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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2011
 
   
  DALLA CONCILIAZIONE ALLA CONDIVISIONE DEI RUOLI "DONNA, NON SOLO MAMME", UN DIBATTITO PROMOSSO DALLA COOPERATIVA BELLESINI CHE GESTISCE IL NIDO + SERVONO SERVIZI MA SOPRATTUTTO UN CAMBIAMENTO CULTURALE

 
   
  Trento, 12 aprile 2011- Cresce il numero delle aziende trentine che scelgono la strada della conciliazione, certificando le proprie politiche di gestione del personale secondo lo standard Family Audit. In lista d´attesa, dopo le iniziali 18 aziende pubbliche e private che hanno intrapreso l´impegnativo percorso della certificazione a partire dalla fine del 2010, se ne sono aggiunte ora altre 9 (8 private e 1 pubblica), mentre stanno raccogliendo informazioni al fine di incamminarsi sulla stessa strada altre 15 organizzazioni. Il dato è emerso oggi pomeriggio al Centro direzionale Interporto all´incontro "Donne... Non solo mamme. Famiglia, lavoro e servizi: una conciliazione possibile" al quale è intervenuta, tra gli altri, anche l´assessore alle pari opportunità Lia Giovanazzi Beltrami. Perché un dibattito sulla conciliazione all´Interporto? Perchè qui, proprio al piano terra del Centro direzionale, è attivo da oltre un anno Nido +, l´asilo nido interaziendale (54 i bambini che lo frequentano) gestito dalla Cooperativa B.s. Bellesini, che già gestisce sul territorio provinciale una ventina di nidi d´infanzia. E proprio la cooperativa ha voluto promuovere, in collaborazione con la Consigliera di parità (e presto nuovamente mamma) avvocato Eleonora Stenico, un´occasione per riflettere e confrontarsi sulla "fatica della conciliazione" fra famiglia e lavoro per le donne di oggi, con un´attenzione particolare ai servizi che possono supportare le madri, ma anche i padri, nell´azione educativa. L´incontro, coordinato dalla giornalista Maria Concetta Mattei e aperto dall´assessore Beltrami, ha affrontato tutti i versanti della conciliazione possibile, partendo da un dato di fatto calato nella realtà trentina: nella nostra provincia vi sono ogni anno 250 abbandoni del posto di lavoro da parte di donne a causa di una maternità o, più spesso, per la necessità di dover accudire un familiare non autosufficiente. Ma a vivere la "fatica" di conciliare lavoro e famiglia sono le molte più donne che, non potendo permettersi di lasciare il lavoro, sono costrette a fare le "equilibriste" tra ufficio/fabbrica, casa e scuola. "Lavorare sulla conciliazione - ha affermato Lia Giovanazzi Beltrami - significa realizzare servizi, ma anche operare per un cambiamento culturale. Oggi la maternità - ha lamentato l´assessore alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento - non è vista come una risorsa della comunità, quando nasce un figlio diventa un problema per tutti". La soluzione può essere il part time? Sì e no: come risposta alle esigenze immediate sicuramente è un aiuto, ma alla lunga - come ha avvertito Lucia Calafà, docente di diritto del lavoro presso la Facoltà di Scienze giuridiche di Verona - può generare discriminazioni ed avere pesanti ripercussioni sul pensionamento. Dunque? Meglio pensare a flessibilità d´orario e, come stanno facendo sempre più imprese che hanno compreso lo svantaggio derivante dalla perdita di professionalità femminili dovute a maternità, offrire servizi di sostegno alla genitorialità. Ecco la parola chiave, sottolineata all´incontro di oggi: genitorialità, che fa rima con condivisione dei ruoli tra uomo e donna all´interno della famiglia. L´europa, non a caso, non utilizza più il termine "conciliazione", bensì quello di "worklife balance", per indicare che la strada da seguire è quella della ricerca, all´interno della famiglia, di un equilibrio tra carichi di lavoro e impegni. La Provincia autonoma di Trento ha lavorato e sta lavorando molto in questo campo, tanto è vero che lo stesso Dipartimento nazionale delle politiche per la famiglia ha sottoscritto un accordo con il Trentino per il trasferimento a livello nazionale dell´Audit Famiglia e Lavoro. Alcune amministrazioni regionali e comunali italiane hanno guardato al Trentino come esempio per la realizzazione dei Distretti Famiglia; qui è stata appena approvata un´importante legge per il benessere della famiglia (della quale ha parlato Lucia Claus del Progetto coordinamento politiche familiari e sostegno alla natalità) che si propone di sostenere i progetti di vita delle giovani coppie e delle famiglie mettendo in campo non misure spot ma politiche strutturali a medio e lungo periodo, capaci di incidere sulla realtà. Punto centrale, quando si parla di conciliazione, rimangono però i servizi: asili nido, tagesmutter, buoni servizio. L´offerta va aumentando ma - ha affermato la Consigliera di parità - se è vero che il Trentino sta meglio di altri territori, è anche vero che non sta bene, come dimostra appunto il numero di donne costrette ad abbandonare il proprio posto di lavoro all´arrivo di un figlio. La legge ora c´è e soprattutto le Comunità di valle saranno chiamate a renderla concreta. Altri passi dovranno però essere fatti. Lo ha ricordato la stessa Beltrami, citando la necessità di pensare ad un provvedimento sulla non autosufficienza e l´attivazione, in particolare nelle zone più decentrate, di percorsi di avviamento al lavoro per le donne immigrate. "Di passi ne stiamo facendo - ha concluso l´assessore - ma dobbiamo superare quel muro per il quale quando si parla di conciliazione, a parlarne sono solo le donne".  
   
 

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