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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Aprile 2011
 
   
  AGRICOLTURA - ORTOFRUTTA, AD ALMERIA IN SPAGNA IL SECONDO INCONTRO DELLE REGIONI ORTOFRUTTICOLE EUROPEE. RABBONI: PROPOSTE COMUNI A SOSTEGNO DI UN COMPARTO STRATEGICO

 
   
   Bologna - Seconda tappa ad Almeria in Spagna del Forum permanente delle Regioni ortofrutticole, nato su iniziativa della Regione Emilia-romagna in occasione dell’ultima edizione del Macfrut di Cesena, per avviare iniziative e proposte comuni a favore di un settore strategico dell’economia europea, anche e soprattutto in vista della riforma della Pac, la nuova politica agricola comunitaria. Al Forum aderiscono attualmente 14 Regioni ortofrutticole, espressione di un comparto che vale complessivamente oltre il 20% della produzione comunitaria ma che pesa per poco più del 1,3% sul bilancio agricolo dell’Unione europea. A peggiorare il quadro, l’aumento delle importazioni dai Paesi extraeuropei e il calo dei consumi interni. Al centro del confronto spagnolo: la reciprocità di regole qualitative, commerciali e fitosanitarie tra i paesi europei ed extraeuropei; un ruolo più forte delle organizzazioni dei produttori anche su scala transnazionale; reti protettive per affrontare le crisi di mercato attraverso fondi mutualistici e possibilità di ritiro delle produzioni eccedentarie; più trasparenza nei rapporti con la grande distribuzione; una politica più incisiva per contrastare il calo generalizzato dei consumi domestici di frutta e verdura. “Anche l’appuntamento di Almeria – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – conferma la validità della nostra iniziativa. Il Forum delle Regioni ortofrutticole è operativo e dimostra la possibilità di definire posizioni condivise da sottoporre all’attenzione dei Governi nazionali e dell’Unione nel suo complesso, per il futuro dell’ortofrutticoltura europea. Dobbiamo lavorare per rafforzare un comparto che è caratterizzato da ricorrenti crisi di mercato che rischiano di far sparire numerose aziende produttrici. Senza una adeguata capacità di proposta, una strategia condivisa tra vari Stati ed una guida politica autorevole – proprio quella che manca al nostro Paese dove sono stati nominati tre ministri dell’Agricoltura in meno di tre anni – anche la prossima riforma della Pac rischia di trasformarsi, per il comparto ortofrutticolo, nell’ennesima occasione sprecata”.  
   
 

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