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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Aprile 2011
 
   
  INDAGINE: GLI STUDENTI ITALIANI CONOSCONO I RISCHI DEL SOLE MA SOLO 1 SU 10 SI PROTEGGE. LE RAGAZZE NON RINUNCIANO ALLE LAMPADE

 
   
  Verona, 28 Aprile 2011 – Gli studenti italiani conoscono i rischi correlati all’esposizione solare, i nomi dei tumori e le cause, tuttavia poco più di uno su dieci dichiara di proteggersi mentre il 40% afferma di non ricorrere mai ad alcuna misura protettiva. Inoltre le ragazze sono più informate dei maschi però non resistono alla tentazione di qualche lampada si troppo. E’ questo uno spaccato della situazione degli adolescenti italiani, fotografato dalla Clinica dermatologica dell’Università de L’aquila, tramite questionari in classe a 1204 alunni di licei e istituti tecnici in Abruzzo, che verrà presentato in occasione dell’86° Congresso nazionale di Sidemast - Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, che vedrà oltre mille dermatologi a Verona dal 18 al 21 maggio. L’appuntamento cade a pochi giorni dall’Euromelanoma Day, che si tiene lunedì 16, campagna pan-Europea di informazione e screening, condotta da dermatologi di Strutture Universitarie, Ospedaliere o che svolgono attività privata, con l´obiettivo di informare i cittadini sui tumori della pelle, promuovendone la prevenzione (info www.Sidemast.org/ ). «L’indagine è stata condotta alcuni mesi fa, tramite un questionario di dieci domande, riguardanti la conoscenza dei tumori cutanei e il comportamento nei confronti dell’esposizione solare. La consapevolezza globale è stata valutata mediante un’analisi caso-controllo, che ha preso in considerazione le risposte a una combinazione di domande riguardanti conoscenza e comportamento», spiega la professoressa Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università de L’aquila. La ricerca, che verrà pubblicata subito dopo il congresso su una rivista di rilievo europeo, evidenzia che la maggior parte degli studenti (97%) ha sentito parlare dei tumori cutanei e ha correttamente identificato le cause (58.6%) ed i nomi (64.2%) dei tumori cutanei; inoltre ha giudicato in maniera appropriata il livello di pericolosità dei raggi solari (70.2%) e delle neoplasie cutanee (80.6%). Al contrario, solo il 13.5% degli intervistati dichiara di proteggersi sempre dai raggi solari, mentre il 39.1% riferisce di non ricorrere mai ad alcuna misura protettiva. «Nel rapporto con il sole abbiamo notato anche alcuni aspetti di comportamento diverso nei due sessi –aggiunge Peris- ad esempio le ragazze sono sicuramente più informate sui rischi associati all’esposizione non corretta eppure non rinunciano ai lettini solari, inoltre, se devono proteggersi dal sole, preferiscono mettersi sotto l’ombrellone o andare in posti all’ombra, mentre i ragazzi restano comunque sotto il sole, indossando però una maglietta e il cappellino». Altro dato emerso dall’indagine è l’influenza notevole del dermatologo nel veicolare le informazioni di prevenzione. Il 90% degli intervistati afferma infatti di conoscere le nozioni di base, grazie alle spiegazioni dello specialista. «Questo studio suggerisce che figure chiave come i dermatologi e poi anche i medici di medicina generale e i membri familiari potrebbero giocare un ruolo importante –commenta il prof. Giampiero Girolomoni, presidente del Congresso e direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Verona - In particolare, il dermatologo dovrebbe rivestire un ruolo primario nell’educazione della popolazione giovanile nell’esposizione solare e sui tumori della cute. Infatti nonostante un buon livello di conoscenza, è evidente un comportamento altamente insoddisfacente tra gli studenti intervistati. Non dobbiamo dimenticare che rafforzare le convinzioni sulla giusta esposizione da giovani, significa evitare l’insorgere di gravi patologie da adulti». Nel corso del Congresso di Verona si affronteranno diverse tematiche legate al sole e al melanoma in particolare, attraverso contributi sul fronte della prevenzione, epidemiologia e diagnosi precoce, attraverso incontri sui fattori di rischio e sulle linee operative nelle visite di follow –up. Sono previste anche sessioni sulla clinica del melanoma, sugli aspetti genetici e sulla demoscopia, una tecnologia che permette una maggiore accuratezza diagnostica attualmente molto diffusa tra i dermatologi italiani. Inoltre si parlerà di nuove tecniche di valutazione del linfonodo sentinella, una procedura indicata per la stadiazione del melanoma.  
   
 

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