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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2006
 
   
  “TELELAVORO E MOBILITÀ URBANA SOSTENIBILE” UN LIBRO SUL TELELAVORO REALIZZATO DALL´ACI

 
   
  Roma, 11 dicembre 2006 - Il modello d’eccellenza proposto dall’Automobile Club d’Italia nel settore del Telelavoro diventa un libro. Avviato in fase sperimentale nel 2004 e sviluppato in seguito nell’ambito delle proprie attività aziendali di Mobility Management, il progetto Telelavoro realizzato dall’Aci si avvale delle competenze e del consolidato know how offerti dalle strutture amministrative e tecnico-professionali dell’Ente. L’esperienza condotta e i risultati ottenuti sono stati quindi raccolti ed analizzati in un agile volume, che intende mettere a disposizione delle altre P. A. E delle aziende private uno strumento utile non solo a ridurre i tempi di spostamento casa-lavoro dei dipendenti, con benefici collettivi in termini di riduzione della congestione stradale e dell’inquinamento urbano, ma anche a migliorare la produttività e, soprattutto, la qualità della vita di tutti i lavoratori coinvolti. “Il Telelavoro Targato Aci” - “Il Telelavoro non risponde soltanto a problemi di logistica, ma vuol dire flessibilità organizzativa, opportunità di semplificare procedure lavorative, di sviluppare l’informatica e il lavoro in rete: sono questi elementi di innovazione che rappresentano per ciascuna amministrazione il modo per valorizzare l’attività dei propri dipendenti e migliorare la qualità del servizio”. Questi in sintesi i vantaggi del nuovo modello operativo realizzato dall’Aci, che contribuisce non solo ad abbattere l’impatto degli spostamenti casa-lavoro sul sistema della mobilità urbana, ma anche ad accelerare quel processo di modernizzazione e di crescente efficienza della gestione aziendale che, in Italia, vede attualmente in prima linea la Pubblica Amministrazione. A ribadire in questi termini ruolo e potenzialità del Telelavoro nell’ambito dell’organizzazione della P. A. È il Segretario Generale dell’Aci, Ascanio Rozera, che ha curato la prefazione al recente volume “Telelavoro e mobilità urbana sostenibile”, nel quale viene presentata la significativa esperienza maturata dall’Aci in questo settore: dall’avvio della prima fase sperimentale nel 2004 alla successiva implementazione del Telelavoro nell’ambito delle politiche aziendali di Mobilty Management promosse dall’Ente. Un’esperienza innovativa, prosegue Rozera, che ha permesso di evidenziare “i vantaggi derivanti dall’armonizzazione delle regole della P. A. Con quelle privatistiche”, pur nella consapevolezza e nel rispetto delle loro differenti connotazioni. “Nella realtà Aci”, spiega infatti il Segretario Generale nella prefazione al libro, “ciò che ha suggerito l’adozione del Telelavoro non è solo l’impulso dato alla produttività o alla competitività, ma il miglioramento della qualità delle attività erogate e della vita. , professionale e non, delle persone”. Il volume realizzato dall’Aci ripercorre, dunque, in modo organico e dettagliato l’iter e le misure adottate dall’Ente per sviluppare un efficace modello operativo di Telelavoro, in grado di migliore i risultati gestionali e, nello stesso tempo, di offrire ai lavoratori soluzioni rispondenti alle sempre più complesse esigenze della vita quotidiana, proponendo pertanto un valido punto di riferimento per le altre realtà della P. A. E, non ultimo, per le stesse aziende private. Le oltre 100 pagine di testo, integrate da un’esauriente bibliografia e da un’appendice tecnica in cui sono riportati alcuni utili strumenti di lavoro, raccolgono, più in particolare, le testimonianze dirette di quanti hanno partecipato e contribuito allo sviluppo dell’iniziativa Aci: dai responsabili del management alle organizzazioni sindacali, dai tecnici che hanno supportato il progetto ai singoli “telelavoratori” che lo hanno sperimentato. Ampio spazio è infine dedicato al più generale contesto di Mobility Management all’interno del quale l’iniziativa ha trovato la sua naturale collocazione e che, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa, ha portato nel dicembre 2005 alla presentazione al Comune di Roma del Pscl delle tre maggiori sedi Aci presenti nella città, per un totale di quasi 900 dipendenti. Un ulteriore tassello nella diffusione di una nuova cultura della mobilità, improntata tanto a criteri oggettivi di “sostenibilità”, quanto a principi etici, individuali e collettivi, di “responsabilità”. .  
   
 

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