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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Aprile 2011
 
   
  TROPPO LITIO NELL´ACQUA PROVOCA L´IPOTIROIDISMO

 
   
  Bruxelles, 20 aprile 2011 - L´ipotiroidismo può essere scatenato da un´elevata assunzione di litio attraverso le acque freatiche, è quanto sostiene una nuova ricerca svedese. In tutto il mondo il litio è usato per trattare il disturbo bipolare nonché la depressione resistente al trattamento. Sono però state rilevate alte concentrazioni di questo elemento nei villaggi delle Ande argentine, dove le persone trattate per il disturbo bipolare presentavano un´alterata funzione della tiroide. La ricerca, presentata nella rivista Environmental Health Perspectives, è stata in parte finanziata dal progetto Phime ("Public health impact of long-term, low-level mixed element exposure in susceptible population strata"), che ha ricevuto 13,43 milioni di euro attraverso l´area tematica "Sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Si tratta di uno dei circa 30 studi che contribuiscono agli obiettivi Phime sull´impatto possibile dei metalli tossici su alcune importanti malattie che gravano pesantemente sulla salute pubblica. L´ipotiroidismo è un disturbo metabolico che provoca depressione, affaticamento, perdita di memoria, aumento di peso e sensibilità al freddo. Ai fini dello studio in questione, i ricercatori hanno valutato le donne in una serie di villaggi del monte Puna. "La quantità di litio che le donne sudamericane ingeriscono attraverso l´acqua potabile corrisponde forse a un decimo di quello che un paziente assumerebbe giornalmente per curare il disturbo bipolare", spiega la dottoressa Karin Broberg, medico del lavoro e ambientale presso l´Università di Lund in Svezia, e autrice principale dello studio. "Ma dall´altra parte, esse assumono il litio per tutta la vita, anche da prima della nascita. Che cosa questo implichi per la loro salute in realtà non lo sappiamo. Per questo motivo stiamo pianificando un nuovo studio che metterà a confronto la salute di due gruppi di madri e bambini: rispettivamente, quelli con i livelli di litio più alti e più bassi nel sangue". Gli esperti dicono che le Ande sono la patria di molti elementi, e la Bolivia ha grandi riserve di litio nel suo deserto salino, Salar de Uyuni. Ma non tutto ciò che riguarda questi elementi è positivo, visto che essi rappresentano anche una minaccia per l´ambiente. Precedenti ricerche condotte nella provincia del Salta, nell´Argentina noroccidentale, hanno trovato che alti livelli di litio, arsenico, cesio, rubidio e boro erano presenti sia nell´acqua potabile che nell´urina delle donne locali che hanno partecipato allo studio. "L´assunzione durante tutto l´arco della vita di arsenico e litio rappresenta un chiaro rischio sanitario", dice la dottoressa Broberg. "Non è chiaro ciò che implica l´ingestione delle altre sostanze, perché non esistono molte ricerche sul loro ruolo nell´ordinaria acqua potabile", ha aggiunto. Utilizzando la spettrometria di massa nel loro studio, gli scienziati hanno misurato il contenuto di molte sostanze contemporaneamente, rendendo il metodo molto più efficace rispetto alle tecniche convenzionali che permettono di analizzare solo una sostanza alla volta. La dottoressa Broberg è favorevole all´uso della spettrometria di massa per valutare l´acqua consumata dalle persone. "In molti luoghi le acque freatiche sono considerate più adatte per bere rispetto all´acqua spesso inquinata dei laghi e dei fiumi", ha sottolineato. "Ma questo in Bangladesh ha causato enormi problemi di salute, quando è emerso che l´acqua dei pozzi conteneva arsenico. Si sa molto poco riguardo alla concentrazione di litio e di altre sostanze potenzialmente pericolose nelle acque sotterranee di tutto il mondo, quindi anche questi valori andrebbero misurati." Per maggiori informazioni, visitare: Università di Lund: http://www.Lunduniversity.lu.se/  Environmental Health Perspectives: http://ehp03.Niehs.nih.gov/home.action    
   
 

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