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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Aprile 2011
 
   
  TRENTINO: BACINI MONTANI, FORESTE, CICLABILI E AREE PROTETTE: AGGIORNATO IL PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA SICUREZZA, LA QUALITA’ E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO PER IL 2011 PROGRAMMATE INIZIATIVE PER 35 MILIONI DI EURO

 
   
   Trento, 28 aprile 2011 - Con una delibera firmata dal presidente Lorenzo Dellai e dagli assessori Alberto Pacher e Tiziano Mellarini la Giunta provinciale ha provveduto il 27 aprile ad approvare l’aggiornamento per il corrente anno del Piano degli interventi 2010-2013 in materia di foreste, sistemazione idraulica e forestale, conservazione della natura e valorizzazione ambientale. Complessivamente, per l’intero periodo di programmazione, il Piano prevede un investimento pari a circa 169 milioni di euro, oltre 100 dei quali destinati alla realizzazione di opera nel settore bacini montani. Il Piano, che, tra l’altro, integra per gli aspetti di competenza il piano generale delle opere di prevenzione in materia di protezione civile, è articolato in tre sezioni, riferite ad ambiti di intervento omogenei di competenza dei Servizi Bacini montani, Foreste e fauna, Conservazione della natura e valorizzazione ambientale. Gli interventi di sistemazione idraulica e forestale, suddivisi in area di priorità e area di inseribilità, sono stati definiti di concerto con il Consorzio dei Comuni trentini, i Comuni e le Comunità. Va ricordato che la legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11 (Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette) stabilisce che l´individuazione e la programmazione degli interventi e delle opere di sistemazione idraulica e forestale e di miglioramento ambientale si realizzino attraverso un piano degli interventi di durata pari alla legislatura, articolato in apposite sezioni, riferite ad ambiti di intervento omogenei di competenza dei Servizi Bacini montani, Foreste e fauna e Conservazione della natura e valorizzazione ambientale. Dopo l’approvazione del primo Piano avvenuta nel marzo del 2010, oggi la Giunta provinciale, a seguito delle nuove disponibilità finanziarie disposte con l’approvazione del bilancio di previsione 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013, ha approvato l’aggiornamento del suddetto Piano degli interventi in coerenza con gli indirizzi e con i criteri disposti dalle “Linee guida per la Xiv Legislatura per il governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette”, approvate dalla Giunta provinciale nel 2009. Tenuto conto che la copertura finanziaria degli interventi da inserire nell’area di priorità è assicurata con le risorse disponibili sui pertinenti capitoli di spesa del bilancio pluriennale il piano è articolato nelle seguenti sezioni: Sezione A: Servizio Bacini montani:
Area priorità 80.636.037,83 €
Area di inseribilità 23.440.591,21 €
Totale sezione A 104.076.629,04 €
Sezione B: Servizio Foreste e fauna:
Area priorità 26.580.270,21 €
Area di inseribilità 3.611.086,59 €
Totale sezione B 30.191.356,80 €
Sezione C: Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale:
Area priorità 27.454.254,23 €
Area di inseribilità 7.232.292,00 €
Totale sezione C 34.686.546,23 €
Totale Piano interventi:
Area priorità 134.670.562,27 €
Area di inseribilità 34.283.969,80 €
Totale piano 168.954.532,07 €
Per quanto riguarda le iniziative relative ad interventi inseriti nell’area di priorità programmate per il 2011, sono previsti stanziamenti complessivi pari a 35 milioni di euro così suddivisi: 21.150.000 euro per i Bacini montani, 9.334.000 euro per il Servizio Foreste e fauna, 4.532.000 euro per il Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale. Il Piano degli interventi dà attuazione al programma del governo provinciale che è incentrato in via prioritaria sull´obiettivo generale di promuovere lo sviluppo economico della realtà locale, che non può prescindere dal rispetto dell´ambiente e del territorio. Entrando più nello specifico delle diverse sezioni, si rileva come l’attività del Servizio Bacini montani, finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, sia diretta a garantire un adeguato livello di sicurezza per la popolazione, per le sue attività produttive e per il patrimonio infrastrutturale di cui è dotato il territorio trentino in relazione agli eventi di piena ed ai fenomeni torrentizi. Infatti, all’interno del territorio provinciale, terra di montagna orograficamente complessa, con un fondovalle densamente antropizzato ed una popolazione distribuita in ben 217 Comuni, vi è un interesse diretto della collettività a favorire i processi di stabilità dei bacini idrografici, contrastando quelli degenerativi. Tale obiettivo richiede un attento impegno nel “governo del territorio”, che deve trovare fondamento nella conoscenza del sistema e dei suoi meccanismi di azione. Per razionalizzare l’organizzazione provinciale in materia di gestione del demanio idrico e per ottimizzare la programmazione e la realizzazione degli interventi di sistemazione idraulica e forestale, a decorrere dal 4 settembre 2006 i due servizi provinciali competenti in materia di problematiche idrauliche e gestione dei corsi d’acqua (Servizio Sistemazione montana e Servizio Opere idrauliche) sono stati accorpati in un´unica struttura, denominata Servizio Bacini montani. La riunificazione dei due Servizi ha favorito una maggiore flessibilità, consentendo di scegliere le modalità più opportune di esecuzione degli interventi (in economia nella forma dell’amministrazione diretta o in appalto/cottimo), indipendentemente dai tradizionali ambiti di intervento delle due strutture preesistenti. Oggi, il Servizio Bacini montani provvede alla esecuzione delle opere di sistemazione idraulica e forestale nei bacini montani e su torrenti, fiumi, laghi e fosse di bonifica di competenza provinciale finalizzate prioritariamente alla stabilità del territorio e alla sicurezza della popolazione. L’obiettivo che si intende raggiungere mediante gli interventi di sistemazione idraulica e forestale è quello della mitigazione del rischio idrogeologico per i nuclei abitati, le aree industriali e le infrastrutture finalizzato prioritariamente alla stabilità del territorio e alla sicurezza della popolazione, non trascurando l´importante obiettivo di effettuare una continua attività di manutenzione alle opere ed agli alvei, favorendo una graduale rinaturalizzazione di alcuni tratti dei corsi d´acqua. La progettazione e l’esecuzione degli interventi ha seguito negli ultimi anni una costante evoluzione tecnica finalizzata a contemperare le esigenze di sicurezza con quelle di protezione ambientale. Sono state sperimentate e adottate nuove e più efficaci tipologie di opere, adeguando i sistemi costruttivi alle più recenti tecniche ed alle potenzialità offerte dalla meccanizzazione del lavoro. Per quanto riguarda i criteri di individuazione delle necessità di intervento e delle priorità dei lavori di sistemazione idraulica e forestale, si deve fare riferimento alle nuove indicazioni tecniche e normative contenute nel Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (Pguap), Per la realizzazione degli interventi di sistemazione idraulica e forestale eseguiti in amministrazione diretta, il Servizio Bacini montani si avvale di circa 200 operai, accorpati in squadre operative che risiedono vicino ai luoghi di intervento, soprattutto nelle valli meno urbanizzate. Per l’esecuzione degli interventi il Servizio coinvolge circa 500 imprese, in gran parte localizzate nelle valli, per la fornitura, il nolo e i servizi necessari all’esecuzione delle opere, contribuendo in tal modo anche al sostegno dell’economia locale. L’attività del Servizio Foreste e fauna si inserisce nell’ambito dell’ “Asse 5 - Capitale ambientale ed infrastrutturale” del Programma di Sviluppo Provinciale mirando alla qualità del territorio e dell’ambiente a vantaggio del benessere delle comunità, con obiettivi di tutela e valorizzazione, con particolare riguardo alle aree forestali e montane, e di messa in sicurezza del territorio. In questo contesto una delle linee guida da perseguire riguarda il garantire continuità, efficacia ed efficienza negli interventi di gestione pianificata, cura e valorizzazione delle foreste e del territorio, attraverso la realizzazione degli interventi diretti specificamente demandati dalla L.p. 11/2007, integrativi rispetto a quelli realizzati direttamente dai proprietari boschivi, in applicazione coerente del principio di sussidiarietà ed adeguatezza. In particolare, il Piano prevede interventi finalizzati a: - difesa del territorio: miglioramento della stabilità del territorio provinciale e dei soprassuoli forestali, con riferimento alla fragilità intrinseca del territorio, alla mitigazione delle situazioni di rischio idrogeologico, alla salvaguardia dalle avversità biotiche e abiotiche, alla difesa dagli incendi forestali, al riequilibrio e alla stabilizzazione degli ecosistemi forestali e montani. La stabilità del territorio è connessa al mantenimento della funzionalità idrogeologica del suolo e al corretto ed equilibrato assetto, anche colturale, dei bacini idrografici. A questo riguardo l´ecosistema forestale esprime, tra i diversi usi del suolo, il massimo grado di efficacia idrogeologica e la corretta gestione selvicolturale rappresenta un efficace strumento di prevenzione e contrasto del dissesto idrogeologico; - miglioramento ambientale, ovvero la conservazione e il miglioramento della qualità del territorio, del patrimonio ecologico, del paesaggio e dell´ambiente, ai fini del miglioramento della qualità della vita e dell´equilibrio dei sistemi ecologici, assicurando il mantenimento e il miglioramento dei livelli di biodiversità e della multifunzionalità degli ecosistemi naturali e montani, attraverso la tutela e la conservazione di habitat e specie. Concorrono al perseguimento di tali finalità anche gli interventi e le opere previste per assicurare la stabilità del territorio forestale e montano, nonché la gestione sostenibile del bosco e della risorsa legno; - interventi a fini produttivi: promozione del legno quale materia prima rinnovabile per gli impieghi nel settore pubblico, nel campo artigianale, industriale ed energetico, anche allo scopo di ridurre la concentrazione di carbonio nell´atmosfera. Valorizzazione economica dei prodotti forestali non legnosi. Per l’esecuzione degli interventi il Servizio Foreste e fauna si avvale di circa 200 operai, accorpati in squadre operative che risiedono vicino ai luoghi di intervento, soprattutto nelle valli meno urbanizzate e coinvolge, per le forniture ed il noleggio delle macchine e dei servizi necessari all’esecuzione delle opere, circa 760 imprese localizzate su tutto il territorio provinciale, generando un significativo impatto (diretto, indiretto e indotto) sul sistema produttivo. Rispetto all’area di competenza del servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale va ricordato che sul territorio della provincia di Trento si sviluppa una rete ciclopedonale che interessa circa 90 comuni e percorre i principali fondovalle estendendosi per circa 400 km. Attualmente il passaggio sui percorsi coinvolge circa 2.000.000 di utilizzatori, costituiti da residenti e da turisti. L’obiettivo generale della Provincia è la creazione di una rete di percorsi ciclabili e ciclopedonali al fine di migliorare le condizioni ambientali, riqualificare la qualità degli spazi urbani, contribuendo al decongestionamento del traffico veicolare a motore, incrementando la sicurezza nell’uso della bicicletta e favorendo il cicloturismo (art. 1 della L.p. N°49 del 25 novembre 1988). I percorsi ciclabili e ciclo pedonali di interesse provinciale - nel complesso una rete di circa 570 km distribuiti in tutta la provincia di Trento - sono stati individuati dalla Giunta provinciale (deliberazione n. 2406 di data 26 settembre 2008). In questa Legislatura l´obiettivo è quello di valorizzare la rete delle piste ciclabili proseguendo gli interventi di connessione dei diversi percorsi e la realizzazione di strutture di servizio, anche per lo sviluppo del cicloturismo. Attraverso il Piano degli interventi si assicura continuità all’azione diretta alla costruzione di percorsi ciclo pedonali protetti a carattere essenzialmente extra-urbano, concorrendo a soddisfare il fabbisogno di infrastrutture a supporto della mobilità in generale. Con questo si intende agevolare il territorio ad un uso cicloturistico per tutte le fasce d’età, con l´intento di migliorare la qualità dell´ambiente, concorrendo al decongestionamento della viabilità dalle problematiche legate all’uso dell’automobile e favorendo l´uso della bicicletta nel tempo libero e negli spostamenti casa – lavoro, casa – scuola. Gli interventi sono attuati direttamente dal Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale attraverso l´affidamento a cooperative, ad imprese artigianali o industriali. Infine, per quanto riguarda le aree protette, va ricordato come queste compongono un insieme che si estende per circa il 27% della superficie. Si tratta di un insieme tuttavia variegato, formato da unità regolamentate in modo diverso: parchi naturali provinciali, riserve naturali e riserve locali, Sic e Zps. Per circa il 47% del loro totale queste aree ricadono nella giurisdizione dei due enti parco naturale ed il 10% circa nel Parco nazionale dello Stelvio. Il rimanente quindi, più della metà del territorio protetto, è affidato, in questa fase, ed in attesa che si diffonda l’istituto della rete delle riserve che valorizza il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle comunità locali, alla gestione del Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale. L´esigenza di mantenere elevate la biodiversità e la naturalità di queste aree impone di operare attivamente con azioni specifiche di controllo, contenimento, rinaturalizzazione, restauro degli attributi naturali (ecosistemi e specie). In più l’opportunità di consentire la fruizione pubblica e di promuovere le attività didattiche richiama l´obbligo di allestire e mantenere stabili le infrastrutture di visita (passerelle, pontili, barriere di sicurezza, torrette di avvistamento, pannelli espositivi ecc.). Gli obiettivi perseguiti attraverso gli interventi programmati sono da un lato il mantenimento di un soddisfacente stato di conservazione di habitat e specie nella Rete Natura 2000 e dall´altro il mantenimento nella loro piena espressività gli ecosistemi peculiari e gli organismi animali e vegetali rari che caratterizzano le riserve naturali provinciali. Nell´uno e nell´altro caso più che specifici risultati, si persegue il mantenimento di un equilibrio complessivo del sistema naturale, da controllare sistematicamente attraverso periodici monitoraggi. Le priorità individuate dal Piano riguardano in primo luogo la manutenzione degli ambienti naturali a più forte tendenza all´invecchiamento (evoluzione successionale degli ecosistemi terrestri). Riguardo a questi si rendono necessarie in particolare le attività di sfalcio e di manutenzione degli ecosistemi umidi (canneti, cariceti, torbiere basse) e dei prati magri collinari.
 
   
 

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