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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Aprile 2011
 
   
  PALEOBIOLOGI SCOPRONO CHE IL SOLE E IL SESSO SULLA TERRAFERMA SONO COMPARSI PRIMA DI QUANTO IMMAGINATO

 
   
  Bruxelles, 19 aprile 2011 - Se pensate che la vita sulla terra sia iniziata 500 milioni di anni fa, pensateci ancora. Alcuni scienziati del Regno Unito e degli Stati Uniti hanno scoperto nuove prove secondo cui tutto avrebbe avuto inizio 1 miliardo di anni fa. Presentato sulla rivista Nature, lo studio fa luce sul modo in cui la vita sulla Terra è passata dalla forma di piccole, semplici cellule batteriche (procarioti) a cellule più grandi e complesse (eucarioti), rendendo efficacemente possibili la fotosintesi e la riproduzione sessuata L´équipe della University of Sheffield e della University of Oxford, nel Regno Unito, e del Boston College, negli Stati Uniti, ha avviato un´indagine intorno a Loch Torridon, un fiordo sulla costa occidentale della Scozia, nella regione delle Highlands, e hanno scoperto i resti conservati di organismi che hanno fatto degli antichi fondali del fiordo la loro casa circa 1 miliardo di anni fa. I ricercatori hanno scoperto fossili molto dettagliati, ma così grandi e complessi che danno maggiore peso alle teorie relative al momento in cui le cellule eucarioti complesse sono comparse per la prima volta sulla terraferma. Secondo l´équipe, tutto ciò che è vegetale, come le piante, le alghe e gli alberi, si è evoluto e ha colonizzato la terra per via dell´evoluzione di queste cellule complesse. Leila Battison della University of Oxford, coautrice dello studio, dice: "Ciò che entusiasma di questi fossili è che registrano la comparsa di cellule eucarioti non marine. Non era mai stato trovato un fossile su roccia non marina più vecchio di circa 450 milioni di anni, quindi la ricerca estende l´arco temporale dell´esistenza di fossili non marini di altri 500 milioni di anni": Nel corso dei 500 milioni di anni successivi alla comparsa delle cellule complesse si sono verificati due sviluppi chiave: gli animali si sono spostati dal mare alla terra e organismi vegetali semplici, tra cui muschi, epatiche e licheni, hanno coperto la superficie terrestre. A questo variegato elenco di creature si sono uniti quindi i pesci, i rettili, le angiosperme, le conifere, i mammiferi e gli umani. "Generalmente si ritiene che la vita si sia originata negli oceani e che nell´ambiente marino si siano verificati gli importanti sviluppi che hanno caratterizzato i primi stadi dell´evoluzione della vita: l´origine dei procarioti, degli eucarioti, del sesso e della pluricellularità", spiega il dott. Charles Wellman, docente di paleobiologia al dipartimento di scienze animali e vegetali, University of Sheffield, e coautore dello studio. "Spesso si ritiene che durante questo periodo i continenti fossero essenzialmente privi di vita o, al massimo, popolati da un´insignificante categoria microbica dominata da cianobatteri. Abbiamo trovato prove dell´esistenza di forme di vita complesse sulla terra su depositi vecchi un miliardo di anni in Scozia. Questo suggerisce che la vita sulla terra allora fosse più abbondante e complessa di quanto ipotizzato". Wellman continua dicendo che questa scoperta potrebbe fare chiarezza sul modo in cui eventi importanti nella protostoria della vita potrebbero essersi verificati sulla terra e non completamente nel regno marino. Commentando i risultati, il prof. Martin Brasier del dipartimento di scienze della terra della University of Oxford dice: "Queste nuove cellule differiscono dai loro antenati batterici perché hanno strutture specializzate, tra cui un nucleo, nonché mitocondri e cloroplasti, che sono essenziali per la fotosintesi. Inoltre si riproducono per via sessuata, che consente un tasso molto più alto di ricambio evoluzionistico". Il tipo di condizioni presenti negli antichi laghi nei dintorni di Loch Torridon potrebbero persino aver favorito un passaggio cruciale in questa trasformazione, che ha previsto l´incorporazione di batteri simbiotici nella cellula per formare cloroplasti, secondo Brasier. "Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza i progressi fatti molto tempo fa da questi piccoli microbi, ora sepolti nei fosfati dei laghi della zona del Torridon", sottolinea il prof. Brasier. "Sono stati probabilmente questi organismi a contribuire a modificare il nostro paesaggio da un deserto arido e roccioso in un luogo verde e piacevole". Per maggiori informazioni, visitare: University of Sheffield: http://www.Sheffield.ac.uk/  University of Oxford: http://www.Ox.ac.uk/  Nature: http://www.Nature.com/    
   
 

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