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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Aprile 2011
 
   
  NASCE IL “TAVOLO BLU“ PER USCIRE DALLA CRISI DELLA PESCA E TUTELARE LA RISORSA MARE

 
   
   Genova. A poco più di un mese da Slow Fish 2011, il grande salone della pesca e del pesce “sostenibile” in programma alla Fiera Internazionale di Genova dal 27 al 30 maggio, nasce in Regione Liguria il Tavolo Blu. “La sfida del Tavolo Blu è chiara”, sostiene l’assessore regionale alla Pesca Giovanni Barbagallo,: “rendere compatibile una pesca sempre più selettiva con la protezione e la tutela della risorsa mare. Anche per essere più uniti e più forti anche nei confronti dell’Unione europea e far fronte alla crisi del settore”. Con la Regione Liguria, fanno parte del Tavolo Blu le associazioni professionali di categoria Agci Agrital, Federcoopesca- Confcooperative, Legacoop- Lega Pesca, la Capitaneria di Porto- Guardia Costiera, l’Università di Genova e l’Osservatorio ligure marino per la pesca e l’ambiente. L’intesa è stata firmata in mattinata nelle sede della Regione Liguria. Il Tavolo Blu, nei prossimi mesi, affronterà anche tante altre questioni, dall’ammodernamento della flotta peschereccia, la valorizzazione della pesca tradizionale e dell’acquacoltura, la qualità e la tipicità delle produzioni, la tutela dei consumatori al sostegno alle imprese e il miglioramento delle condizioni di lavoro del comparto che in Liguria comprende una flotta di 550 pescherecci con duemila addetti (5 mila con l’indotto) lungo una quarantina di piccole a grandi marineria dalla Foce del Magra a Ventimiglia. “Il Tavolo Blu dovrà servire a promuovere la filiera corta anche nella pesca”, interviene Renata Briano, assessore all’Ambiente e all’Altra economia e stili di vita consapevoli. “Per cercare di far capire sempre a più consumatori che è molto meglio nutrirsi con il pesce del Mar Ligure, anche delle specie meno conosciute, come sugarelli, leccie, palamite, lampughe, acciughe piuttosto che con il pangasio che arriva dai fiumi del Vietnam, della Thailandia e della Cambogia e tanti altri che terminano sui nostri mercati da mari lontani”.  
   
 

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