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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  ITCLAB: POSA DELLA PRIMA PIETRA DEL NUOVO CENTRO RICERCA E INNOVAZIONE ITALCEMENTI SARÀ UN CENTRO DI ECCELLENZA EUROPEO ANCHE IN TERMINI DI ARCHITETTURA SOSTENIBILE E COMPATIBILITÀ AMBIENTALE

 
   
  Bergamo, 11 dicembre 2006 – Sarà pronta nei primi mesi del 2009 la sede di Itclab - Innovation and Technology Central Laboratory, il nuovo centro ricerca e innovazione del Gruppo Italcementi all’interno del Parco scientifico Kilometro Rosso di Bergamo, di cui oggi è stata posata la prima pietra. Alla cerimonia di avvio dei lavori hanno preso parte il Sindaco di Bergamo, Roberto Bruni, il Presidente della Provincia, Valerio Bettoni, l’Assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, Marco Pagnoncelli, il Direttore generale del Kilometro Rosso, Mirano Sancin e Dukho Yeon, in rappresentanza dell’architetto Richard Meier, che ha curato il progetto Itclab. Giampiero Pesenti e Carlo Pesenti, rispettivamente Presidente e Consigliere delegato di Italcementi, hanno sottolineato come l’avvio dei lavori per il nuovo laboratorio del Gruppo confermi l’impegno di Italcementi nell’attività di ricerca e innovazione. “Itclab riassumerà nella sua architettura, nell’uso dei materiali, nelle scelte costruttive l’impegno di Italcementi in materia di sostenibilità ambientale grazie all’attenzione posta a questi temi sin dalla sua progettazione. Si tratta di una sfida impegnativa e ambiziosa - ha dichiarato Carlo Pesenti - in cui vogliamo ripercorrere l’esperienza e la capacità innovativa di Italcementi, già messe a frutto nel passato in grandi progetti come nel corso della realizzazione del grattacielo Pirelli di Giò Ponti a Milano o della Chiesa Dives in Misericordia di Meier a Roma. In Itclab sarà concentrata la nostra ricerca, rafforzando il reticolo che unisce i nostri laboratori dalla Francia, agli Stati Uniti, all’India in un prossimo futuro, con l’attività dei centri universitari di eccellenza che già operano con il nostro Centro Tecnico di Gruppo”. Il progetto Itclab prevede la realizzazione di una struttura di 11. 000 metri quadrati di cui 7. 500 adibiti esclusivamente a laboratori di ricerca i cui lavori avranno una durata di circa due anni. Itclab, progettato da Richard Meier, si integra con il Parco scientifico del Kilometro Rosso che sorge alle porte di Bergamo, a lato dell’autostrada Milano-venezia, al cui interno troveranno spazio iniziative multidisciplinari di ricerca, di società private ed enti pubblici, in grado di occupare entro i prossimi 10 anni circa 3. 000 persone. Pagina 2 ”Il nuovo Itclab - ha sottolineato Richard Meier, in un messaggio letto da Dukho Yeon, partner dello studio Meier - costituirà non solo un edificio-icona a conferma dell’autorevolezza di Italcementi in campo tecnico, ma anche un benchmark del design sostenibile in Europa. Tutta la struttura in elevazione verrà realizzata con un calcestruzzo sviluppato in proprio da Italcementi con un cemento bianco fotocatalico, autopulente in grado di ridurre le sostanze inquinanti. Ci auguriamo che questo nuovo edificio possa rappresentare un contributo rilevante alle innovative attività globali di Italcementi”. Itclab si pone come riferimento per l’architettura sostenibile: l’obiettivo è la “Leadership in Energy and Enviromental Design” (Leed), la più importante e rigorosa certificazione americana in materia energetica e ambientale nelle costruzioni che analizza sei differenti parametri qualitativi: sostenibilità dell’insediamento, consumo efficiente di acqua, consumo efficiente di energia e contenimento delle emissioni in atmosfera, impiego di materiali e consumo di risorse, qualità degli ambienti indoor, principi di progettazione e innovazione. A livello europeo, in collaborazione con il Dipartimento di Energetica del Politecnico di Milano, il progetto concorre inoltre a diventare “Partner” del programma della Commissione Europea “Green Building” che riconosce l’efficienza energetica e l’introduzione di fonti rinnovabili per l’approvvigionamento energetico. L’edificio sarà realizzato in cemento Bianco Tx Aria e Tx Arca a base di Tx Active, il principio fotocatalitico brevettato da Italcementi. La copertura del nuovo Centro ospiterà pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, pannelli solari per l’impianto di riscaldamento e aria condizionata, con lo scopo di ridurre il consumo delle energie tradizionali e quindi l’emissione di Co2 in atmosfera. Un ulteriore contributo energetico sarà dato dall’impianto geotermico che sfrutta l’energia solare accumulata nel suolo e nel sottosuolo. In occasione della cerimonia per l’Itclab, la Fondazione Italcementi Cav. Lav. Carlo Pesenti, nell’ambito del suo impegno a sostenere e promuovere l’istruzione e la ricerca scientifica con particolare attenzione al tema della sostenibilità dello sviluppo economico e sociale delle imprese, ha organizzato una Tavola rotonda su “Istituzioni, università, imprese: le leve per l’innovazione”. L’incontro ha visto la partecipazione di Luigi Nicolais, Ministro per le Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Adriano De Maio, Delegato per l’Alta Formazione, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, Andrea Moltrasio, Presidente del Comitato Tecnico Europa di Confindustria e Presidente di Bergamo Scienza, Alberto Bombassei, Vicepresidente di Confindustria ed Ezio Andreta, Presidente Apre - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, moderati da Dario Di Vico, Vicedirettore del Corriere della Sera. “Personalmente - ha sottolineato il Presidente Italcementi, Giampiero Pesenti nel saluto di apertura dei lavori - credo che il nostro Paese abbia talenti straordinari e risorse per Pagina 3 recuperare capacità di innovare e di competere ed è per questo che la Fondazione Italcementi ha cercato di riunire in questo panel energie e risorse per disegnare attraverso il confronto delle idee adeguate proposte. Come imprenditore ritengo che l’innovazione sia il mezzo più efficace per essere protagonisti nella competizione globale: per questo la ricerca che genera innovazione nelle imprese è la leva per la competitività dell’intero sistema Paese”. Roberto Verganti, Direttore dell’Alta Scuola Politecnica Milano/torino ha presentato i risultati emersi da una ricerca dell’Irer condotta per la Fondazione Italcementi Cav. Lav. Carlo Pesenti sui modelli virtuosi di rapporto tra istituzioni, università e imprese nella promozione delle innovazioni tecnologiche derivanti dalla ricerca scientifica. I meccanismi di interazione tra università e imprese, quali la creazione di spin-off, l’acquisto di brevetti da parte delle imprese, la stipula di contratti di ricerca - rileva lo studio - costituiscono solo la punta di un iceberg nel complesso sistema di confronto. Sotto la superficie esistono meccanismi più “informali” senza i quali è impossibile attivare la collaborazione. L’accogliere studenti per periodi di stage, la formazione continua, l’incontro tra ricercatori, producono la base per rapporti più “formali” in quanto creano capitale relazionale. D’altro canto le imprese hanno bisogno di interagire con i centri di ricerca pubblica poichè la conoscenza necessaria per generare le innovazioni diventa sempre più elevata, multisciplinare e complessa, mentre anche per le università e i centri di ricerca è fondamentale l’interazione con le imprese, in primo luogo perché da queste interazioni nascono gli stimoli, i problemi da affrontare che possono portare a rilevanti scoperte, in secondo luogo per integrare le proprie risorse finanziarie. I processi di trasferimento della conoscenza sono però spesso complessi e articolati: a volte sono diretti tra impresa e università, a volte sono molto articolati, con diverse tipologie e intermediari. Lo studio Irer mette in luce che un ruolo importante in questi processi è ricoperto dalle grandi imprese, visto che solo queste possono contare su centri di ricerca e sviluppo e un’organizzazione adatta a interagire con l’università, lasciando quindi in secondo piano l’effettivo ruolo in questi rapporti giocato dalle Pmi, che non possono mettere sul piatto della collaborazione la capacità di gestire una propria ricerca interna. .  
   
 

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