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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Aprile 2011
 
   
  CATTANEO,GIBELLI:RICONSEGNARE STORIA ALLA STORIA ATTACCHI A LOMBARDIA PER PAURA DEL CONFRONTO

 
   
   Milano, 20 aprile 2011 - ´E´ gettare uno sasso in uno stagno per recuperare l´idea di un Risorgimento non monocorde ma assolutamente a più voci tra cui spicca quella di Carlo Cattaneo. Non è un problema di revisionismo storico ma di dare alla storia ciò che alla storia appartiene´. E´ quanto ha detto ieri Andrea Gibelli, vicepresidente della Regione Lombardia, aprendo il convegno ´Per la Libertà. Contributi dal pensiero di Carlo Cattaneo´, organizzato alla sala Pirelli da Eupolis Lombardia, l´Istituto superiore per la ricerca e la formazione. Gibelli, nel corso del suo intervento, è tornato a sottolineare i tre livelli del pensiero politico di Carlo Cattaneo sul governo, ´quello del popolo, quello dello stato e quello della comunità internazionale. Livelli che sono stati la base su cui si è costruito il sistema nelle democrazie´. ´Di fatto - ha detto il vicepresidente - manca nei nostri tempi quello che è stato il governo dei popoli. Un´assenza che ha spinto verso unificazioni che hanno fatto venir meno le storie diverse di quei popoli´. ´Oggi - ha detto ancora Gibelli - bisogna evitare gli errori del passato. La lezione che ci viene trasmessa non è una provocazione: è l´idea di federalismo dentro la sussidiarietà´. ´Tra i due temi - ha appuntato l´assessore - non c´è contraddizione: sussidiarietà verticale e orizzontale sono complementari. A fronte di una società molto lontana dal vertice, come avviene in uno stato centralismo, nel federalismo ci sono, invece, tanti palchi e tanti livelli di governo dove la società si deve inserire´. ´L´attualizzazione di Carlo Cattaneo - ha spiegato Gibelli - è proprio sul ruolo della società lombarda e sulla sua capacità di rapportarsi a questi livelli di governo. Qui federalismo e sussidiarietà sono già applicati quotidianamente a Costituzione invariata. C´è la responsabilità coniugata al buon governo´. ´I recenti attacchi al modello lombardo - ha concluso il vice presidente - sono stati compiuti da chi vuol evitare il paragone tra la Lombardia e altre realtà. Attacchi compiuti da chi pretende sempre di vivere attraverso forme di assistenzialismo´.  
   
 

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