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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Aprile 2011
 
   
  COMMERCIO ESTERO, ASSOCAMERESTERO: RALLENTA A FEBBRAIO LA CORSA DELLE VENDITE IN EXTRA-UE, MA CAMBIA PELLE IL MADE IN ITALY NEL MONDO

 
   
  Roma, 19 aprile 2011 – Testa a testa tra Italia e Germania nei primi due mesi del 2011 per ritmo di crescita delle esportazioni: mentre a livello mondiale solo 0,2 punti percentuali separano il “Bel Paese” dal primo esportatore europeo (+20,4% contro +20,6% su base annua, con un valore delle vendite rispettivamente di 61,8 e 167,1 miliardi di euro), in ambito extra-europeo è l’Italia a superare il competitor tedesco per tasso di incremento delle esportazioni (+27,4% contro +27,1%, per un valore di 27 e 63,6 miliardi di euro). Sempre in riferimento ai Paesi Extra-ue, nonostante la flessione a livello congiunturale (-4,3% a febbraio 2011 sul mese precedente), nei primi due mesi del 2011 l’Italia riconquista la posizione di secondo esportatore della zona euro al di fuori dell’Unione, con un valore dell’export pari a 27 miliardi di euro, mentre la Francia si attesta a 26,5 miliardi. “Sul lieve calo dell’export italiano nell’ultimo mese (-1,4%), dovuto soprattutto alla performance verso i Paesi extra-europei, ha influito con molta probabilità il progressivo rafforzamento dell’euro. Se a questo elemento aggiungiamo il fatto che importiamo inflazione dall’estero per la crescita dei prezzi delle materie prime, allora dobbiamo fare attenzione all’adozione di politiche monetarie europee di aumento dei tassi d’interesse, che rischiano di strozzare gli investimenti e incidono sul principale volano di espansione della nostra economia e di tante economie europee, rendendoci meno competitivi proprio in quei mercati che stanno trainando la ripresa globale”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, in seguito alla pubblicazione dei dati Istat. Cambia pelle il Made in Italy nel mondo: sempre più forti nelle esportazioni di beni intermedi e beni di investimento, tanto che nel periodo gennaio-febbraio 2001 l’attivo della meccanica (pari a 5,8 miliardi di euro) supera quello complessivo del Made In, fermo a 4,5 miliardi di euro. Già il 2010 si era chiuso con un surplus della bilancia commerciale di macchinari e apparecchi meccanici che rappresentava la quasi totalità dell’attivo delle nostre produzioni tipiche (37,8 contro 38,3 miliardi di euro). “Dal 2001 ad oggi si riscontra anche un’inversione di tendenza per la bilancia tecnologica italiana – conclude Esposito – che guadagna un miliardo passando da un deficit di 845,2 milioni ad un attivo di 186 milioni nel 2009, con forti incrementi nell’ultimo anno degli introiti derivanti dai diritti su marchi e brevetti e dai servizi di ricerca e sviluppo”.  
   
 

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