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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Aprile 2011
 
   
  ECONOMIA: ABRUZZO IN RIPRESA NEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2010

 
   
  Pescara, 28 aprile 2011 - Il Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico commenta positivamente i dati forniti dal servizio studi e ricerche di Intesa San Paolo e Banca dell’ Adriatico e relativi al quarto trimestre 2010, che mostrano ancora una volta, con dati alla mano, un Abruzzo in ripresa. "E´ certamente una ripresa ancora lenta e da consolidare, ma fotografa una economia certamente sana che non partecipa a speculazioni o affari poco chiari. Sta emergendo - spiega l´assessore allo Sviluppo Economico - sempre più la voglia e la sintonia di riconoscersi in distretti produttivi, in azioni imprenditoriali sinergiche. In tal senso la progettualità della Regione Abruzzo, che ha puntato sul sistema dei poli di innovazione e delle reti di impresa, inizia a far breccia nel modo di organizzare l´imprenditoria locale. I poli di innovazione saranno ufficializzati entro il 15-20 maggio e al loro fianco prenderanno corpo le reti di impresa, con l´accordo di programma Abruzzo 2015, grazie ad una serie di bandi che partiranno quanto prima. Attraverso questo modo innovativo di intendere il tessuto imprenditoriale regionale, siamo fiduciosi circa la sua capacità di fornire una spinta decisa a colmare il gap che ci divide dalle percentuali di crescita e di sviluppo che altre regioni, soprattutto del centro-nord Italia, attualmente mettono in campo. I mercati - prosegue ancora l´assessore - infatti, possano essere aggrediti e penetrati solo attraverso forme di aggregazione, e tale idea deve far breccia anche nella forte vocazione territoriale della nostra regione, comprendendo che il concorrente non è l´azienda che ti sta vicino o il territorio confinante a quello in cui lavori, capendo che la logica del campanilismo e del localismo non paga più come una volta, come la logica dei consorzi industriali così come oggi sono gestiti. Il sistema produttivo regionale pian piano lo sta metabolizzando e i risultati si vedono perché è forte la voglia dei nostri imprenditori di diventare attori del nuovo disegno della geografia economico-industriale che l´attuale governo regionale ha in mente. Se l´export si mostra ancora una volta uno dei nostri punti di forza, vuol dire che forse qualcosa di positivo lo riusciamo a trasmettere all´estero, dove, utilizzando esclusivamente risorse finanziarie nazionali, cerchiamo, assieme al Centro estero delle Cciaa, l´Ice e Sace, di presentare un Abruzzo diverso e più competitivo in mercati anche nuovi come il Mediterraneo, i Balcani occidentali, Russia e Cina. Bisogna capire che l´internazionalizzazione non è una meteora nella nostra programmazione regionale ma un fattore continuo e costante che rappresenta un investimento di cui devono beneficiare i nostri imprenditori, sostenendo anche quelli che già lavorano o hanno preso commesse in paesi come Cina, Russia, Bielorussia, Balcani occidentali, Marocco, Brasile e Australia. L´obiettivo a breve termine che ci siamo prefissati, e i dati ci incoraggiano ancor più a farlo, è mettere in campo meglio ciò che sappiamo fare, esaltando le nostre qualità per far sì che rappresentino un punto di forza nei mercati nazionali ed esteri. Nel contempo - aggiunge ancora il vice presidente - però bisogna sviluppare nuovi settori di specializzazione in aree a forte dinamismo tecnologico, dove ancora dobbiamo fare, ma abbiamo buone carte per entrare in gioco. Se l´Ict e l´automotive si presentano come settori virtuosi nel dinamismo economico industriale abruzzese, posso certamente dire che lo sforzo che stiamo facendo nell´ottimizzare le risorse europee e nazionali verso la ricerca e l´innovazione, hanno preso una buona strada. Dai più, come l´indagine del "Il Sole 24 Ore" di qualche mese fa, che proiettava la nostra regione tra la prime otto d´Italia per l´utilizzo virtuoso dei fondi verso ricerca, innovazione, reti di impresa e accesso al credito, viene riconosciuto che la nostra regione è sempre più attenta a mettere in campo driver di sviluppo senza i quali la competitività e la ripresa non ci saranno mai. Ed è per questo che nella rimodulazione di fondi Fas abbiamo riconosciuto al settore automotive la caratterizzazione di settore cardine di sviluppo con un finanziamento di circa 34 milioni di euro. Certamente quest´ultimo report trimestrale fa capire che dopo il disastro economico finanziario, in cui tutto il mondo occidentale e oltre è piombato negli anni 2007-2008-2009, qualcosa si sta muovendo. Compito delle istituzioni è quello di approfittare ancor più di questi momenti e di questi dati per costruire una ripresa solida e duratura, che permetta alle nostre Pmi di guardare agevolmente ai mercati e a soluzioni condivise. In tal senso la stagione delle riforme deve completarsi rapidamente nel campo economico-industriale. Dopo la riforma dell´artigianato, del nuovo sistema di approccio ai mercati esteri, della riforma consorzi fidi, che verranno attenzionati con una misura appositamente dedicata del Por Fesr del valore di circa 13 milioni di euro, finalizzati al sostegno dei loro fondi rischi - conclude l´assessore allo Sviluppo Economico - occorre accelerare l´approvazione della riforma dei consorzi industriali ora in Iv^ Commissione, nonché la legge sull? industria che verrà quanto prima portata all´attenzione del Consiglio regionale. Al momento il fattore occupazionale non segue proporzionalmente lo sviluppo dell´export ma, rispetto ai dati di qualche tempo fa, la percentuale non si è modificata in diminuzione. Ciò rappresenta uno stimolo a fare meglio anche sul lato dello sviluppo occupazionale, concentrando al massimo i nostri sforzi per favorire soprattutto l´occupazione giovanile. Se gli attori della nostra regione capiscono che siamo in un mercato globale e che bisogna ragionare con la logica di appartenenza che è quella della Regione Abruzzo e non altro, allora tutti insieme ne trarremo beneficio. In caso contrario saremo sempre portati a fare una politica tesa alla rincorsa di altre realtà regionali, rischiando di perdere d´occhio altre nostre problematicità. Il Patto per lo Sviluppo avrà in questo contesto un ruolo fondamentale perché la "vertenza Abruzzo" potrà essere risolta se tutti, dalla Regione alle parti sociali, capiamo che occorre non solo portare il timone di una barca comune, ma quel che più conta è vogare tutti insieme".  
   
 

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