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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Aprile 2011
 
   
  IMPRENDITORIA FEMMINILE; PROGETTO EMMA; INCONTRO SU NUOVE TECNOLOGIE E AZIONI A SOSTEGNO AZIENDE

 
   
   Perugia, 18 aprile 2011 - Promuovere l´occupazione femminile attraverso interventi specifici nell´ambito della formazione professionale e integrata, dell´orientamento, dell´accesso al credito e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: sono ancora queste le linee di azione da seguire nell´ambito dei diversi strumenti e Piani di programmazione, comunitaria e regionale, per sostenere l´imprenditoria femminile. È quanto ribadito nel corso dell´ultimo appuntamento dei tavoli tematici del progetto "Emma", di cui è capofila la Regione Umbria, su "L´umbria, le imprenditrici e le nuove tecnologie". Obiettivo dell´incontro, superare le difficoltà che soprattutto le aziende femminili, in Umbria come in altre realtà del bacino Mediterraneo, incontrano nell´avvio e nell´operatività d´impresa. L´introduzione di nuove tecnologie - ha detto Tiberio Graziani, di Umbria Innovazione - può consentire uno sviluppo dell´economia duraturo, su più livelli: aziendale, territoriale e globale. Allo stesso tempo, le nuove forme e organizzazioni imprenditoriali, che anche da esse possono derivare, insieme alla mutazione dei rapporti sociali tra donne e uomini può produrre un incremento della presenza femminile nei luoghi della decisione imprenditoria, concorrendo a "neutralizzare" le differenze qualitative di genere. La questione del riequilibrio quantitativo e qualitativo della presenza delle donne nelle differenti sfere è stata affrontata da Cristina Montesi, dell´Università degli Studi di Perugia, per la quale non si tratta solo di una questione legata all´uguaglianza di opportunità e alla giustizia sociale, ma di necessità, una condizione imprescindibile dello sviluppo sostenibile. Per promuovere l´imprenditorialità femminile e dare voce alle donne all´interno delle imprese - per Montesi - è importante poter contare sul "diversity management" in grado di arricchire la gestione delle imprese di quelle "componenti relazionali" tipicamente femminili che sono indispensabili per costruire una cittadinanza di impresa all´interno e all´esterno dell´azienda. Relativamente ai nuovi strumenti realizzati dalla Regione Umbria per sostenere la creazione d´impresa e lo sviluppo delle imprese femminili a cui sta lavorando la Regione Umbria, Daniela Toccacelo, dirigente del Servizio Politiche di sostegno alle imprese, ha annunciato l´introduzione ed il rafforzamento di fondi rotativi e una riserva di budget per imprese femminili in base a quanto previsto dalla legge regionale 12/95 per l´imprenditoria femminile, oltre ad un fondo per il microcredito, previsto dalla nuova legge finanziaria con una dotazione di 1 milione di euro. In particolare - è stato ricordato - nell´ambito del Programma operativo regionale del Fondo Sociale Europeo 2007-2013 sono previsti nei vari assi, interventi trasversali che consentono di favorire l´imprenditoria femminile, con lo specifico obiettivo di migliorare l´accesso delle donne all´occupazione e ridurre la disparità di genere attraverso misure finalizzate alla crescita e qualificazione dell´occupazione e alla formazione all´autoimprenditorialità nei settori ad alta formazione. Azioni in tal senso - è stato ricordato durante l´incontro - sono state già realizzate, con risultati positivi, nell´ambito dei bandi finalizzati all´inserimento lavorativo di laureati/laureate disoccupati/e e alla stabilizzazione dei lavoratori/lavoratrici precari (I.l.s) e dei bandi emanati per assegni di ricerca. Dagli ultimi dati disponibili, relativi al bando Ils 2008 che prevedeva risorse complessive Fse per oltre 7 milioni di euro, emerge che il 71 per cento delle 617 domande ammesse a finanziamento per la realizzazione di "work esperience" è stato presentato da donne; mentre sono state 393 le donne stabilizzate su 653 lavoratori precari ammessi ai benefici. Relativamente ai bandi assegni di ricerca 2010, per un impegno di risorse superiore ai 6 milioni di euro (pari a mille 200 euro per 12 mensilità), i progetti finanziati (407) riguardano per il 66 per cento le donne prevalentemente nel settore privato. La componente femminile è maggioritaria anche nei progetti ritenuti finanziabili (167 complessivi), di cui 109 riguardanti donne.  
   
 

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