.  
   
 

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