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Notiziario Marketpress di
Venerdì 26 Maggio 2006 |
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FRIULI VENEZIA GIULIA / SI RIAPRE AL PUBBLICO, DOPO TRE ANNI DI RESTAURI, LA DIMORA STORICA GORIZIANA VILLA CORONINI CRONBERG. IL NORMALE PERCORSO ESPOSITIVO SI È ARRICCHITODI TRE NUOVE SALE CON ARREDI D’EPOCA RIPORTATI AL LORO ANTICO SPLENDORE
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Il prossimo 8 giugno sarà una data molto importante per la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus e per l’intera città di Gorizia. Sarà il giorno in cui, dopo quasi tre anni di ristrutturazioni, saranno nuovamente riaperte al pubblico le splendide sale della cinquecentesca villa dei conti Coronini Cronberg. Proprio grazie ai lavori di restauro di pavimenti e affreschi, il normale percorso espositivo è stato arricchito di tre nuove sale con arredi d’epoca riportati al loro antico splendore. Si tratta di ambienti che normalmente il conte Coronini destinava a magazzino-caveau. La prima delle tra sale, chiamata ora la “Sala dei Condottieri, è stata scelta perché contenente un bel caminetto di pietra grigia bocciardata ed anche per il soffitto con volte a crociera (come la Biblioteca e la Sala da pranzo, già inserite nel percorso espositivo), un’ambientazione che potenzialmente si prestava per essere arredata con un’impronta prettamente virile. La seconda, detta “Sala di Mathilde”, perché durante i lavori di restauro sotto il pavimento di palchetti ne ha rivelato uno ancora più bello realizzato a riquadri di marmo bianco e rosso, ora completamente pulito e ristrutturato. Infine, la terza, il “Salottino di Sophie”, perché attraverso questo ambiente si poteva concludere il percorso ad anello anche al pianterreno (identico percorso strutturato al piano nobile). La dimora storica ora riaperta al pubblico con orari ben definiti, visite guidate alla villa e al parco, tormerà ad ospitare nella struttura di appoggio al museo, le Ex Scuderie, convegni, giornate di studio, conferenze e mostre a tema. L’ultimo discendente della nobile famiglia dei Coronini Cronberg , il conte Guglielmo (1905-1990), specificò nelle sue volontà testamentarie l’intenzione di far istituire, dopo la sua morte, una fondazione che avesse lo scopo di conservare e rendere fruibili a tutti il vasto patrimonio riunito nei secoli dalla sua famiglia e da lui stesso completato. Così il 29 maggio 1991, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia riconobbe, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale, la personalità giuridica e il relativo statuto della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, l’ente morale privato diventato quest’anno una ONLUS, che gestisce il patrimonio d’arte composto dal palazzo con tutti i suoi arredi interni originali, l’annessa cappella gentilizia del XVII secolo, l’archivio, la biblioteca e il vasto parco all’inglese di quasi cinque ettari che circonda la dimora. Uno scrigno di tesori. Le collezioni, ricche ed eterogenee, comprendono anche una quadreria con oltre un migliaio di opere (dal XVI al XX secolo tra cui Tiziano, Tintoretto, Rubens, Prospero e Lavinia Fontana, Jacob van Ruysdael, G. B. Piazzetta, Giambettino Cignaroli, Martin von Meytens, Maulpertsch, Martin Dichtl, Elisabeth Vigee Le Brun, Rosalba Carriera, Antonio Canova, Tischbein, Waldmüller, Giuseppe Bernardino Bison, Tranquillo Orsi, Alois Hans Schram, Pompeo Mariani, Italico Brass, Bruno Croatto, Tullio Crali, Arturo Rietti, etc. ). Ma i dipinti rappresentano solo una piccola parte delle raccolte: accanto alla pittura e alla scultura, troviamo un po’ tutti i campi della produzione artistica come l’incisoria, l’ebanisteria, la numismatica, l’alta oreficeria, la porcellana, la miniatura e la glittica. I RESTAURI Gli imponenti restauri di Villa Coronini Cronberg, iniziati quasi tre anni fa, sono stati resi possibili da un finanziamento concesso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha consentito di intervenire sia sulla struttura esterna (ripristino delle malte, tinteggiatura, restauro infissi) sia su quella interna (adeguamento impiantistica alle normative CEE, ritinteggiatura, restauro delle pavimentazioni di legno e pietra). Nell’esecuzione dei lavori è stato rigorosamente tenuto conto delle tecniche costruttive tradizionali con le quali la villa fu eretta, nel 1594, e su tale base si sono svolti tutti gli interventi. Partendo dal presupposto che ogni ambiente avrebbe dovuto essere mantenuto tale sia nella struttura sia negli arredi, lo studio e gli interventi sull’impiantistica sono stati concepiti cercando di coinvolgere nelle opere di demolizione solo parti estremamente limitate della struttura. Le finalità, infatti, sono state principalmente quelle di tutelare e conservare gli elementi di pregio architettonico, storico ed artistico del palazzo cinquecentesco, oltre che alla messa in sicurezza delle collezioni e alla sistemazione dell’edificio per una corretta fruizione del pubblico. Durante i lavori sono state fatte anche delle interessanti scoperte, come ad esempio un bellissimo pavimento di marmo bianco e rosso, riapparso dopo aver tolto le assi di legno che ricoprivano una stanza al piano terra del cosiddetto “Caveau”, oppure del ritrovamento di alcune antiche finestre nascoste nei muri interni delle soffitte sotto gli intonaci. Per cercare di mantenere inalterati i suoi delicati equilibri di casa-museo, per la villa Coronini Cronberg è stato scelto un impianto di illuminazione diffusa, cercando di occultare al massimo la visibilità dei punti luce. Viceversa, i sistemi di climatizzazione, deumidificazione e riscaldamento, oltre a ciò, hanno dovuto considerare anche l’eterogeneità dei materiali: negli oltre trenta ambienti, infatti, convivono manufatti di varia origine e natura (legno, pietra, carta, cuoio, stoffa etc. ) che hanno pregiudicato pure la scelta degli estinguenti, nel caso di incendi, e del grado di umidità e temperatura da mantenere costanti in tutte le stagioni. Di pari passo è proseguito in questi anni anche il restauro delle numerosissime opere d’arte scelte tra quelle maggiormente bisognose. Nonostante la difficoltà di reperire fondi e sponsorizzazioni, nell’arco di un decennio la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus è riuscita a restaurare quasi un migliaio di pezzi identificabili soprattutto in dipinti, mobili, stampe, disegni ed oggetti ascrivibili alle cosiddette “arti dcorative” (candelieri, orologi, ventagli, argenti, porcellane, stoffe, etc. ). Quello della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus è un patrimonio decisamente ingente ed eterogeneo, pertanto viene da sé che i restauri delle opere d’arte già programmati e quelli futuri, richiederanno comunque ancora parecchi anni di lavoro e un considerevole impegno economico. La nuova destinazione di Villa Coronini Cronberg è dunque quella di dimora storica aperta al pubblico, fornita di un deposito per le collezioni d’arte e di luoghi adeguati per la consultazione dei materiali storico-artistici, documentari e librari. . |
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