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Notiziario Marketpress di
Lunedì 11 Dicembre 2006 |
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STUDIO DI UBS WEALTH MANAGEMENT RESEARCH: "UBS GLOBAL OUTLOOK" 2007 NEL 2007 L’ECONOMIA STATUNITENSE E QUELLA EUROPEA PERDERANNO SLANCIO, MENTRE L’ASIA METTERÀ A SEGNO UNA CRESCITA VIGOROSA
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Zurigo / Basilea, 4 dicembre 2006 - Lo studio di Ubs Wealth Management Research esamina le prospettive economiche globali per il 2007. Negli Stati Uniti si profila lo spettro del rallentamento congiunturale. Altre regioni del mondo presentano parimenti prospettive di crescita meno favorevoli rispetto al 2006. Lo studio analizza le possibili ripercussioni del rallentamento dell’economia statunitense sui mercati finanziari, mettendo in evidenza le opportunità e i rischi per le diverse categorie di attivi e i vari mercati nel 2007. Rallentamento della crescita negli Stati Uniti - Gli analisti Ubs preannunciano da oltre un anno un rallentamento dell’economia statunitense e adesso questo scenario si sta materializzando. Per il 2007 gli analisti Ubs prevedono una crescita Usa inferiore al livello atteso dalla maggior parte degli altri specialisti del settore. Mentre le altre principali economie mondiali saranno influenzate dal rallentamento statunitense, la loro domanda interna dovrebbe continuare a sospingere la crescita globale. In questo difficile contesto, gli investitori saranno più attenti ai rischi e ogni notizia economica o evento politico sfavorevole potrà generare temporanee correzioni del mercato. Non si profila ancora il rallentamento delle economie asiatiche - Il 2006 è stato un altro anno memorabile per l’Asia. I mercati azionari hanno fatto segnare un rialzo di oltre il 25% da inizio anno e la crescita economica supererà probabilmente quella dello scorso anno. Sebbene gli analisti Ubs aspettano un contesto leggermente più difficile nel 2007, ritengono che l’attuale rallentamento in atto negli Stati Uniti non avrà ripercussioni significative sull’andamento delle economie asiatiche. La Cina e la maggior parte degli altri Paesi saranno frenati dal ridimensionamento della crescita delle esportazioni, ma ciò sarà in parte compensato da un aumento della domanda interna. Inoltre, pur essendo improbabile che nel 2007 si registrino performance simili a quelle di quest’anno, ad eccezione del rallentamento dei consumi Usa, gli altri fondamentali che trainano i mercati asiatici rimarranno positivi. Gli analisti Ubs aspettano un ulteriore apprezzamento delle valute della regione, il cui rialzo è iniziato nel 2006 e continuerà nel 2007. Area dell’euro: prospettive meno favorevoli - La crescita economica ha registrato una marcata accelerazione nel 2006, sostenuta soprattutto dalla ripresa della spesa per investimenti. La crescita del Pil per l’intero 2006 dovrebbe essere la più vigorosa degli ultimi sei anni. Il recupero si è rafforzato nel corso del 2006 e sussistono le condizioni per una prosecuzione della fase di rialzo nel 2007. Tuttavia, la politica economica sta diventando meno propizia ad un proseguimento della crescita, in particolare a causa dell’aumento dei tassi d’interesse e dell’inasprimento della politica fiscale. Se a ciò si aggiunge il rallentamento ciclico in atto negli Stati Uniti, questi fattori dovrebbero mettere un freno temporaneo all’espansione dell’area dell’euro nel 2007. Svizzera: i consumi saranno il principale motore della crescita nel 2007 - Dopo un 2006 eccezionalmente positivo, gli analisti Ubs ritengono che il ritmo di crescita dell’economia Svizzera sarà più moderato nel 2007, principalmente in ragione delle prospettive congiunturali poco favorevoli per gli Stati Uniti e l’area dell’euro. Gli analisti Ubs prevedono che il calo delle esportazioni e della spesa per investimenti comporterà probabilmente un rallentamento del tasso di espansione. Le prospettive della spesa per consumi rimangono per contro positive. Gli analisti di Ubs prevedono che nel 2007 l’economia svizzera manterrà un ritmo di crescita sostenuto, sospinta dai consumi privati in un contesto di dinamiche occupazionali e salariali favorevoli. Le azioni globali sono in grado di sovraperformare le obbligazioni globali - Nonostante il rallentamento del tasso di crescita Usa, gli analisti di Ubs sono ottimisti circa le prospettive delle azioni per i prossimi due a tre anni. Sebbene le imprese avranno probabilmente maggiori difficoltà ad espandere i propri profitti, una vera e propria contrazione degli utili pare improbabile. Gli analisti di Ubs ritengono inoltre che le valutazioni azionarie siano complessivamente eque, il che rende il settore appetibile per i prossimi due-tre anni. A giudizio degli analisti Ubs, nel complesso il mercato azionario dovrebbe essere in grado di far fronte alle più aspre condizioni di mercato che caratterizzeranno i prossimi anni. Le azioni presentano un potenziale di sovraperformance nei confronti delle obbligazioni. Si raccomanda agli investitori di mantenere l’esposizione azionaria, in linea con i loro obiettivi di investimento di lungo periodo. Il rallentamento aumenterà la pressione sulle obbligazioni ad alto rendimento - Gli analisti Ubs prevedono che il rallentamento in atto negli Stati Uniti creerà condizioni più difficili per le obbligazioni ad alto rendimento e dei mercati emergenti. Questi segmenti hanno messo a segno buone performance lo scorso anno, ma il contesto è cambiato ed è improbabile un ulteriore miglioramento dei fondamentali creditizi. Questi comparti obbligazionari sono attualmente onerosi e gli investitori devono essere consapevoli che per coglierne i rendimenti superiori rispetto alle obbligazioni high-grade sarà necessario correre maggiori rischi nel 2007. Poiché è altresì improbabile che i titoli di Stato sovraperformino la liquidità in maniera significativa, gli investitori obbligazionari dovranno dimostrarsi più selettivi nelle loro scelte nel 2007. Opportunità d’investimento in un contesto di rischio più elevato - Se, da un lato, la performance dei mercati finanziari dovrebbe subire una flessione nel 2007 rispetto al 2006, dall’altro l’anno prossimo offrirà anche interessanti opportunità per gli investitori. I fondamentali economici ancora solidi suggeriscono che le correzioni di mercato dovrebbero creare occasioni allettanti sui mercati azionari. Degno di nota è il fatto che, nonostante il rallentamento della crescita Usa, gli analisti di Ubs preferiscono le azioni statunitensi ed europee ad altri mercati azionari. . |
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