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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Aprile 2011
 
   
  ILVA.ACQUA NON RAFFINATA? REGIONE PUGLIA AUTORIZZA LA REVOCA DEI LAVORI

 
   
  Bari, 19 aprile 2011- "Se entro 60 giorni non muterà il quadro attuale, con lŽindisponibilitaŽ dellŽIlva a sostituire le acque del Sinni con le acque affinate provenienti dallŽimpianto di depurazione Bellavista di Taranto, autorizzeremo Aqp a revocare lŽaggiudicazione dei lavori di costruzione dello stesso impianto, valutando ipotesi alternative di utilizzazione del finanziamento, sempre allo scopo di recuperare risorse idriche a favore dellŽutilizzo potabile". Lo ha detto lŽassessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati questa mattina a Bari, nel corso dellŽincontro tecnico convocato allo scopo di approfondire il tema della razionalizzazione dellŽutilizzo delle risorse idriche nel territorio della provincia di Taranto, in considerazione anche del mancato accordo con Ilva, che non ha accettato la proposta della Regione Puglia di utilizzare per scopi industriali le acque provenienti dallŽimpianto di depurazione Bellavista di Taranto, liberando così le acque del Sinni da destinare alla diga del Pappadai, in cambio di un contributo fisso per la gestione dellŽimpianto. Nel corso della riunione, Amati ha anche comunicato di aver chiesto al Presidente della Basilicata, De Filippo, di iscrivere allŽordine del giorno della prossima riunione del Comitato di coordinamento dellŽAccordo di programma per il trasferimento delle risorse idriche tra Puglia e Basilicata, iniziativa condivisa dalla Provincia di Taranto e dagli altri soggetti intervenuti, la differenziazione della componete ambientale della tariffa dellŽacqua allŽingrosso in base ai diversi utilizzi (industriale, potabile ed irriguo), affinché il riparto sia in grado di rappresentare condizioni etiche di equitaŽ, attraverso lŽaumento a carico dellŽindustria e la corrispettiva diminuzione in favore del potabile e dellŽagricoltura. Alla riunione erano presenti rappresentanti dellŽassessorato regionale allŽAgricoltura, della Provincia di Taranto, dellŽAato Puglia, dellŽAqp, dellŽEipli, dellŽAutorita di bacino della Puglia, del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e del Consorzio di Bonifica dellŽArneo. "Tra le pluralità di obbligazioni - ha detto Amati - a cui abbiamo il dovere di dare attuazione, cŽè la necessitaŽ di creare le condizioni affinché le acque destinate a scopi idropotabili non siano più utilizzate a scopi industriali. Per questo abbiamo promosso una serie di incontri ed iniziative che si sono poi incrociate con le ulteriori problematiche avanzate dagli agricoltori, soprattutto quelli della provincia di Taranto, con riferimento al costo dellŽacqua. Con questo intento avviammo apposito confronto con lŽIlva , anche per evitare che la diga Pappadai, invasabile con la risorsa idrica risparmiata al consumo industriale, non diventi un monumento allŽincompiutezza. La società peroŽ non ritenne di accompagnare questo processo ed abbandonoŽ il confronto, rifiutando le nostre proposte volte proprio ad evitare che acqua destinata al potabile venisse ancora utilizzata nel comparto industriale, attraverso la sostituzione dellŽacqua che attualmente Ilva preleva dal Sinni con quella proveniente dallŽimpianto di affinamento Bellavista di Taranto." "Ho convocato la riunione di oggi - ha spiegato lŽassessore - perché da un lato cŽera la necessita di rispondere allŽAqp, che si trova in una situazione di stallo con riferimento ad un appalto già aggiudicato per la realizzazione del depuratore e dallŽaltro di condividere con il tavolo lŽintenzione di richiedere una modifica sul contributo ambientale, creando una differenziazione tra lŽutilizzo irriguo, potabile ed industriale". "A questo punto - ha concluso - ci siamo attribuiti 60 giorni, allo scadere dei quali muteremo, se nulla di nuovo saraŽ intervenuto, la destinazione delle quote per realizzazione dellŽimpianto, nella consapevolezza che questa ipotesi, e a causa della irragionevole posizione di Ilva, provocherebbe un duplice danno al territorio che la ospita, poiché oltre al mutamento di destinazione delle risorse in favore di altri territori regionali si genererà lŽimpossibiltaŽ di liberare le risorse del Sinni in favore del potabile e dellŽirriguo della provincia di Taranto, alla faccia dei Cittadini, in generale, e degli agricoltori in particolare."  
   
 

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