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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Aprile 2011
 
   
  PAGAMENTI PIÙ RAPIDI DALL´ESTERO DEGLI ASSEGNI ALIMENTARI PER I FIGLI MINORI NELL’UE

 
   
  Bruxelles, 7 aprile 2011 - Il dolore di un divorzio o di una separazione è fin troppo spesso accentuato dalla pressione economica ed emotiva che viene a crearsi quando un genitore risiede all’estero e rifiuta di prestare il sostegno finanziario dovuto. Con 16 milioni di coppie internazionali stimate nell’Ue e 30 milioni di cittadini europei residenti in paesi terzi, il problema di ottenere dall’estero la corresponsione degli alimenti per i figli è destinato a crescere. Ad esempio, una coppia che vive in Francia divorzia e il padre si trasferisce negli Stati Uniti: il figlio continuerà a ricevere l´assegno disposto dal giudice francese? Secondo una nuova convenzione firmata oggi dall’Unione europea, le autorità americane coopereranno con quelle europee affinché il padre ottemperi ai suoi obblighi e il figlio ottenga il sostegno cui ha diritto. La convenzione dell’Aia sugli obblighi alimentari istituisce un sistema a livello mondiale per l’esazione delle prestazioni alimentari nei confronti di figli e altri membri della famiglia, creando un quadro giuridico comune all’Unione europea e ai paesi terzi che consente alle autorità di cooperare per l’esecuzione dei crediti alimentari e fa sì che i debitori non possano più eludere i loro obblighi lasciando il territorio dell’Ue. La convenzione prevede anche l’assistenza legale gratuita nei casi internazionali di prestazioni alimentari ai figli. La convenzione completa le norme Ue sul riconoscimento e sull´esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari, che si applicheranno a partire dal 18 giugno 2011. «Quando una famiglia si divide, spesso sono i figli a soffrire di più», ha affermato la Vicepresidente Vivian Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. «L’unione europea dispone già di solide norme per garantire che i minori ricevano il sostegno finanziario anche dal genitore che vive lontano, in un altro Stato membro. Firmando questa convenzione internazionale l’Unione avrà fatto in modo che i minori godano della stessa tutela anche se un genitore si trasferisce fuori dall´Ue. L’interesse dei figli deve prevalere e i genitori non devono essere in condizione di sottrarsi alle proprie responsabilità abbandonando il territorio dell’Unione. Esorto i nostri partner internazionali a seguire il nostro esempio e a ratificare la convenzione quanto prima.» La nuova convenzione creerà un quadro giuridico comune all’Unione europea e ai paesi terzi che la ratificheranno che faciliterà la riscossione internazionale dei crediti alimentari. Considerato che la stragrande maggioranza delle richieste di alimenti riguarda i figli, la convenzione si pone anzitutto e soprattutto come strumento di tutela nei loro confronti, creando un sistema di cooperazione su scala mondiale fra autorità nazionali, prevedendo l’assistenza legale gratuita nei casi di prestazioni alimentari ai figli e semplificando le procedure di riconoscimento ed esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di alimenti. Inoltre, il nuovo sistema accelererà le procedure, attualmente lunghe e complesse, per individuare i debitori latitanti. A livello internazionale, la convenzione completa il già esistente sistema dell´Aia sul diritto della famiglia relativo alla sottrazione di minori, alla responsabilità genitoriale e all’adozione internazionale. A seguito della firma della convenzione apposta oggi dalla Presidenza ungherese a nome dell´Unione europea, gli Stati membri devono adottare una decisione affinché l´Ue concluda (o ratifichi) formalmente la convenzione. L’accordo dei ministri della Giustizia è atteso alla sessione del Consiglio Affari interni del 9-10 giugno 2011. L´ue potrebbe allora depositare lo strumento di ratifica trascorso il previsto periodo di attuazione di 18 mesi, che permetterebbe alla convenzione di entrare in vigore dal 2013. Gli Stati Uniti, la Norvegia e l’Ucraina hanno già firmato la convenzione, mentre una serie di altri paesi che hanno partecipato ai negoziati (inclusi Giappone, Cina, Russia, Australia, Canada e Brasile) dovrebbero procedervi una volta avviata la ratifica da parte dell’Ue e degli Stati Uniti.  
   
 

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