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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2011
 
   
  LE DIFFERENZE GENETICHE INFLUENZANO LA STRUTTURA DELLE COMUNITÀ

 
   
  Bruxelles, 12 aprile 2011- Una nuova ricerca dal Regno Unito mostra che le differenze genetiche individuali possono contribuire nel tempo a creare, modificare e incrementare le interazioni delle comunità ecologiche. Presentato nella rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B, lo studio suggerisce che gli individui possono affrontare una miriade di questioni con la comprensione dei meccanismi secondo cui la società interagisce e stabilisce comunità sostenibili. La prevenzione delle malattie, la sicurezza alimentare e il modo in cui gli individui coesistono con la natura in un pianeta sempre più popolato sono solo alcune delle questioni che catalizzano la nostra attenzione. Scienziati delle università britanniche di Manchester, York e St. Andrews hanno curato un numero a tema della rivista, che focalizza l´attenzione sul modo in cui le interazioni genetiche tra individui plasmano le comunità animali e vegetali. Nel complesso, nello speciale dal titolo "Community Genetics: at the cross-roads of ecology and evolutionary genetics" sono presentati 13 articoli e commenti inerenti alla ricerca. In questi scritti, esperti provenienti da Spagna, Regno Unito e Stati Uniti indagano sul modo in cui i cambiamenti all´interno di una specie influenzano le interazioni tra specie diverse. "La ricerca presentata in questo numero speciale della rivista rivela in che modo le differenze genetiche all´interno di una specie influenzano la flora e la fauna dell´intero ecosistema locale", spiega il dott. Richard Preziosi della facoltà di scienze naturali dell´università di Manchester e uno dei curatori dell´edizione speciale. Lo studio del dott. Preziosi ha indagato sul modo in cui la comunità di specie associate in un ecosistema vario e complesso, come quello della foresta pluviale tropicale, è influenzato dalla composizione genetica primaria di un singolo albero. Il dott. Preziosi e i suoi colleghi hanno concentrato la loro attenzione sulle comunità di piante e invertebrati che attualmente vivono negli alberi della specie Brosimum alicastrum che si trovano nelle foreste tropicali del Belize, nell´America centrale. Il loro obiettivo era scoprire in che misura un singolo albero determina quali specie vivono su di esso e nelle sue vicinanze. "Abbiamo scoperto che gli alberi geneticamente più simili ospitano colonie più simili di piante epifitiche, di invertebrati dei terreni forestali e di invertebrati del tronco", dice il dott. Preziosi. "La scoperta è stata sorprendente considerata la diversità del sistema della foresta pluviale e le numerose interazioni tra specie che vi si verificano", aggiunge. "Il nostro lavoro mostra che all´interno di questi ecosistemi potrebbero esserci strutture a livello degli alberi che hanno un elevato significato biologico in termini di preservazione e ripristino della foresta pluviale". Con l´ausilio di funi e imbracature, i ricercatori si sono arrampicati fino alla chioma della foresta e hanno contato ogni singola bromeliacea e ogni pianta di orchidea che cresce su un totale di 53 esemplari di Brosimum alicastrum. Una parte del loro studio ha previsto la valutazione degli invertebrati presenti su ogni albero usando trappole a fossa, campioni di terreno forestale e altri tipi di trappola. "Nel complesso sono state contate più di 2100 piante singole appartenenti a 46 specie di orchidee e a 17 di bromeliacee, oltre a 1900 invertebrati appartenenti a più di 80 specie", ha detto l´autore principale dott.Ssa Sharon Zytynska, sempre dell´università di Manchester. "Gli alberi sono stati tutti genotipizzati per capire quanto fossero simili gli uni agli altri dal punto di vista genetico e, quindi, sono state confrontate le comunità associate a ciascun albero. I risultati osservati suggeriscono che una popolazione di alberi geneticamente simili ospita una comunità di piante e animali a basso indice di diversità. "Questo ha un effetto a catena anche su organismi più grandi, come gli impollinatori associati con le orchidee o gli anfibi che si nutrono degli invertebrati, pertanto ci sono implicazioni importanti per il lavoro di preservazione in queste foreste". Per maggiori informazioni, visitare: University of Manchester: http://www.Manchester.ac.uk/  Philosophical Transactions of the Royal Society B: http://rstb.Royalsocietypublishing.org/    
   
 

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