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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2011
 
   
  IL FUTURO DIGITALE? SARÀ UN FUTURO FATTO DI SERVIZI ALLE IMPRESE E AL CITTADINO

 
   
  Trento, 12 aprile 2011- Innovazione, ricerca e futuro sono di casa alla Fondazione Bruno Kessler. L’ 8 aprile il centro d´eccellenza della conoscenza trentina si è confermato, ospitando a Povo la presentazione di Skill, il laboratorio di Telecom Italia dedicato alla semantica e all´innovazione, il panel "Da ricerca e formazione a Innovazione: quali percorsi" tra imprenditori e responsabili di centri di ricerca. Ospite d´eccezione, Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia. Su un aspetto tutti concordano: "Imprese e innovazione, e quindi ricerca, devono parlarsi perché le prime dipendono dalla seconda e viceversa. Siamo all´inizio di un percorso che ci porterà verso un nuovo modo di immaginare e vivere la realtà". Ricerca, innovazione e formazione sono i tre ingredienti della via del successo nell´era digitale. Sono d´accordo imprenditori e responsabili di centri di ricerca, che hanno partecipato nella mattinata di oggi alla tavola rotonda organizzata a margine dell´inaugurazione di Semantics & Knowledge Innovation Lab (Skill), il centro di ricerca di Telecom Italia nell´area Fbk di Povo. “La direzione presa - ha esordito Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia - è la direzione giusta, anche se estremamente complessa, perché richiede che venga costantemente accumulata competenza. Non abbiamo alternative, la competitività di un territorio di un´impresa in futura dipenderà sempre più dalla capacità di realizzare contemporaneamente risultati direttamente spendibili. Oltre alle ricette classiche servono determinazione, forza, capacità di lottare e resistenza”. Convito della forza delle tecnologie è anche Antonio Fuganti, direttore del Centro ricerche Fiat (Crf) Trento: “Le tecnologie Ict risulteranno sempre più importanti in futuro per l’innovazione dei prodotti ma anche per l’innovazione del sistema. Si parla sempre più di integrazione tra mondo della ricerca, dell’industria e pubblica amministrazione, per costruire best practice da trasferire a livello nazionale e internazionale". Fuganti ha ricordato che la ricerca trentina è riuscita a entrare nel contesto internazionale del settore delle Ict: "L´ente pubblico ci ha creduto. Per il settore automotive, nel momento in cui si parla di innovazione di prodotto si è tutti concorrenti, ma quando si parla di innovazioni a livello sociale, come la sicurezza, nascono collaborazioni. Queste dovranno crescere sempre più e per questo è necessario un forte coinvolgimento della Pubblica amministrazione. La frontiera in cui l’Ict può dare una mano è nella sicurezza preventiva, prima che si verifichi un incidente, ma anche per sistemi di sicurezza quando è appena avvenuto un incidente. Come Centro di ricerca Fiat abbiamo collaborato anche con aziende locali per ridurre la mortalità causata dagli incidenti. Il sistema viene innanzitutto testato sul territorio e poi viene portato a livello commerciale. Tutto ciò apre a una collaborazione fra il mondo industriale e il mondo delle ricerca europeo, proprio tramite la sperimentazione in Trentino”. Fausto Manzana “Facciamo software per la sanità e per il sociale e siamo nati proprio in questo territorio che sono particolarmente soddisfatto di rappresentare oggi. Qui abbiamo un rapporto di collaborazione con l’Università e la Fondazione Bruno Kessler. Circa otto anni fa incominciammo a costruire un dialogo con la ricerca fatto da innumerevoli contatti e che prosegue ininterrottamente con soddisfazione reciproca. La strada è lunga e difficile e richiede di mettere insieme il ricercatore e l’impresa che a volte, in tempi di crisi, è miope e guarda soprattutto all’immediato. Sono perciò convinto che serva fare un laboratorio territoriale. Fbk, Università e Trento Rise sono il nostro occhio che guarda lontano. E’ interessante metterci in discussione tutti i giorni per portare a casa qualcosa di nuovo. Abbiamo quindi ritenuto di costituire noi stessi un centro di ricerca di 12-15 persone con il quale cercheremo di dare il meglio di noi”. Più critico o, meglio, preoccupato invece Pietro Palella, direttore generale di St Microelettronics Italia: “Nonostante quanto solitamente si dica, tendo a pensare che la ricerca in Italia funzioni. E questo è confermato dai dati. In Italia manca però il disegno complessivo che sovrintende la ricerca e crea poi l’aggregazione. Dobbiamo avere centri di eccellenza sparsi sul territorio per sviluppare il know how che poi, aggregato, sviluppa le innovazioni. Ed è proprio questo che funziona in Trentino. Qui il territorio ha un disegno complessivo e questo da il valore aggiunto. Inoltre che il laboratorio presente alla Fbk per noi è estremamente importante per la sperimentazione”. La conclusione è toccato a Roberto Saracco, responsabile di Skill e direttore del Future Centre Telecom Italia di Venezia: “Il mondo dei computer si basa sul micro, quello delle telecomunicazioni si basa sul macro. Anche in quest’ultimo settore c’è continua innovazione ma è meno percepibile perché sono implicati aspetti di innovazione strutturale complicati e che richiedono tempo. Nei prossimi anni avremo un’enorme trasformazione perché l’industria dei prodotti si trasformerà in industria dei servizi e si evolverà in modo accelerato. Questa trasformazione va ad unire il micro al macro e l’Information Technology darà concretezza al cambiamento”.  
   
 

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