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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2011
 
   
  SALUTE FVG: MEETING DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

 
   
   Udine, 12 aprile 2011- LŽorganizzazione Mondiale della Sanità ha confermato nel settembre 2010 il Dipartimento di salute mentale dellŽAss n. 1 Triestina quale Centro collaboratore per la ricerca e la formazione in salute mentale. In questo ambito il Dipartimento promuove, in collaborazione con lŽOms, un meeting dal 13 al 16 aprile che ha come obiettivo la formulazione di una dichiarazione congiunta, lo sviluppo di progetti concreti relativamente agli articoli 7 e 8 del Piano dŽAzione di Helsinki (2005) ed il lancio del piano di lavoro per i prossimi quattro anni. Il convegno vuole portare allŽattenzione dei partecipanti quale sia oggi lo stato dellŽarte rispetto alle questioni sulla salute mentale, la deistituzionalizzazione, lo sviluppo di servizi integrati e globali, le buone pratiche e cooperazione attraverso reti internazionali, le esperienze pilota internazionali sulla chiusura delle istituzioni manicomiali ed il ri-convertimento delle risorse. Il convegno è aperto a tutti i Dipartimenti di salute mentale della regione Friuli Venezia Giulia e agli interessati. I relatori che si avvicenderanno nel convegno inviteranno a riflettere sul fatto che oggi in molti paesi si è arrivati ad una territorializzazione dellŽassistenza psichiatrica, ma che tuttavia lo sviluppo dei sistemi di salute mentale e i finanziamenti destinati a questŽarea sono ancora limitati. Il sistema di cura prevalente è ancora basato sul trattamento clinico dei sintomi più che sulle conseguenze esistenziali e sociali della malattia. Ad oggi il modello medico biologico, sostanzialmente clinico, continua a dimostrare tutte le sue lacune e inefficienze. EŽ opportuno quindi prevedere un sistema di opzioni possibili che differenzi le risposte e le renda flessibili. Può essere utile, e il Patto europeo per la salute mentale ed il benessere (2008) lo suggerisce, identificare siti ed esempi di pratiche efficaci e sostenibili e di disseminare queste informazioni a tutti gli stati membri per creare "reti di buone pratiche". AllŽinterno di questi reti il piano di lavoro (2009-2013) del Dsm di Trieste prevede la cooperazione per lo sviluppo dei servizi territoriali soprattutto verso paesi che hanno intrapreso processi di riforma psichiatrica e di deistituzionalizzazione.-------------------------- A livello europeo sono in particolare la Serbia, con il sostegno al Centro di Salute Mentale pionieristico di Nis, paesi dellŽest come la Bulgaria e la Romania, nonché le repubbliche asiatiche dellŽex-Urss come lŽAzerbaijan, dove andranno sostenute esperienze pilota e cambiamenti legislativi. Al di fuori dellŽEuropa, nellŽambito del programma Mental Health Gap promosso dallŽOms di Ginevra, si stanno sviluppando programmi di cooperazione con la Turchia, lŽIran, la Palestina, con lŽintervento nel manicomio di Betlemme, lŽArgentina e il Brasile con il supporto ad una rete sudamericana di buone pratiche e la consulenza ai processi di riforma in atto. In questo ambito il Dipartimento promuove, in collaborazione con lŽOms, un meeting dal 13 al 16 aprile che ha come obiettivo la formulazione di una dichiarazione congiunta, lo sviluppo di progetti concreti relativamente agli articoli 7 e 8 del Piano dŽAzione di Helsinki (2005) ed il lancio del piano di lavoro per i prossimi quattro anni. Il convegno vuole portare allŽattenzione dei partecipanti quale sia oggi lo stato dellŽarte rispetto alle questioni sulla salute mentale, la deistituzionalizzazione, lo sviluppo di servizi integrati e globali, le buone pratiche e cooperazione attraverso reti internazionali, le esperienze pilota internazionali sulla chiusura delle istituzioni manicomiali ed il ri-convertimento delle risorse. Il convegno è aperto a tutti i Dipartimenti di salute mentale della regione Friuli Venezia Giulia e agli interessati. I relatori che si avvicenderanno nel convegno inviteranno a riflettere sul fatto che oggi in molti paesi si è arrivati ad una territorializzazione dellŽassistenza psichiatrica, ma che tuttavia lo sviluppo dei sistemi di salute mentale e i finanziamenti destinati a questŽarea sono ancora limitati. Il sistema di cura prevalente è ancora basato sul trattamento clinico dei sintomi più che sulle conseguenze esistenziali e sociali della malattia. Ad oggi il modello medico biologico, sostanzialmente clinico, continua a dimostrare tutte le sue lacune e inefficienze. EŽ opportuno quindi prevedere un sistema di opzioni possibili che differenzi le risposte e le renda flessibili. Può essere utile, e il Patto europeo per la salute mentale ed il benessere (2008) lo suggerisce, identificare siti ed esempi di pratiche efficaci e sostenibili e di disseminare queste informazioni a tutti gli stati membri per creare "reti di buone pratiche". AllŽinterno di questi reti il piano di lavoro (2009-2013) del Dsm di Trieste prevede la cooperazione per lo sviluppo dei servizi territoriali soprattutto verso paesi che hanno intrapreso processi di riforma psichiatrica e di deistituzionalizzazione. A livello europeo sono in particolare la Serbia, con il sostegno al Centro di Salute Mentale pionieristico di Nis, paesi dellŽest come la Bulgaria e la Romania, nonché le repubbliche asiatiche dellŽex-Urss come lŽAzerbaijan, dove andranno sostenute esperienze pilota e cambiamenti legislativi. Al di fuori dellŽEuropa, nellŽambito del programma Mental Health Gap promosso dallŽOms di Ginevra, si stanno sviluppando programmi di cooperazione con la Turchia, lŽIran, la Palestina, con lŽintervento nel manicomio di Betlemme, lŽArgentina e il Brasile con il supporto ad una rete sudamericana di buone pratiche e la consulenza ai processi di riforma in atto.  
   
 

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