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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Aprile 2011
 
   
  PSORIASI: UN PAZIENTE SU TRE E’ OBESO. DIMAGRIRE MIGLIORA LA TERAPIA

 
   
  Verona, 28 Aprile 2011 – La psoriasi, nota malattia della pelle, è associata a numerose patologie e in particolare all’obesità. Una quota di pazienti che oscilla dal 13% al 34% infatti è sovrappeso o francamente obesa eppure, se i pazienti riescono a perdere almeno il 10% del peso, diventano più sensibili alla terapia con ciclosporina un recente studio. Lo afferma un recente studio della Clinica Dermatologica dell’Università di Verona, pubblicato sulla prestigiosa rivista ‘American Journal of Clinical Nutrition’. «L’obesità è un fattore di rischio per la comparsa della psoriasi e rende la malattia meno sensibile alle cure. Pertanto, nell’approccio al paziente è fondamentale una gestione globale, che tenga conto non solo degli aspetti cutanei ma anche della presenza di artrite e del profilo di rischio cardiovascolare», evidenzia il Prof. Giampiero Girolomoni, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Verona e presidente dell’86° Congresso nazionale della Società Italiana di Dermatologia (Sidemast), che si svolgerà nella città scaligera dal 18 al 21 maggio. La psoriasi infatti è associata anche alla sindrome metabolica mentre i casi severi ad aumentato rischio cardiovascolare. Secondi diversi studi, pubblicati su note riviste come ‘Jama’, la psoriasi è un fattore di rischio per infarto del miocardio specialmente nei giovani pazienti. Circa un terzo dei pazienti inoltre soffre di artrite psoriasica, una patologia che se non riconosciuta e trattata può diventare invalidante. Studi recenti, a cui la Clinica Dermatologica di Verona ha contribuito in maniera sostanziale attraverso pubblicazioni su ‘American Journal of Cardiology’ e ‘Journal of Hepatology’, hanno dimostrato che i pazienti con psoriasi hanno più frequentemente fattori di rischio cardiovascolare, quali obesità, ipertensione, aumento dei grassi nel sangue, diabete e steatosi epatica. «Per quanto riguarda il fattore peso –aggiunge il prof. Girolomoni- sono in corso ricerche, per verificare se il dimagrimento mantiene la remissione della malattia anche in assenza di farmaci. Nella gestione del paziente è fondamentale quindi che ci sia un buon dialogo con il medico per rafforzare il rapporto di fiducia e costruire assieme il precorso terapeutico». Circa un terzo dei pazienti inoltre soffre di artrite psoriasica, una patologia che se non riconosciuta e trattata può diventare invalidante. Al Congresso nazionale ‘Sidemast’, che vedrà la partecipazione di oltre mille dermatologi, verrà dato ampio spazio alla psoriasi, in particolare a come ottimizzare la cura dei pazienti. Esistono a oggi molte terapie disponibili che consentono un controllo molto efficace della malattia a lungo termine. «La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che interessa il 2-3% della popolazione ovvero quasi due milioni di persone in Italia –illustra il prof. Gino Andrea Peserico, Presidente Sidemast- Colpisce tutte le età ma spesso esordisce entro i primi trent’anni di vita, con ovvie notevoli ripercussioni sociali e relazionali. La forma più comune è la psoriasi cronica in placche, che si presenta con lesioni arrossate, coperte di squame biancastre facilmente sfaldabili, persistenti e localizzate con maggiore frequenza su gomiti, ginocchia, schiena e cuoio capelluto, ma talvolta su vaste aree del corpo». La malattia ha un tipico andamento cronico-recidivante con fasi di “riaccensione” alternate a fasi di remissione di durata variabile. La maggior parte dei pazienti presenta una forma di psoriasi di grado lieve o lieve-moderato, che si può essere trattata con la sola applicazione di creme e pomate. Nel 20- 30% dei casi tuttavia per un adeguato controllo della malattia sono richiesti trattamenti sistemici, dei quali esistono numerose opzioni che possono essere adattate alle esigenze dei singoli pazienti. Le cure farmacologiche vanno soppesate attentamente nel rapporto rischio/ beneficio per ciascun paziente.  
   
 

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