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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  INCONTRO PARLAMENTO EUROPEO-PARLAMENTI NAZIONALI: IL CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE DELL´UNIONE EUROPEA È ESSENZIALE PER OTTENERE RISULTATI

 
   
  Bruxelles, 11 dicembre 2006 - Nel corso del secondo incontro sul futuro dell´Europa svoltosi il 6 dicembre, tra il Parlamento europeo ed i parlamenti nazionali vi è stato un ampio consenso sulla necessità di arrivare ad un nuovo accordo costituzionale entro il 2009. La maggioranza dei 200 deputati europei e nazionali presenti all´incontro conclusosi martedì ha auspicato che il progetto di Costituzione sia la base di discussioni per i futuri cambiamenti istituzionali. Nel corso di una conferenza stampa a termine dell´incontro, il Presidente Josep Borell ha dichiarato che «questo forum ha raggiunto uno dei principali obiettivi della mia Presidenza: rafforzare ed approfondire le relazioni tra il Parlamento europeo ed i parlamenti nazionali». Ha inoltre precisato che vi è stato un ampio accordo sulla necessità di preservare i principali risultati del Trattato costituzionale, aggiungendo che «questi incontri sono molto utili per preparare il terreno» affinché la futura Presidenza tedesca possa trovare una soluzione all´impasse costituzionale. Borrell si è inoltre congratulato con il Presidente del Parlamento finlandese, Paavo Lipponen, in quanto il suo paese sarà il sedicesimo Stato membro a ratificare la Costituzione. Paavo Lipponen che ha co-presieduto l´incontro con il Presidente del Parlamento europeo, ha dichiarato che «questa conferenza è stata coronata dal successo, in quanto siamo riusciti a far progredire la causa europea». Tuttavia, ha riconosciuto che ulteriori sforzi sono necessari per raggiungere un accordo. Difendendo l´idea che la Costituzione serva da base per il dibattito, ha affermato che «si dovrebbe conservare l´integralità del Trattato e preservarne il contenuto essenziale». Durante il dibattito in Aula di martedì mattina, i membri del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali hanno avanzato proposte su come trovare una via d´uscita, dopo 18 mesi di riflessioni sul futuro dell´Europa. A seguito delle discussioni che erano state avviate lunedì in seno ai tre gruppi di lavoro, una larga maggioranza dei partecipanti ha convenuto che le riforme sono indispensabili per permettere all´Unione europea di rispondere alle attese dei cittadini. Molti oratori hanno ritenuto che sfide quali la sicurezza energetica o il cambiamento climatico potranno essere vinte solamente con la riforma dei Trattati. Elmar Brok (Ppe/de, De) ha affermato che vi è la necessità di maggiore solidarietà tra gli Stati membri e che «si deve agire all´unisono perché questa è l´unica strada per far breccia nel cuore dei cittadini». Secondo Regina Bastos (parlamentare portoghese), inoltre, «riformare le istituzioni europee è vitale». Vi sono state opinioni divergenti per quanto attiene l´attuazione di tali riforme. Per Juan Moscovo (parlamentare spagnolo) «la Costituzione, allo stato attuale, è la soluzione al problema. Incoraggiamo gli altri Paesi, in particolare quelli della zona euro, a ratificarla». Molti degli oratori hanno sostenuto che la bozza di Costituzione dovrebbe servire da base per ogni futuro accordo. Secondo Kurt Bodewig (Bundestag tedesco) due terzi degli Stati membri avranno ratificato la Constituzione entro il 2007 e, quindi, «bisogna riconoscere questo dato e proseguire il cammino». Intervenendo in nome dell´Assemblea nazionale slovena, France Cukjati ha ritenuto che il grosso della Costituzione debba essere conservato nella sua forma attuale. Il Presidente della commissione per gli affari costituzionali, Jo Leinen (Pse, De), ha invece proposto di «preservare la sostanza ed essere flessibili per quanto riguarda la forma . Rinegoziare non ha senso dopo 18 ratifiche». Un parere diverso è stato espresso da Jan Hamacek (parlamentare ceco) il quale ha affermato che «non si può ignorare il parere della Francia e dei Paesi Bassi». Hubert Haenel (Senato francese) ha fatto notare che se solo due Paesi hanno espressamente rifiutato il testo, altri Paesi erano nella stessa situazione, con l´opinione pubblica in stato di frustrazione. Ha inoltre aggiunto che «da Maastricht i cittadini percepiscono l´Unione come incentrata su se stessa e difficilmente possono entusiasmarsi per un tale progetto». Francis Wurtz, presidente del gruppo Gue/ngl, ha identificato la prossima sfida che attende l´Europa: cercare di risolvere i problemi sociali come ad esempio quelli che toccano oggi la Volkswagen. Secondo Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) la soluzione migliore sarebbe quella di rinegoziare l´intero testo in quanto «è preferibile riazzerare tutto e convocare una nuova Convenzione». Il Primo Ministro finlandese nonché Presidente in carica del Consiglio Matti Vanhanen, aprendo i lavori di martedì ha dichiarato «non crediamo che la fragmentazione del Trattato costituzionale ci farà avanzare . Un´europa dei risultati è il cammino migliore per far progredire la Costituzione». Il Presidente della Commissione Manuel Barroso ha fatto notare che «senza un nuovo Trattato l´Europa lavorerebbe con le mani legate». Il dibattito si è incentrato anche sulle modalità per raggiungere un consenso tra gli Stati membri durante la prossima Presidenza tedesca. Secondo Graham Watson, presidente del gruppo Alde/adle, «molta strada resta ancora da percorrere». Sono soprattutto le capitali a dover compiere uno sforzo, da Parigi a Londra a Varsavia all´Aja. Hans-gert Poettering, presidente del gruppo Ppe/de, ha fatto riferimento al progetto di «Dichiarazione di Berlino», attesa per il prossimo anno dal Consiglio europeo, per proporre una roadmap al fine di scongiurare la crisi. Il deputato ha quindi dichiarato che «solo se le tre istituzioni lavoreranno all´unisono, si potrà inviare un chiaro messaggio sulla via da seguire». Per il Presidente del Bundesrat austriaco, Gorrifried Kneifel, il cinquantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma potrebbe essere l´occasione per inviare un chiaro messaggio ai cittadini sul tipo di Europa che si possono aspettare. Jean Eigeman (parlamentare olandese) si è dichiarato d´accordo, affermando che «il cinquantesimo anniversario è una buona opportunità per avvicinarsi alla generazione dei giovani». I dibattiti nel quadro dell´incontro inter-parlamentare co-organizzato dal Parlamento finlandese e dal Parlamento europeo che hanno avuto luogo lunedì e martedì, hanno avuto l´obiettivo di contribuire alle discussioni del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre. Il prossimo incontro inter-parlamentare sarà organizzato sotto la Presidenza tedesca. .  
   
 

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