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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Aprile 2011
 
   
  VERSO LA CREAZIONE DI UN "PUNTO DIABETE"

 
   
   Arta Terme (Ud), 11 aprile 2011 - Coinvolgere i farmacisti nel ´team´ di cura che si occupa delle persone affette da diabete mellito, creando in farmacia un "Punto diabete", per dar vita ad una rete di assistenza, con un ruolo anche nella prevenzione primaria, rivolta alle persone a rischio, e in quella secondaria, per scongiurare possibili complicanze. E´ questo l´obiettivo del "Progetto Farm&dia", promosso congiuntamente da Federfarma e Associazione Medici Diabetologi (Amd), che anche in Friuli Venezia Giulia, così come sul resto del territorio nazionale, hanno organizzato due giornate di formazione, rivolte a 50 farmacisti, e in corso di svolgimento nello stabilimento termale di Arta (Ud). In Italia i diabetici accertati sono quasi tre milioni (45 mila in Friuli Venezia Giulia), ovvero il 4,6% della popolazione, ma la patologia, secondo Giovanni Perrone dell´Amd, è in continua crescita, al punto che un italiano su dieci ha il diabete o rischia di averlo. Ad aumentare sono, di conseguenza, anche i costi sociali: nel 2010 si sono spesi 11 miliardi di euro, più del doppio rispetto a quindici anni fa. Oneri che derivano soprattutto dalla cura delle complicanze, che si sviluppano a causa di diagnosi tardive e per una non adeguata gestione del malato. Al contrario un diabete individuato precocemente e tenuto sotto controllo con terapia mirata e corretti stili di vita allontana le complicazioni, con minori costi per il servizio sanitario. Il corso di Arta, come spiega uno dei relatori, Damiano Degrassi, di Federfarma, vuol costruire un protocollo operativo per la presa in carico del paziente diabetico, che preveda una stretta collaborazione tra medici e farmacisti e faccia della farmacia un centro di consulenza preclinica, per la gestione oggi del diabete e, in prospettiva, di altre patologie, in un ruolo intermedio di collegamento tra paziente e medico. Il che significa verificare il rispetto della terapia, il corretto uso dei medicinali, l´eventuale insorgenza di reazioni avverse. Anche secondo l´assessore alla salute, Vladimir Kosic, che ha portato il saluto della Regione ai corsisti, la farmacia, anche per la sua capillare presenza sul territorio, si trova oggi nella necessità di riorganizzare i suoi servizi, non solo perché lo impone una normativa nazionale del 2009, quanto perché queste sono le esigenze che emergono dalla società: esigenze legate all´invecchiamento della popolazione, alla crescente domanda di salute, alla ricerca del benessere, e dunque anche ad un rafforzamento della cultura della prevenzione. Un´evoluzione che, attraverso la valorizzazione delle competenze professionali dei farmacisti, consenta un salto di qualità per dar vita ad una farmacia di comunità, vero ´front-office´ del servizio sanitario regionale. Un farmacista dunque non mero distributore di medicinali, ma fornitore di servizi a forte valenza sociosanitaria. Da qui l´importanza di percorsi formativi che accrescano la competenza di questi professionisti e rafforzino la consapevolezza di un ruolo attivo, integrato con la componente medica, a supporto della terapia del paziente. A conclusione del progetto, nel 2012, saranno un migliaio i farmacisti che in tutta Italia avranno partecipato a corsi formativi.  
   
 

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